Trombetti: “la scelta della facoltà non è una cosa drammatica”

“La scelta della Facoltà non deve essere una cosa drammatica. Non carichiamo gli studenti di troppe responsabilità. Si può sempre cambiare. È capitato anche a me”. A parlare è il prof. Guido Trombetti, 56 anni, Rettore dell’Università Federico II da quattro anni, eletto su un programma che vedeva, e vede, gli studenti tra le sue priorità. “La mia scelta della Facoltà? Avevo 17 anni, avendo saltato l’ultimo anno di liceo per merito. Era il 1966. Mi iscrissi ad Ingegneria e dopo tre mesi cambiai e passai a Scienze. Fu un chiaro esempio di cattivo orientamento. La scelta fu fatta in modo superficiale, per indecisione. Ingegneria già allora era una facoltà riconosciuta a livello internazionale. Mi accorsi però ben presto che in realtà a me piaceva studiare la matematica. Per questo motivo il mio slogan è sempre: scegliete ciò che veramente vi piace”. A Scienze, quattro anni a tutta birra, vissuti con entusiasmo e ricchi di risultati. “La mia fortuna è stata di trovare e avere come docente un maestro ineguagliabile, di scienza e di vita, Carlo Miranda, studioso di chiara fama”. Dopo la laurea l’avvio verso la carriera docente, l’elezione al CUN (il Consiglio Universitario Nazionale), il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), quindi la presidenza della Facoltà di Scienze per 9 anni, dal primo novembre 2001, la carica di Rettore. Ritorna sulla scelta della Facoltà: “se ad un ragazzo o ad una ragazza, piacciono gli studi letterari, è bene che si iscrivano a Lettere. Perché studiare ciò che non piace è complicato, fa allungare i tempi per giungere alla laurea, talvolta conseguita male o con un voto disastroso, e non è detto che diventi neppure il lavoro futuro”. Perciò, “meglio un laureato in facoltà cosiddette deboli, secondo le previsioni di sbocchi occupazionali”, che un laureato insoddisfatto.
Certo è preferibile non sbagliare, partire subito con il piede giusto. Per fare questo: “occorre un buon orientamento, informarsi molto, leggere gli speciali università, confrontarsi con amici e persone adulte, recarsi ai centri orientamento. Ma senza mai farsi influenzare da nessuno. La scelta va cercata dentro di se”. Ancora consigli: “vivere l’esperienza universitaria intensamente, confrontandosi con i colleghi e i docenti. Anche perché è un periodo della vita irripetibile, di confronto, di esperienze giovanili, di passioni civili e scientifiche”. Infine: “leggete un po’ dei grandi scrittori dell’800, da Balzac a Dostojeski a tanti altri. Per un laureato di successo necessita un po’ di cultura scientifica ed un po’ di umanistica”. 
Annuncia la rivoluzione di quest’anno: al Federico II immatricolazioni solo on-line. “Lo studente potrà formulare da se l’iscrizione, e solo successivamente inviare i documenti. Evitando le file in segreteria”.  
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