Tra sei mesi la carta dei diritti degli studenti

Sta per partire ufficialmente il cammino che porterà alla redazione e all’approvazione di una carta dei diritti degli studenti all’Università Parthenope. Tempi previsti, sei mesi. Un progetto, approvato all’unanimità dal Senato Accademico, delinea le varie fasi attraverso le quali si dovrà passare per arrivare ad ottenere il documento in questione, nel quale saranno indicati tutti i diritti di cui gli studenti sono titolari, per “un’università studentecentrica”, come afferma Antonio Prisco dell’Udu, uno dei padri di questo progetto. Assieme ad Alberto Corona, Prisco pensava da mesi ad uno statuto attraverso il quale affermare definitivamente a quali regole ci si deve attenere nei rapporti degli studenti con i docenti e con il personale tecnico-amministrativo. “Cose anche apparentemente banali, come l’impossibilità per i professori di aprire i libretti prima che si sia sostenuto l’esame o l’obbligo di conservare i compiti scritti negli archivi dell’università per almeno un anno”. Prisco è molto soddisfatto del risultato ottenuto in Senato Accademico, organo in cui l’Udu non ha rappresentanti, e che ha comunque approvato all’unanimità la proposta: “segno che quando si tratta di temi importanti si riesce anche a guardare oltre le bandiere di appartenenza”. Si è ottenuta anche l’approvazione di massima da parte del Consiglio di Amministrazione, con l’autorizzazione a utilizzare le strutture e gli strumenti dell’università, anche se c’è da attendere ancora per l’approvazione della spesa. Il programma dei lavori è piuttosto laborioso. La prima fase vede la collaborazione diretta dei promotori dell’iniziativa con il Dipartimento di Statistica e Matematica per la ricerca economica: verrà elaborato un questionario da somministrare ad un campione di studenti le cui risposte saranno fatte oggetto di elaborazione statistica. La seconda fase è caratterizzata da un impegno concreto per la formazione di una “coscienza critica degli studenti, che devono essere messi in condizione di comprendere davvero quello che stiamo facendo”. E’ prevista la proiezione di un film all’università, seguita da un incontro con il regista, il Rettore, un economista di rilievo ed un esponente dei sindacati confederati per parlare dell’importanza delle norme scritte nella nostra società. In questa fase si dovrebbero vedere inoltre i frutti del dialogo che i promotori dello statuto stanno portando avanti con il Comitato per il Primo maggio. “Daremo a cento ragazzi la possibilità di andare a Roma per partecipare al concerto del Primo maggio, che non è solo la festa dei lavoratori ma è anche la festa dei diritti – spiega Prisco- Il Comitato metterà a disposizione di cinque ragazzi, selezionati tra quelli che avranno risposto nella maniera migliore a un questionario sui diritti, dei pass per il back stage del concerto, due dei quali saranno pass stampa. Il che vuol dire che due studenti avranno la possibilità di incontrare, intervistare e fotografare gli artisti”. Tutto questo percorso sarà accompagnato dalla pubblicazione di un bollettino sullo stato dei lavori e dal dialogo costante con chiunque abbia qualcosa da dire sulla formazione dello statuto. Nella terza ed ultima fase si terrà una seduta pubblica del Senato Accademico a Nola, presso la facoltà di Giurisprudenza, alla quale saranno chiamati ad assistere tutti gli studenti del Parthenope (addirittura sarà messo un pulmino a disposizione dei ragazzi che frequentano la facoltà di Scienze Motorie a Potenza). Si vuole dunque una certa solennità al momento in cui verrà approvato il documento che definitivamente sancisce i diritti degli studenti e che diventerà parte integrante dell’ordinamento legislativo dell’ateneo. Per una carta dei diritti simile si è lavorato solo alla Federico II e in modo del tutto diverso, perché a detta di Prisco “lo statuto degli studenti non è stato il frutto dell’azione di un movimento dal basso ma il risultato di una trattativa chiusa all’interno del Senato Accademico, e infatti il suo disegno originario è stato modificato di molto. Noi invece ci muoveremo diversamente, partendo dagli studenti, cercando di sviluppare in loro la consapevolezza dell’importanza di questo obiettivo e poi coinvolgendo tutte le altre forze dell’ateneo”. Tra queste ultime spicca il Rettore che ha firmato una lettera di adesione e partecipazione attiva al progetto.
Sara Pepe
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