Tirocini obbligatori ad Architettura

Ad Architettura tirocini obbligatori per completare il percorso formativo universitario. “Il piano di studi prevede, per la Magistrale, un tirocinio al secondo ed uno al quarto anno, mentre solo al II anno per la Specialistica”, spiega il prof. Giorgio Frunzio, Coordinatore delle attività di tirocinio per gli studenti di Architettura U.E. e della Specialistica in Architettura-Nuove Qualità delle Costruzioni e dei Contesti. 
Cento sono le ore previste dall’attività ma “sono gli studenti a scegliere con quale modalità svolgerla: possono, ad esempio, decidere di lavorare tutti i giorni, terminando il tirocinio in minor tempo, oppure dedicare all’attività pratica solo determinati giorni della settimana allungandone, ovviamente, il periodo di completamento”. Il momento migliore per svolgere il tirocinio, a detta del docente, è “settembre, soprattutto per gli studenti che sono in regola con gli esami ed hanno, in questo periodo dell’anno accademico, più tempo”. Ciascuno studente, infine, è “affidato ad un tutor aziendale che si occupa di seguirlo durante l’attività”.
Tantissime le richieste. Il 12 maggio erano un centinaio gli studenti presenti all’incontro promosso dal docente per l’assegnazione delle attività, tra cui molti fuoricorso ai quali manca solo il tirocinio per completare gli studi. 
Tre sono le tipologie di luoghi presso cui gli studenti possono svolgere il  periodo di formazione: “Istituti Professionali, Enti Pubblici (tra cui i Comuni di Cardito, Vico Equense, San Cipriano D’Aversa, Marcianise, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesistici del Comune di Caserta) ed, infine, aziende (come la Vincenzo Modugno s.r.l.) di carattere produttivo che vanno dalle imprese di costruzione a quelle che producono elementi per l’Architettura”, dice Frunzio.
Quali sono i criteri, invece, con cui aziende ed enti vengono selezionati dalla Facoltà? “La selezione non è particolarmente ‘severa’, soprattutto per andare incontro agli studenti pendolari che preferiscono svolgere il tirocinio presso una struttura presente sul territorio di residenza. Il fatto positivo è che, con il passare del tempo e l’aumentare del numero di studenti che hanno svolto il tirocinio presso un’azienda piuttosto che un’altra, abbiamo, tramite le loro impressioni, un ritorno sulle imprese che offrono di più rispetto ad altre”, per cui ad un certo punto sono i ragazzi stessi, grazie all’esperienza dei loro colleghi, a fare la cernita. 
Tra le convenzioni attivate non ne mancano di “prestigiose, anche con aziende estere, soprattutto per il Disegno Industriale” ma “sono le meno scelte, soprattutto per questioni di carattere economico”. La collaborazione, però, di cui Frunzio va particolarmente orgoglioso è quella con “Libera”, associazione che si occupa del recupero dei beni confiscati alla camorra. Per il docente l’inserimento degli studenti in questi progetti ha l’obiettivo non solo di “offrire loro un’opportunità di misurarsi con il mondo del lavoro” ma anche di “sviluppare la cultura della legalità”. 
In mostra
 per la legalità
A dimostrazione di quanto la Facoltà tenga a valorizzare progetti di rilevanza sociale, i lavori terminati dai tirocinanti saranno esposti a settembre in una mostra che verrà allestita ad Aversa e della cui organizzazione si sta occupando la prof.ssa Danila Jacazzi, Vicepreside di Facoltà e responsabile dei Rapporti con le Istituzioni. “Nell’aprile del 2008 la nostra Facoltà ha stipulato un accordo con ‘Libera’ ed il comitato ‘Don Peppe Diana’ per far svolgere ai nostri ragazzi attività di studio e ricerca sui beni confiscati alla camorra presso i Comuni convenzionati”, ricorda la Jacazzi. Tra i compiti degli studenti, che svolgono presso i Comuni il tirocinio obbligatorio, quello di “assistenza agli uffici tecnici per visure, rilievi e quant’altro rientri nelle loro competenze e che risulti di utilità agli enti”. Laureandi e dottorandi, poi, hanno la possibilità di elaborare tesi di laurea o di dottorato relative a proposte progettuali da sviluppare nelle strutture confiscate. In una mostra allestita dal prof. Massimiliano Rendina “tra gli altri, è stato presentato un lavoro di tesi in Disegno Industriale sul prototipo di un museo virtuale da collocare in una delle strutture”. Tra i lavori di dottorato, invece, da segnalare una “tesi di Ecologia Matematica su rilevamenti effettuati lungo il litorale domizio con proposte di rivalutazione ambientale”. A settembre, invece, sarà allestita una mostra fotografica in cui “verranno esposti tutti i lavori realizzati, tra cui rilievi, piani di sicurezza, progetti per fattorie didattiche che abbiamo intenzione di trasformare, in accordo con i Comuni con cui abbiamo collaborato, in una mostra itinerante da destinare alle scuole”, annuncia la docente.
La Jacazzi sottolinea il gran numero di ragazzi che “hanno scelto espressamente di svolgere tirocinio e lavoro di tesi sui beni confiscati”, tra cui non pochi provenienti da Casal Di Principe, a riprova di quanto gli studenti tengano a prodigarsi, tramite le competenze acquisite, per il proprio territorio. Una bella novità: “grazie a questo tipo di attività – annuncia la docente – siamo riusciti ad ottenere uno spazio alla prossima Biennale di Venezia  nella sezione ‘Etica’. Presenteremo un video che mostri tutti i lavori realizzati a favore della legalità”.
Barbara Leone
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