Ciascuno dei tre curricula del Corso di Laurea in Scienze Politiche offre diversi sbocchi occupazionali. “Chi opta per il curriculum Istituzionale lavorerà in prevalenza negli Enti pubblici, in particolare presso le Regioni e le autonomie locali che ormai si sono aperte al mondo delle relazioni internazionali – afferma la prof.ssa Ida Caracciolo, docente di Diritto Internazionale -. Il ragazzo conclude il Corso di Laurea avendo una buona conoscenza dell’amministrazione centrale e periferica dello Stato ma anche di come si possono strutturare le relazioni esterne dello Stato a tutti i livelli”.
Dato che nel curriculum Istituzionale hanno anche un certo rilievo i profili privatistici, economico-aziendali e finanziari, “un altro sbocco è nelle aziende che operano nel mercato internazionale e quindi hanno interesse ad avere persone che, pur non essendo avvocati, abbiano una conoscenza della contrattualistica e delle convenzioni tra i vari Paesi”.
Il profilo internazionale è, invece, rivolto in primo luogo a coloro che andranno a lavorare al Ministero degli Affari Esteri. Alla carriera diplomatica si affiancano, però, tutta una serie di opportunità nelle organizzazioni internazionali e non governative.
“Le Organizzazioni internazionali sono in espansione e l’Italia è sottorappresentata da funzionari, dipendenti e personale di segreteria – osserva la professoressa -. E’ uno sbocco che i ragazzi conoscono poco ma alcuni miei allievi di qualche anno fa, per esempio, sono riusciti a lavorare alle Nazioni Unite di New York. Cerchiamo di fornire una buona conoscenza della cooperazione allo sviluppo e dei profili agro-alimentari, sanitari e commerciali, proprio perché le Organizzazioni internazionali sono tante e ciascuna di esse si pone una finalità specifica”.
Il terzo curriculum, incentrato sulla Cooperazione internazionale per l’energia e l’ambiente, forma persone destinate ad occuparsi, in Enti pubblici e privati, di tutela ambientale che, sostiene la professoressa, “oggi come oggi si fonda in gran parte sul Diritto Internazionale. La protezione del Mar Mediterraneo, ad esempio, si basa su accordi internazionali, su direttive e regolamenti comunitari. Conoscere bene questi meccanismi e la loro interazione con il diritto amministrativo e la normativa italiana è fondamentale in una Regione che vive di mare e di turismo”.
La conoscenza delle lingue è essenziale, mentre la disponibilità a spostarsi è basilare soprattutto per il profilo internazionalistico. “Chi lo sceglie coltiva il sogno di andare a lavorare fuori o di diventare un diplomatico, che cambia sede ogni tre anni durante la propria carriera. Questa mobilità non è indispensabile nel profilo Istituzionale perché il ragazzo che si è specializzato, per esempio, in gestione dell’ambiente marino o nella tutela dei marchi e dei prodotti tipici con riferimento alla normativa internazionale, non sempre ha bisogno di andare lontano, potendo essere assunto dalla Regione o dagli Enti privati”.
“Il taglio peculiare di questi Corsi di Laurea consiste nella presenza di molto diritto e molta economia – conclude la professoressa -. La commistione tra queste due discipline è importantissima per il futuro perché ogni valutazione giuridica non è esente da valutazioni economiche”.
(M. P.)
Dato che nel curriculum Istituzionale hanno anche un certo rilievo i profili privatistici, economico-aziendali e finanziari, “un altro sbocco è nelle aziende che operano nel mercato internazionale e quindi hanno interesse ad avere persone che, pur non essendo avvocati, abbiano una conoscenza della contrattualistica e delle convenzioni tra i vari Paesi”.
Il profilo internazionale è, invece, rivolto in primo luogo a coloro che andranno a lavorare al Ministero degli Affari Esteri. Alla carriera diplomatica si affiancano, però, tutta una serie di opportunità nelle organizzazioni internazionali e non governative.
“Le Organizzazioni internazionali sono in espansione e l’Italia è sottorappresentata da funzionari, dipendenti e personale di segreteria – osserva la professoressa -. E’ uno sbocco che i ragazzi conoscono poco ma alcuni miei allievi di qualche anno fa, per esempio, sono riusciti a lavorare alle Nazioni Unite di New York. Cerchiamo di fornire una buona conoscenza della cooperazione allo sviluppo e dei profili agro-alimentari, sanitari e commerciali, proprio perché le Organizzazioni internazionali sono tante e ciascuna di esse si pone una finalità specifica”.
Il terzo curriculum, incentrato sulla Cooperazione internazionale per l’energia e l’ambiente, forma persone destinate ad occuparsi, in Enti pubblici e privati, di tutela ambientale che, sostiene la professoressa, “oggi come oggi si fonda in gran parte sul Diritto Internazionale. La protezione del Mar Mediterraneo, ad esempio, si basa su accordi internazionali, su direttive e regolamenti comunitari. Conoscere bene questi meccanismi e la loro interazione con il diritto amministrativo e la normativa italiana è fondamentale in una Regione che vive di mare e di turismo”.
La conoscenza delle lingue è essenziale, mentre la disponibilità a spostarsi è basilare soprattutto per il profilo internazionalistico. “Chi lo sceglie coltiva il sogno di andare a lavorare fuori o di diventare un diplomatico, che cambia sede ogni tre anni durante la propria carriera. Questa mobilità non è indispensabile nel profilo Istituzionale perché il ragazzo che si è specializzato, per esempio, in gestione dell’ambiente marino o nella tutela dei marchi e dei prodotti tipici con riferimento alla normativa internazionale, non sempre ha bisogno di andare lontano, potendo essere assunto dalla Regione o dagli Enti privati”.
“Il taglio peculiare di questi Corsi di Laurea consiste nella presenza di molto diritto e molta economia – conclude la professoressa -. La commistione tra queste due discipline è importantissima per il futuro perché ogni valutazione giuridica non è esente da valutazioni economiche”.
(M. P.)