Tirocini: tante le opportunità

Un legame tra l’università e il mondo del lavoro: è il periodo di tirocinio che hanno la possibilità di svolgere laureandi e laureati (non oltre i 18 mesi) in Sociologia, Facoltà che, ultimamente, ha stipulato un’interessante convenzione con Lanificio 25, il centro di produzione artistica, palco di prova per artisti misconosciuti, sede della C.R.A. (Carlo Rendano Association) a Porta Capuana. “Fin dal 1999 è stata fornita agli studenti di Sociologia e, da qualche anno, anche agli iscritti al Corso di Laurea in Culture Digitali, la grande chance di svolgere un periodo di 240 ore di tirocinio presso strutture pubbliche o private –spiega la dott.ssa Lucia Esposito, esperta in orientamento, che svolge il suo servizio di consulenza in un ufficio al piano terra della Facoltà, aperto il martedì dalle 10:30 alle 13:30 – Il tirocinio fa guadagnare ai laureandi cinque crediti formativi. Non è obbligatorio, quindi gli studenti, in teoria, possono anche scegliere di svolgere prove, esami o seguire seminari al posto di questa esperienza sul campo. In pratica, sono davvero tanti quelli che preferiscono il tirocinio perché vengono sempre più sensibilizzati da noi sulla valenza che assume nel lavoro che andranno a svolgere in seguito”. E c’è una grossa differenza da segnalare. “Prima della Riforma del ‘3+2’ – aggiunge la dott.ssa Esposito – come ufficio, eravamo portatori delle esigenze dei ragazzi, ai quali poi assegnavamo precisi enti o aziende presso i quali svolgere questo periodo di attività. Dopo la Riforma, la situazione è cambiata: le aziende sono sature di tirocinanti, addirittura di studenti non ancora iscritti al terzo anno,  di tutte le Facoltà. A questo punto, abbiamo deciso di cambiare strategia incentivando i ragazzi alla ricerca attiva. Gli stessi studenti compiono uno screening delle aziende in convenzione con la nostra Facoltà, si consultano con me e poi le contattano direttamente. È un modo anche per far acquistare fiducia ai ragazzi. Le aziende, da parte loro, apprezzano questo mettersi alla prova”. 
Tra gli enti e le aziende in convenzione, presso i quali gli studenti hanno svolto il loro tirocinio: Manpower di Napoli, ASL Na1, la cooperativa Gesco Campania e adesso il Lanificio 25. “La convenzione è nata grazie ai contatti con il prof. Luigi Caramiello, docente di Sociologia dell’Arte e della Letteratura – dice il dott. Franco Rendano, fautore dell’apertura del Lanificio – i ragazzi prenderanno parte alle attività e avranno un contratto di stage. In pratica, si occuperanno dell’organizzazione degli eventi, parteciperanno a convegni, saranno inseriti nella progettazione, nelle richieste di finanziamento, montaggio mostre, contatti con artisti”. Affiancheranno la responsabile della programmazione culturale, Valeria Ricciardelli. “Gli studenti che sceglieranno di svolgere il tirocinio presso la nostra struttura – sottolinea la Ricciardelli – entreranno nel vivo delle attività sul campo e saranno responsabili in prima persona. Questo è un lavoro in cui è molto importante il contatto con le persone, bisogna avere una buona attitudine alle relazioni interpersonali e lo studio di materie umanistiche, a mio avviso, si addice di più a questo tipo di lavoro”. Una precisazione: il decreto ministeriale in materia di tirocini sottolinea che non esiste alcun binomio tra tirocinio e lavoro, anche se la dott.ssa Esposito ci informa: “il 30% dei ragazzi che hanno svolto attività di tirocinio, intrattengono rapporti di lavoro con le strutture che li hanno ospitati, che siano contratti a progetto o part-time”.
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