Un nuovo Direttore per il Dipartimento di Fisica, è il prof. Maddalena

Cinquantacinque anni, originario del Molise e napoletano d’adozione – “vado molto fiero di entrambe le cose” – fisico della materia esperto nella caratterizzazione ottica dei materiali non strutturati, appassionato fin da giovane della scienza in generale e dell’elettronica – “mi piaceva anche l’Ingegneria, ma scelsi la Fisica perché avevo degli amici che me ne parlavano e mi sembrò più affascinante” – ha all’attivo oltre un centinaio di pubblicazioni su riviste internazionali nell’ambito degli studi sulle proprietà ottiche dei cristalli liquidi e dei semi conduttori. A partire dal prossimo primo novembre, il prof. Pasqualino Maddalena diventerà il nuovo Direttore del Dipartimento di Fisica della Federico II, uno dei più grandi d’Italia, valutato nel 2007 il migliore dal punto di vista della didattica. “Mi sono candidato perché ritengo sia dovere di ciascuno contribuire alla vita dell’istituzione”, dice il docente che in passato ha fatto parte di diverse commissioni. 
Il Dipartimento è caratterizzato dalla presenza di laboratori afferenti ad enti di ricerca convenzionati, come gli istituti nazionali di Fisica Nucleare, Geofisica, Astrofisica e Fisica della Materia, senza contare il CNR, e tutti contribuiscono in maniera fondamentale alla sua vita scientifica. “Insomma una comunità che non comprende il solo personale della Federico II. Questo forse nel panorama nazionale ci avvantaggia e lavoreremo per rinsaldare e migliorare i rapporti e la collaborazione con questi enti. Siamo sempre molto attenti sia alla ricerca che alla didattica, che cerchiamo di rendere il più fruibile possibile. Andiamo fieri dei nostri laboratori didattici e della biblioteca, frequentatissima, una delle poche ancora a scaffalatura aperta, completamente a disposizione degli studenti”. 
Dalla prossima riforma il Dipartimento raccoglierà tutti i fisici dell’Ateneo e appare necessario organizzare e dividere i compiti all’interno della struttura. “Nel futuro uno dei pochi canali di finanziamento, se non l’unico, sarà quello legato a progetti europei, per questo credo occorra potenziare il supporto amministrativo. Penso ad un ufficio identificabile”. Altri punti importanti del programma, l’internazionalizzazione – occorre favorire la mobilità in ingresso e in uscita, sia dei dottorandi che dei ricercatori senior – e la valutazione: “costituendo un panel di esperti esterni, magari stranieri, che possano esaminare la nostra attività scientifica”. I contatti con l’industria, sebbene esistano, sono deboli. “In Campania il tessuto industriale è più povero che altrove e il rapporto è quindi più problematico. Sosteniamo con la ricerca numerosi centri di competenza, ma i fisici hanno una flessibilità che nelle imprese trova un certo inserimento. Molti però fanno fortuna altrove”. Agli studenti che hanno appena cominciato i corsi, cosa suggerisce? “A quelli del primo anno, raccomando di impegnarsi con assiduità e continuità. Dal canto nostro, diamo la massima disponibilità. Anche se ci sono degli orari di ricevimento ufficiali, la nostra porta è sempre aperta per discutere di qualsiasi problema di Fisica”.
Simona Pasquale
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