Studiare con continuità Mai arrendersi alle difficoltà Chiedere spiegazioni se ci sono dubbi

“Mai abbattersi o avvilirsi. Le difficoltà ci sono sempre. Anche a quelli bravi capita di non capire una lezione” suggerisce alle matricole Rosa Tucci, studentessa di Fisica, iscritta al vecchio ordinamento. I primi tempi all’università rappresentano un passaggio critico e chi c’è già passato può essere d’aiuto.  “Non prendete mai niente sotto gamba. Bisogna studiare giorno per giorno, tranquillamente e confrontarsi con gli altri- dice Francesco Maffìa studente ripetente di Matematica- Ero matricola l’anno scorso, ma ho preso le cose con troppa leggerezza”. “Non è più come a scuola dove c’è chi ti controlla, all’università si è autonomi e bisogna organizzare subito un piano di studio”, le parole di Marianna Coppola, studentessa di Chimica. “All’università bisogna darci subito dentro. L’impatto, è il momento di maggiore difficoltà. All’inizio sono rimasto indietro, non riuscivo a reggere il passo” confessa Gianluca Petito, studente in Fisica (Vecchio Ordinamento) che aggiunge:  “bisogna seguire i  corsi, ma alcuni professori non sanno spiegare e quindi si perde solo tempo. Chiedete ai vostri colleghi più grandi quali professori conviene seguire e quali no”. 
Presso i Dipartimenti di Matematica e di Fisica a Monte Sant’Angelo, ci sono delle biblioteche ben fornite, ma è consentito prendere i libri in prestito solo per un paio di giorni. Può essere utile procurarsi il tesserino della biblioteca centrale di Scienze che si trova ai Centri Comuni. Lì i libri possono essere presi in prestito anche per una ventina di giorni ed è consentito il rinnovo. “Personalmente ho comprato pochissimi libri anche perché qui non devi sbattere la testa per trovare il materiale sul quale studiare” conclude Gianluca. 
Per studiare in maniera proficua, è opportuno non disperdere le energie ma preparare un esame alla volta, pur seguendo tutti i corsi. È importante restare al passo con le lezioni perché  perdere anche solo pochi giorni può significare non essere più in grado di recuperare. Gli esami non vanno preparati con superficialità, bisogna prendersi tutto il tempo che serve per ragionare e appropriarsi della lezione, altrimenti, gli esami successivi, risulteranno essere più difficili. “Se non si capisce un argomento, bisogna andare subito dal professore per farselo rispiegare. I docenti sono i primi ad incoraggiare il dialogo”, incalza Francesco. “Per me è stato utile seguire  i precorsi perché ho conosciuto  gli studenti che si sarebbero iscritti al mio corso e quando sono iniziate le lezioni vere e proprie, ero già inserita in un gruppo. È fondamentale, studiare da soli non giova” dice Raffaella Castaldo, studentessa di Chimica. “L’errore che molti commettono all’inizio è quello di prendere l’università con troppa superficialità. Si pensa che gli esami sono lontani e che c’è tutto il tempo per recuperare. Con il nuovo ordinamento, bisogna sostenere un certo numero di esami in un anno. Nel nostro caso, al primo anno, sono otto. Alla fine ci si ritrova con un sacco di lavoro accumulato e il rischio è quello di perdere un anno”, sostiene Rosalba Marotta, studentessa di  Informatica al secondo anno. 
L’impegno richiesto per completare un corso di studi alla Facoltà di Scienze, non è da poco. Si tratta di discipline estremamente tecniche, basate su una notevole conoscenza matematica. Cosa alimenta la voglia di studiare e andare avanti?  “Una grande curiosità unita alla voglia di spingere l’immaginazione oltre quello che già si vede. Per quanto mi riguarda è una passione nata molti anni fa, che non si è mai più spenta” sostiene con trasporto Paolo D’Isanto, studente di  Fisica Teorica, appassionato di Cosmologia e Meccanica quantistica.
Simona Pasquale
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