Tutti immersi nello studio

Nella biblioteca centrale di via Acton c’è silenzio. Poco il movimento tra i corridoi e nel cortile. Si studia in attesa di sostenere un esame e poi via a casa per continuare la preparazione. “E’ la seconda volta che provo l’esame di Diritto Commerciale – afferma Elena, studentessa di Economia aziendale – speriamo che questa volta vada bene. Ho studiato tanto: il programma è vasto, e memorizzare tutto non è poi così semplice”. Qualcuno si presenta senza troppe ambizioni. “Sono venuto a tentare – confessa Giacomo, 22 anni – ammetto di non aver studiato tanto”. Al contrario, c’è chi è dubbioso sulla sua preparazione. “Dopo aver studiato tante settimane – dice Claudia, di Giugliano – si pensa di essere preparati e, invece, a volte, si hanno brutte sorprese”. Della stessa opinione Giuliana: “ho notato che, anche per esami teorici, è molto importante studiare in gruppo perché si ha modo di confrontarsi e capire meglio le tematiche trattate. Altrimenti, il primo confronto si ha solo in sede d’esame, e spesso non è positivo, soprattutto se non si è seguito il corso”. In tanti cominciano a rendersi conto dell’importanza della frequenza. “Al primo anno, – racconta Paolo, laureando in Management delle imprese internazionali – credevo che seguire le lezioni fosse una perdita di tempo, in quanto pensavo che i professori ripetessero gli argomenti trattati nei testi e basta. E, invece, anche se con un po’ di ritardo, ho capito che il mio ragionamento era sbagliato e che seguire significa anche capire l’importanza di argomenti rispetto ad altri o le domande frequenti dei docenti”. Chiara e Marilena si esercitano per la prova di Metodi di Matematica applicata con la prof.ssa Francesca Perla. “Abbiamo studiato – dicono – circa due mesi, ma non ci sentiamo poi tanto pronte”. Gianluca, 22 anni, si dice disperato. “Non ho idea della modalità d’esame di Economia aziendale con la prof.ssa Daniela Mancini – afferma – continuo a studiare, ma sarebbe molto meglio sapere gli argomenti oggetto delle domande”. Tra tanto studio, c’è qualcuno che rimpiange le pause al bar universitario, chiuso, ormai, da due mesi. “Ci hanno tolto anche il bar – dicono Lucio e Margherita, studenti di Economia aziendale – ora, per comprare una bottiglia d’acqua, dobbiamo uscire dalla Facoltà, visto che non ci sono nemmeno i distributori automatici!”.
Situazione di relativa tranquillità presso la sede di piazza Municipio, dove si stanno svolgendo le prove scritte di Matematica. I ragazzi si esercitano tra funzioni, logaritmi e grafici. “Il compito non era complicato – afferma Sandra, iscritta al primo anno, appena uscita dall’aula – ma il prof. Pasquale De Angelis è molto preciso. Spero di passarlo anche se con un voto basso”. “Se si segue il corso e si prendono gli appunti, l’esame è facile”, l’opinione di Angelo, 20 anni, originario di Ottaviano. “Mi va bene anche un 18 – interviene Manuela – non ho la minima intenzione di riprendere i libri di Matematica!”.
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