Qual è il futuro nel mercato delle telecomunicazioni? E qual è il ruolo di un ingegnere delle telecomunicazioni? Questi ed altri i quesiti a cui hanno risposto docenti e responsabili d’azienda, il 15 aprile scorso, in occasione del ‘Parthenope TLC Day. Telecomunicazioni: una prospettiva per il futuro’, giornata di orientamento per studenti delle superiori, promossa dal Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, nello specifico dai professori Gilda Schirinzi (Tecniche di trasmissione), Alessandra Budillon (Reti di Telecomunicazioni) e Urbano Tancredi (Assistenza al volo e Controllo del traffico aereo).
“Scuola, Università e mondo del lavoro sono tre settori importantissimi che, purtroppo, non dialogano bene tra loro – ha affermato il prof. Alberto Carotenuto, Preside della Facoltà di Ingegneria, che ha sede al Centro Direzionale – ciò si ripercuote sul futuro dei ragazzi, la maggior parte dei quali, una volta laureati, emigra per trovare lavoro. Il senso di questa giornata non è solo la presentazione del Corso di Laurea: al di là dell’offerta didattica, i ragazzi avranno modo di ascoltare significative testimonianze aziendali”. Secondo il prof. Renato Passaro, Direttore del Dipartimento per le Tecnologie, “è un momento di sintesi importante, in quanto parleremo di cose reali, che – ha detto rivolto alla platea degli studenti medi – avrete l’opportunità di capire dall’interno”. Ma cosa può fare un ingegnere delle telecomunicazioni? Lo ha spiegato il prof. Vito Pascazio, Presidente del Consiglio di Coordinamento didattico. “Faccio solo qualche esempio: un ingegnere delle telecomunicazioni può svolgere il lavoro di operatore di telefonia fissa e mobile, occuparsi di progettazione componenti, lavorare in un’azienda di servizi delle telecomunicazioni. Come dico spesso, prima si piange, durante il percorso formativo quando si deve studiare, poi, una volta conseguita la laurea, si ride, visto che non è complicato, per un ingegnere, trovare occupazione”. E poi, gli aspetti che differenziano il Corso di Laurea del Parthenope da quelli delle altre Università: “Garantiamo alla totalità degli studenti la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio della durata di tre/sei mesi in aziende (Telecom, Vodafone, Selex, ITS). Inoltre, al Parthenope, gli allievi sono molto seguiti grazie alle nostre attività di tutoraggio personalizzato e al buon rapporto numerico docenti/discenti”.
A testimonianza delle parole dei docenti, due giovani ingegneri soddisfatti della posizione lavorativa hanno raccontato il loro percorso formativo. “Subito dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni nel 2005 – ha detto Daniele Pisa, oggi responsabile dell’ingegneria di produzione, presso lo stabilimento Fiat di Melfi – ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage in Vodafone, in seguito sono passato in Wind, ma questa volta, come commerciale, per poi approdare in Fiat. Vi chiederete cosa fa un ingegnere delle telecomunicazioni in una fabbrica di automobili. Ebbene, oggi, per muovere una linea di produzione o un motore, è necessario conoscere le telecomunicazioni. Vi assicuro che le aziende cercano persone giovani, con una formazione che solo lo studio dell’ingegneria può darvi”. Della stessa opinione l’ing. Cuccurullo, laureata nel 2007, oggi nel team Vodafone: “Ingegneria è una Facoltà che forma, insegna ad analizzare e risolvere i problemi. Personalmente, l’ho scelta perché avevo una grande propensione per le materie scientifiche e per i numerosi sbocchi occupazionali che poteva offrirmi. Sono contenta della mia scelta”.
Ampio spazio alle testimonianze aziendali, che hanno destato curiosità e interesse tra il pubblico costituito dai ragazzi del quinto anno delle superiori di Napoli e provincia. La parola all’ing. Massimo Michelini, di Accenture, azienda globale di Management consulting, System integration e Technology. “La sede Accenture, al Centro Direzionale di Napoli, ha 750 dipendenti, – ha affermato Michelini – e rientra in una strategia di delivery, basata su clienti che non sono su Napoli. Siamo molto orgogliosi, anche perché avere un centro con questi numeri, in una realtà come quella campana, non è facile”. Gli ingegneri Andrea Di Girolamo e Domenico Di Grazia, della STMicroelectronics, con sede ad Arzano, hanno spiegato cosa significa lavorare in un’azienda che si occupa di sistemi di navigazione GPS. “Il nostro lavoro consiste nel migliorare le performances del GPS, in particolare analizzando lo scarico delle informazioni in zone difficili, ad esempio Capodimonte per la presenza di alberi”. Per tutti gli interessati, “STMicroelectronics dà la possibilità di svolgere tirocini della durata di tre mesi, attraverso il programma ‘campus’ (www.stmitalia.com). Si comincia con lo sviluppo di software e i processi di validazione”. Per Vodafone, la testimonianza dell’ing. Francesco Mollica: “il mercato ha subito una leggera contrazione ma Vodafone continua ad essere trainante, col suo focus puntato assiduamente sull’attenzione al cliente”. Ma come ci si avvicina al gestore di telefonia? “Attraverso uno stage di tre/sei mesi che può culminare in un’assunzione”. I requisiti fondamentali: conoscenza della lingua inglese (“dovete conoscere l’inglese come il napoletano perché viviamo in un’era globale dove è necessario avere un orientamento all’internazionalizzazione”), aver conseguito il titolo di studio con ottimi voti, passione per internet e le nuove tecnologie. Le telecomunicazioni, ormai, fanno parte della nostra vita quotidiana. Per questo è importante non circoscriverle al solo ambito della connettività. “Leghiamole ai contesti, – dice l’ing. Gianni Rossi, responsabile di un gruppo di ricerca Telecom, con sede a Torino – alle esigenze, alle problematiche di tutti i settori applicativi. Quello delle telecomunicazioni è uno dei mercati più importanti nella nostra realtà industriale e, visto il periodo di recessione che stiamo vivendo, è sempre più necessario creare cose nuove e interessanti”. Esistono svariate tipologie di telecomunicazioni, una è quella relativa a radar, sistemi satellitari, sistemi di sistemi. Ne ha parlato l’ing. Carlo Falessi, della SELEX Sistemi Integrati, società di Finmeccanica che progetta, realizza e commercializza sistemi e radar per la difesa aerea, la sorveglianza costiera e marittima . “Abbiamo oltre trenta collaborazioni con Università e centri di ricerca – ha detto Falessi – e con questo intendo veri e propri contratti di ricerca. In SELEX, c’è una specifica direzione di gestione del capitale intangibile, a diretto riporto dell’amministratore delegato, che cura il know how delle persone che prepariamo per il futuro. In più, abbiamo un ‘innovation team’ che si occupa di scouting tecnologico e ricerche molto avanzate”. Ma come va il settore dell’ICT in Campania e a Napoli? A rispondere è l’ing. Lucio Della Valle, Presidente della sezione ICT dell’Unione Industriali di Napoli che “racchiude sessanta aziende che fanno parte del settore dell’Information Technology, Telecomunicazioni e Media”. Per stare al passo coi tempi, “l’Università deve essere sempre più aggiornata, anche gli studenti devono iniziare a correre perché chi sceglie di frequentare alcune Facoltà, come Ingegneria, deve farlo con impegno ma anche in tempi brevi altrimenti, quando consegue la laurea, le tecnologie studiate sono già vecchie!”.
Gli studenti delle superiori, al termine del convegno, hanno potuto anche visitare alcuni laboratori della Facoltà. “Sono indeciso tra Architettura e Ingegneria informatica – afferma Stefano Schiazzano, del liceo scientifico ‘Salvemini’ di Sorrento – Visitare i laboratori, apprendere informazioni sul Corso di Laurea è servito per chiarirmi un po’ le idee”. Della stessa opinione i suoi compagni di classe. “E’ stata un’occasione utile anche per capire quali sono gli sbocchi lavorativi di un ingegnere – dicono Enrico, Antonio e Andrea – Ci siamo collegati al sito web della Facoltà, ma volevamo venire di persona per fare un giro tra le aule, parlare con i docenti”. “Vorrei diventare restauratrice – ammette Serena, al quinto anno dello scientifico ‘Segrè’ di Marano – ma ho deciso comunque di partecipare a questa giornata di orientamento per capire quali sono gli sbocchi occupazionali che può offrire questo tipo di studi”.
Maddalena Esposito
“Scuola, Università e mondo del lavoro sono tre settori importantissimi che, purtroppo, non dialogano bene tra loro – ha affermato il prof. Alberto Carotenuto, Preside della Facoltà di Ingegneria, che ha sede al Centro Direzionale – ciò si ripercuote sul futuro dei ragazzi, la maggior parte dei quali, una volta laureati, emigra per trovare lavoro. Il senso di questa giornata non è solo la presentazione del Corso di Laurea: al di là dell’offerta didattica, i ragazzi avranno modo di ascoltare significative testimonianze aziendali”. Secondo il prof. Renato Passaro, Direttore del Dipartimento per le Tecnologie, “è un momento di sintesi importante, in quanto parleremo di cose reali, che – ha detto rivolto alla platea degli studenti medi – avrete l’opportunità di capire dall’interno”. Ma cosa può fare un ingegnere delle telecomunicazioni? Lo ha spiegato il prof. Vito Pascazio, Presidente del Consiglio di Coordinamento didattico. “Faccio solo qualche esempio: un ingegnere delle telecomunicazioni può svolgere il lavoro di operatore di telefonia fissa e mobile, occuparsi di progettazione componenti, lavorare in un’azienda di servizi delle telecomunicazioni. Come dico spesso, prima si piange, durante il percorso formativo quando si deve studiare, poi, una volta conseguita la laurea, si ride, visto che non è complicato, per un ingegnere, trovare occupazione”. E poi, gli aspetti che differenziano il Corso di Laurea del Parthenope da quelli delle altre Università: “Garantiamo alla totalità degli studenti la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio della durata di tre/sei mesi in aziende (Telecom, Vodafone, Selex, ITS). Inoltre, al Parthenope, gli allievi sono molto seguiti grazie alle nostre attività di tutoraggio personalizzato e al buon rapporto numerico docenti/discenti”.
A testimonianza delle parole dei docenti, due giovani ingegneri soddisfatti della posizione lavorativa hanno raccontato il loro percorso formativo. “Subito dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni nel 2005 – ha detto Daniele Pisa, oggi responsabile dell’ingegneria di produzione, presso lo stabilimento Fiat di Melfi – ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage in Vodafone, in seguito sono passato in Wind, ma questa volta, come commerciale, per poi approdare in Fiat. Vi chiederete cosa fa un ingegnere delle telecomunicazioni in una fabbrica di automobili. Ebbene, oggi, per muovere una linea di produzione o un motore, è necessario conoscere le telecomunicazioni. Vi assicuro che le aziende cercano persone giovani, con una formazione che solo lo studio dell’ingegneria può darvi”. Della stessa opinione l’ing. Cuccurullo, laureata nel 2007, oggi nel team Vodafone: “Ingegneria è una Facoltà che forma, insegna ad analizzare e risolvere i problemi. Personalmente, l’ho scelta perché avevo una grande propensione per le materie scientifiche e per i numerosi sbocchi occupazionali che poteva offrirmi. Sono contenta della mia scelta”.
Ampio spazio alle testimonianze aziendali, che hanno destato curiosità e interesse tra il pubblico costituito dai ragazzi del quinto anno delle superiori di Napoli e provincia. La parola all’ing. Massimo Michelini, di Accenture, azienda globale di Management consulting, System integration e Technology. “La sede Accenture, al Centro Direzionale di Napoli, ha 750 dipendenti, – ha affermato Michelini – e rientra in una strategia di delivery, basata su clienti che non sono su Napoli. Siamo molto orgogliosi, anche perché avere un centro con questi numeri, in una realtà come quella campana, non è facile”. Gli ingegneri Andrea Di Girolamo e Domenico Di Grazia, della STMicroelectronics, con sede ad Arzano, hanno spiegato cosa significa lavorare in un’azienda che si occupa di sistemi di navigazione GPS. “Il nostro lavoro consiste nel migliorare le performances del GPS, in particolare analizzando lo scarico delle informazioni in zone difficili, ad esempio Capodimonte per la presenza di alberi”. Per tutti gli interessati, “STMicroelectronics dà la possibilità di svolgere tirocini della durata di tre mesi, attraverso il programma ‘campus’ (www.stmitalia.com). Si comincia con lo sviluppo di software e i processi di validazione”. Per Vodafone, la testimonianza dell’ing. Francesco Mollica: “il mercato ha subito una leggera contrazione ma Vodafone continua ad essere trainante, col suo focus puntato assiduamente sull’attenzione al cliente”. Ma come ci si avvicina al gestore di telefonia? “Attraverso uno stage di tre/sei mesi che può culminare in un’assunzione”. I requisiti fondamentali: conoscenza della lingua inglese (“dovete conoscere l’inglese come il napoletano perché viviamo in un’era globale dove è necessario avere un orientamento all’internazionalizzazione”), aver conseguito il titolo di studio con ottimi voti, passione per internet e le nuove tecnologie. Le telecomunicazioni, ormai, fanno parte della nostra vita quotidiana. Per questo è importante non circoscriverle al solo ambito della connettività. “Leghiamole ai contesti, – dice l’ing. Gianni Rossi, responsabile di un gruppo di ricerca Telecom, con sede a Torino – alle esigenze, alle problematiche di tutti i settori applicativi. Quello delle telecomunicazioni è uno dei mercati più importanti nella nostra realtà industriale e, visto il periodo di recessione che stiamo vivendo, è sempre più necessario creare cose nuove e interessanti”. Esistono svariate tipologie di telecomunicazioni, una è quella relativa a radar, sistemi satellitari, sistemi di sistemi. Ne ha parlato l’ing. Carlo Falessi, della SELEX Sistemi Integrati, società di Finmeccanica che progetta, realizza e commercializza sistemi e radar per la difesa aerea, la sorveglianza costiera e marittima . “Abbiamo oltre trenta collaborazioni con Università e centri di ricerca – ha detto Falessi – e con questo intendo veri e propri contratti di ricerca. In SELEX, c’è una specifica direzione di gestione del capitale intangibile, a diretto riporto dell’amministratore delegato, che cura il know how delle persone che prepariamo per il futuro. In più, abbiamo un ‘innovation team’ che si occupa di scouting tecnologico e ricerche molto avanzate”. Ma come va il settore dell’ICT in Campania e a Napoli? A rispondere è l’ing. Lucio Della Valle, Presidente della sezione ICT dell’Unione Industriali di Napoli che “racchiude sessanta aziende che fanno parte del settore dell’Information Technology, Telecomunicazioni e Media”. Per stare al passo coi tempi, “l’Università deve essere sempre più aggiornata, anche gli studenti devono iniziare a correre perché chi sceglie di frequentare alcune Facoltà, come Ingegneria, deve farlo con impegno ma anche in tempi brevi altrimenti, quando consegue la laurea, le tecnologie studiate sono già vecchie!”.
Gli studenti delle superiori, al termine del convegno, hanno potuto anche visitare alcuni laboratori della Facoltà. “Sono indeciso tra Architettura e Ingegneria informatica – afferma Stefano Schiazzano, del liceo scientifico ‘Salvemini’ di Sorrento – Visitare i laboratori, apprendere informazioni sul Corso di Laurea è servito per chiarirmi un po’ le idee”. Della stessa opinione i suoi compagni di classe. “E’ stata un’occasione utile anche per capire quali sono gli sbocchi lavorativi di un ingegnere – dicono Enrico, Antonio e Andrea – Ci siamo collegati al sito web della Facoltà, ma volevamo venire di persona per fare un giro tra le aule, parlare con i docenti”. “Vorrei diventare restauratrice – ammette Serena, al quinto anno dello scientifico ‘Segrè’ di Marano – ma ho deciso comunque di partecipare a questa giornata di orientamento per capire quali sono gli sbocchi occupazionali che può offrire questo tipo di studi”.
Maddalena Esposito