Gabriella Palma ha 23 anni. È del Sudafrica, di Johannesburg, città dove studia all’Università di Witwatersrand. Da circa tre mesi è a Napoli, come studentessa Erasmus nell’ambito del programma International Credit Mobility (ICM). Un trimestre da federiciana che le ha dato molto da un punto di vista scientifico, con le attività pratiche al Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche presso il laboratorio della prof. ssa Gerolama Condorelli, e sotto il profilo umano. Napoli la scelta dettata da un accordo tra i due Atenei. Le perplessità sulla città spazzati via a colpi di sole, cordialità simile a quella sudafricana e mezzi di trasporto che, checché ne dicano gli autoctoni, a lei sono piaciuti. A breve il ritorno in patria. Nessun dubbio su cosa le mancherà. Gabriella, perché Napoli? “L’ho scelta perché c’è un accordo Erasmus tra la mia Università e la Federico II, Ateneo che non conoscevo prima di partire”. Quali differenze hai notato tra il metodo di studio italiano e quello del tuo paese? “Sono piuttosto diversi. La gente qui lavora sodo e il livello di conoscenza scientifica è superiore a quello in Sudafrica. In Italia ci si dedica molto allo studio e si punta a ottenere grandi risultati. Per una Laurea Magistrale c’è tanta teoria. Da me, invece, c’è solo pratica, senza lezioni o esami. Ti concentri solo sul tuo progetto per due anni. Qui devi andare a lezione, studiare ed impegnarti anche in laboratorio. È stressante”. L’esperienza è quasi conclusa. In cosa ti senti migliorata? “Ho acquisito tante nuove conoscenze di laboratorio che potrò applicare al mio rientro e, in futuro, in altri laboratori. Ho visto come si lavora in un paese europeo, aspetto molto importante per lavorare un giorno all’estero. Questa esperienza mi ha migliorato non solo da un punto di vista scientifico, ma anche come persona. Sono molto più sicura di me e indipendente adesso”. Cosa pensavi di Napoli prima di partire? “Avevo sentito dire che era una città pericolosa e non bella da visitare”. E ora? “Amo questa città. Ci sono così tante cose interessanti da fare e da vedere. Mi sono sentita al sicuro per tutto il tempo in cui sono stata qui. È una città bellissima”. Cosa ti è piaciuto di più della città? “Il cibo!!! Le pizze sono fantastiche. Il clima è bello perché non fa troppo freddo e di solito c’è il sole. Ancora, la splendida vista sul golfo, sul Vesuvio e su altri luoghi. Mi piacciono le persone, socievoli e disponibili. Poi la sicurezza e i trasporti pubblici, superiori a quelli del mio paese”. Somiglianze con Johannesburg? “Il clima e la cordialità delle persone”. Cosa ti è mancato del tuo paese? “Soprattutto la famiglia e gli amici. Poi la varietà di ristoranti”. Cosa ti mancherà dell’Italia? “Imparare nuove tecniche di laboratorio che non avrò modo di apprendere da me. Il cibo, gli amici che ho conosciuto e il bellissimo panorama di questa città”.
Ciro Baldini