Nell’ambito del tirocinio finale, gli studenti del quinto anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura hanno elaborato alcuni progetti finalizzati alla realizzazione di un porto ad Acquamorta, lo specchio d’acqua semichiuso nel comune di Monte di Procida. Il lavoro è durato complessivamente quattro settimane: dal primo sopralluogo in zona alla presentazione dei progetti su tavola ed in power point, che si è tenuta proprio a Monte di Procida, presenti il sindaco e Brunella Rallo, responsabile del Pit Portualità Turistica della Regione Campania. Racconta la professoressa Roberta Amirante, Presidente del Consiglio di Corso di laurea: “Le condizioni che hanno caratterizzato questa esperienza sono due. La prima: la relazione con l’amministrazione comunale di Monte di Procida, che ha sottoposto ai tirocinanti un caso di studio concreto. La seconda: la collaborazione di professionalità diverse, perché il caso di studio proposto la impone”. L’esperienza del tirocinio si è svolta con la guida di tre docenti dei Laboratori di sintesi del quinto anno. Alberto Cuomo, Rejana Lucci e Pasquale Miano. Tutor esterno: Rallo. Tutors dell’università: cinque dottori di ricerca in Progettazione urbana (Federica Ferrara, Ida Palombo, Carmine Piscopo, Paola Scala, Sonia Viscione) ed otto dottorandi di ricerca in Progettazione Urbana (Enrico Carafa, Francesca Di Domenico, Orfina Faticato, Marianna Illiano, Daniela Mauro, Pasquale Mei, Maria Luna Nobile, Domenico Rapuano). Il tirocinio è durato 4 settimane, dall’11 settembre al 4 ottobre. Le ragazze ed i ragazzi hanno lavorato quattro giorni a settimana in gruppo, dal lunedì al giovedì, con orari che non avevano nulla da invidiare a quelli di chi già frequenta gli studi degli architetti: 9 – 18.
Lia Borrelli, 25 anni, racconta la sua esperienza di tirocinante: “I tutors e i docenti hanno posto il vincolo che i progetti non prevedessero nuove cubature. Una condizione dettata dal fatto che quell’area è ovviamente vincolata e tutelata. Nell’ambito di questi paletti, suddividendoci per gruppi, abbiamo proposto diverse soluzioni. Il 4 ottobre sono state presentate a Monte di Procida. Il sindaco ha detto che sarebbe bello se le nostre proposte potessero in qualche modo contribuire a realizzare davvero l’approdo turistico di Acquamorta”. Due, riferisce, gli aspetti più importanti del tirocinio, sotto il profilo della formazione dei futuri architetti: “ho avuto per la prima volta l’opportunità di lavorare in gruppo, coordinandomi con le altre ragazze e con gli altri ragazzi; mi sono abituata a proporre soluzioni ed idee progettuali in tempi brevi ed a scadenze ben definite”.
Carmine Piscopo, dottorando di Ricerca in Progettazione Urbana e Tutor, esprime a sua volta una valutazione positiva dell’esperienza: “Ha consentito agli studenti di cogliere la complessità (istituzionale, economica, normativa, tecnica) del tipo di intervento proposto, di cogliere la logica e le gerarchie delle diverse professionalità coinvolte; di produrre soluzioni che possano avere di volta in volta un valore conoscitivo, preliminare o, piuttosto, di produrre soluzioni”.
(Fa. Ge.)
Lia Borrelli, 25 anni, racconta la sua esperienza di tirocinante: “I tutors e i docenti hanno posto il vincolo che i progetti non prevedessero nuove cubature. Una condizione dettata dal fatto che quell’area è ovviamente vincolata e tutelata. Nell’ambito di questi paletti, suddividendoci per gruppi, abbiamo proposto diverse soluzioni. Il 4 ottobre sono state presentate a Monte di Procida. Il sindaco ha detto che sarebbe bello se le nostre proposte potessero in qualche modo contribuire a realizzare davvero l’approdo turistico di Acquamorta”. Due, riferisce, gli aspetti più importanti del tirocinio, sotto il profilo della formazione dei futuri architetti: “ho avuto per la prima volta l’opportunità di lavorare in gruppo, coordinandomi con le altre ragazze e con gli altri ragazzi; mi sono abituata a proporre soluzioni ed idee progettuali in tempi brevi ed a scadenze ben definite”.
Carmine Piscopo, dottorando di Ricerca in Progettazione Urbana e Tutor, esprime a sua volta una valutazione positiva dell’esperienza: “Ha consentito agli studenti di cogliere la complessità (istituzionale, economica, normativa, tecnica) del tipo di intervento proposto, di cogliere la logica e le gerarchie delle diverse professionalità coinvolte; di produrre soluzioni che possano avere di volta in volta un valore conoscitivo, preliminare o, piuttosto, di produrre soluzioni”.
(Fa. Ge.)