Trombetti risponde alle domande dei lettori di Ateneapoli

D – Come e quando verrà risolta la, già da tempo, disastrata condizione degli studenti di Medicina Veterinaria?
R – “Siamo intervenuti con la splendida sede della Doganella. Stiamo svolgendo significativi lavori di ristrutturazione nella sede attuale. La Presidenza ha aperto alcuni spazi per gli studenti. E poi spero, a breve, di avere finalmente il progetto per la nuova sede di Monterusciello. Anche se, effettivamente, l’iter della sede è stato lungo 20 anni, ora lo abbiamo messo sul binario giusto. E spero che il primo lotto sia avviato entro 12-18 mesi. Comunque, l’attenzione su Veterinaria, durante la mia gestione, è stata pari a quella dedicata alle altre facoltà: mi si deve dare atto che è la facoltà che ho visitato più spesso”.
D – Prof. Trombetti, quali sono le prospettive future dell’orientamento universitario? Sarà istituzionalizzato? Prevederà l’inserimento di figure qualificate? 
R – “Siamo gli unici in Italia ad avere il SofTel, una struttura ad hoc per questa funzione. L’orientamento, però, per essere efficace, deve continuare ad essere affidato agli studenti anziani, come nei paesi anglosassoni. Occorrono poi pochissime figure di professionisti dell’orientamento, ma non mi risulta esistano sul mercato. Si sta invece, e lo vedo positivamente, creando un interesse che si va radicando sull’orientamento”. “E al Federico II abbiamo anche un ottimo servizio di counseling e di disabilità; disabili, che sono in aumento, ormai circa 800 su 98.000 iscritti, oggi incoraggiati a manifestare i loro problemi, perché sanno di trovare una struttura adeguata”.
D – Nell’attesa che il nuovo governo assegni maggiori risorse all’università, vorrei che il rettore candidato si pronunciasse sulle politiche di gestione delle risorse disponibili per favorire la riduzione degli sprechi (pubblicazioni, manifestazioni e convegni inutili) e assegnare maggiori fondi alla ricerca.
R – “Non c’è alcun dubbio, che nella razionalizzazione vada tenuto in conto tutto. Bisognerebbe anche, sempre di più, incoraggiare l’uso degli sponsor per le manifestazioni. E i fondi ci sono, sia regionali che europei. Ma naturalmente vanno cercati”. Non solo dal rettore, ma anche dai direttori dei Dipartimenti e dalle Presidenze di Facoltà, entrambi “autonomi centri di spesa”. Intende dire. 
D – Aule per la didattica piccole e sovraffollate, spazi di ritrovo per gli studenti e spazi studio del tutto insufficienti e poche installazioni informatiche. È la lamentela che giunge dagli studenti.
R – “Non è così. Sull’informatica lo sforzo dell’Ateneo non ha precedenti. Ci sono aule attrezzate in tutte le facoltà. Certo, si può anche fare di più. Intanto, fra un anno a Monte S. Angelo sarà pronto un nuovo aulario da 1.600 posti e 1.000 postazioni informatiche sono state realizzate in tutto l’ateneo. E cento notebook con i Progetti Nord-Sud con il Politecnico di Torino”.
“Abbiamo fatto molto, molto c’è ancora da fare. Ricordiamoci, però, da dove siamo partiti e quanto è stato realizzato in 5 anni”. Un esempio: “la rivista dell’Unione Consumatori giudica il web d’ateneo del Federico II, uno dei migliori d’Italia. Qualcosa pure dovrà significare!”. 
D – Da Scienze Politiche giunge la seguente domanda: “abbiamo un’aula informatica con 30 computer chiusa perché mancano 1.300 euro per acquistare una porta blindata. Una porta essenziale perché l’aula nell’ex sede Arpa ha un ingresso attiguo allo spaccio della droga su via Rodinò.
R – “L’ateneo ha eseguito i lavori, ha messo a disposizione locali e fondi per i computer. Mai un problema in ateneo non è stato risolto per questioni di pochi euro. Sono sorpreso. E comunque il Presidente del Polo, prof. Cantillo, ha sempre svolto un lavoro eccezionale, per qualità e quantità”.
D – I bagni. Sono in uno stato pietoso, ad Ingegneria e Giurisprudenza. Può sembrare strano che si ponga questo tipo di domande ad un candidato a Rettore. Ma è quanto ci chiedono i lettori e gli studenti, anche perché la qualità della vita nelle facoltà dipende dalle piccole cose quotidiane. 
R – “Non credo che il rettore si debba occupare anche di questo. Sono questioni di competenza degli uffici tecnici dei Poli. Come ateneo, ad esempio ad Ingegneria, attiveremo a luglio, lavori per 30 miliardi di vecchie lire, per adeguamenti impiantistici e di sicurezza. Saranno lavori di eccezionale interesse che porteranno ad un complessivo miglioramento della qualità della vita in quella facoltà. Lavori simili sono progettati anche altrove”.
D – I tagli economici per la ricerca dei Dipartimenti. Fanno male. C’è chi minaccia dimissioni, come il Direttore del Dipartimento di Filosofia, prof. Cacciatore. E chi protesta, come ad Economia. 200 euro a testa l’anno per 60 fra docenti e ricercatori, sono cifre veramente ridicole. Non le pare?
R – “In tutta l’Italia, anche alla Statale di Milano, anche a Firenze, ci sono questi tagli. Capisco le difficoltà reali, anche pesanti, ma è la realtà di questi anni bui. Perciò occorrerà praticare più interventi: evitare i doppioni nelle biblioteche, utilizzare di più il Sirelab, ridurre in generale le spese dove possibile, con la collaborazione di tutti. Io, intanto, mi occuperò che i fondi di ricerca per i Dipartimenti giungano al più presto. L’ateneo si sta impegnando per far pervenire altri fondi: come i 30 milioni di euro della legge regionale 13 o legge Ossorio, attivata il mese scorso dall’Assessore regionale all’Università, Teresa Armato. Dico subito: importi che, da soli, non basteranno. Ma intanto daranno un po’ di ossigeno. Quindi continuiamo a sperare in finanziamenti del governo. In più,  noi anticipiamo i fondi PRIN: 1 milione di euro”. “E poi, con le modifiche di Statuto, approvate due anni fa, anche le Presidenze di Facoltà, come già lo erano i Dipartimenti, sono divenuti centri di spesa; dunque possono a loro volta stipulare convenzioni ed attrarre finanziamenti. I Dipartimenti per l’attività di ricerca e le Facoltà per la didattica”.   
(P.I.)
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