Trovano lavoro prima del diploma

Non hanno ancora completato gli studi ed hanno già trovato lavoro. Per di più in un centro di ricerca internazionale che ha sede nella più affascinante capitale europea: Parigi! La storia di Maria Manfredonia e Alessandro Scordino -studenti al terzo anno del Diploma in Ingegneria Informatica ed Automatica, due esami da sostenere (li stanno affrontando mentre andiamo in stampa) più la dissertazione di laurea, media del 26 o poco più, rispettivamente 22 e 27 anni- sicuramente susciterà sentimenti di invidia da parte dei colleghi di altre facoltà. Eppure nel racconto della loro carriera universitaria non ci sono imprese ‘epiche’. Sono studenti ‘medi’ con una buona dose di determinazione ed uno spiccato senso pratico. Hanno saputo cogliere un’opportunità irripetibile ed ottimizzare, a distanza di tre anni, la sapiente scelta del percorso di studi. “Il Diploma a differenza della laurea ti dà le metodologie per mettere in pratica la teoria, mira principalmente ad una formazione tecnica degli studenti, elemento, secondo me, fondamentale per avvicinarsi poi al mondo del lavoro”, dice Maria. Per Alessandro la scelta del Diploma è arrivata in seconda battuta: “precedentemente ero iscritto al Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e in contemporanea ero impegnato come agente assicurativo per cui non ho combinato tanto. Poi sono partito per il servizio militare e lì ho sentito parlare del Diploma. Ho valutato i tempi necessari ed ho capito che avrei potuto prendere un titolo in età accettabile. Le mie aspettative iniziali erano quasi nulle, poi frequentando ho verificato le reali potenzialità del corso di Diploma”.  Ma per sgomberare il campo da facili entusiasmi, precisa “non è un corso facile come la maggioranza crede perché richiede un grande impegno e tre anni di pura dedizione allo studio”.  Sulle caratteristiche richieste allo studente del Diploma, Maria aggiunge “occorre una forte motivazione; evitare di considerare l’università come un ripiego per occupare il tempo; mai lasciare abbattersi dalle difficoltà perché se è vero che non siamo tutti geni, è altrettanto incontestabile che ognuno di noi è intelligente, ed io penso sia  giusto sfruttare questa dote che ci è concessa”. Una scelta che rifarebbero, senza alcun dubbio (“Altre cento volte, visto che questa scelta è stata lungamente meditata”, Maria; “Ad occhi chiusi, tenendo conto dei risultati raggiunti”, Alessandro).   
Giunti alla conclusione della carriera, con nel carniere quasi tutti gli esami, per i due ragazzi è scoccato il momento del tirocinio (ricordiamo che è obbligatorio per i Diplomi). Tra le altre possibilità prospettate loro dal professor Stefano Russo, nume tutelare degli studenti del Diploma di Informatica, c’è quella di poter trascorrere un periodo di tre mesi presso  un Centro di Ricerca Sperimentale della Comunità Europea, l’Eurocontrol (Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea), che conta 28 stati, tra i quali anche l’Italia, fondato nel 1960 per fare da supervisore sugli spazi aerei dei Paesi membri (“Eurocontrol ha oggi come scopo principale l’implementazione di programmi d’armonizzazione ed integrazione di traffici aerei europei, e tutta una serie di concetti associati“). Armati di una conoscenza di base dell’inglese (“vista la nostra esperienza è molto importante avere una conoscenza base delle lingue straniere, poi si apprendono in maniera più approfondita sul posto. Non è importante essere degli interpreti”, assicurano), guidati per mano dal tutor (“è stato il professor Russo a stabilire il contatto tra Eurocontrol ed Università”) e con l’esperienza pregressa di Dario Rossilli, un altro giovane diplomato (nell’ottobre del ’98) che lavora presso lo stesso Centro fin dalla conclusione degli studi, i due ragazzi han preparato la valigia, lasciando a casa “la paura di uscire fuori dal proprio mondo”. Prima della partenza hanno concorso all’attribuzione di una borsa di studio Porta (tre milioni) a parziale copertura delle spese sostenute per il tirocinio. Le borse però –unico neo- sono erogate a conclusione dello stage per cui inizialmente hanno dovuto dar fondo ai loro risparmi; un minimo  di sostentamento è stato offerto loro dal Centro.  A Parigi –sono arrivati l’8 ottobre scorso: “siamo stati accolti benissimo, tutti sono stati gentilissimi e soprattutto essendo questo un ambiente internazionale e quindi multirazziale non ci sono state discriminazioni o altro. Qui siamo visti come dei quasi ingegneri al pari dei francesi o di altri. Per quanto riguarda la città… è Parigi, e basta questo”. Tutor ‘aziendale’ il dott. Luca Bellesia, capo del progetto ITI del Consorzio Sicta (Alenia).  Concluso il periodo di tirocinio, i nostri sono stati invitati a restare. Alessandro è stato assunto “come consulente presso Eurocontrol da parte del Sicta (Alenia) di Napoli e mi occupo di realizzare una nuova interfaccia utilizzata per il controllo del traffico aereo”; Maria ha fatto tre colloqui presso società che lavorano nello stesso campo “alla fine ho firmato un contratto a tempo indeterminato con la Steria, società francese che lavora nell’ATC”.
Ora agli studenti-lavoratori non resta che discutere la tesi. “I titoli delle tesi non sono stati ancora decisi ma verteranno sul lavoro che abbiamo svolto durante il tirocinio e che stiamo continuando a svolgere. Porting e Merge di un software sviluppato per la simulazione di posizioni di controllo del traffico aereo, su workstation HP-UX e Pc Solaris-Unix, con prove in real time sui simulatori mediante i quali ogni giorno i nostri controllori gestiscono il traffico di tutto lo spazio aereo europeo”.
- Advertisement -




Articoli Correlati