Un viaggio nella preistoria per una trentina di studenti di Civiltà Antiche

Anche quest’anno una trentina di studenti, dal 3 al 7 giugno, sarà in viaggio, tra l’Umbria e la Toscana, con la prof.ssa Paola Aurino, docente del corso di Preistoria e Protostoria. “È il secondo anno che organizziamo questa iniziativa e abbiamo intenzione di riproporla”, spiega la docente. La partecipazione al viaggio studio consente di acquisire dei crediti formativi nell’ambito delle “altre attività” del Corso di Laurea in Civiltà Antiche e Archeologia. Le iscrizioni sono aperte a tutti prediligendo però coloro che sono impegnati in questo tipo di studi. Durante il viaggio, i partecipanti vivranno un’esperienza in un villaggio preistorico a Cetona. “Gli studenti visiteranno l’Archeodromo di Belvedere in cui è stata ricostruita una parte di un villaggio dell’età del bronzo medio – spiega la professoressa – Lì potranno provare a svolgere alcune delle attività inerenti a quel periodo storico”. I ragazzi impareranno le tecniche di foggiatura della ceramica studiando le caratteristiche dei materiali. Si cimenteranno nella lavorazione delle pietre, imparando tecniche come la scheggiatura. Si applicheranno nell’immanicatura degli strumenti litici e nell’accensione del fuoco. Insomma, proveranno in prima persona le stesse cose che ora stanno studiando. “Spesso i processi storici si comprendono stando a contatto con i materiali – asserisce la docente – Quest’esperienza serve a rendere chiari i fattori sociali ed economici che ci sono dietro ad un manufatto. Diventandone l’ideatore, si comincia a capirne la funzione, i supporti. Dei resti che abbiamo oggi è rimasta solo la pietra, mentre i materiali dai quali erano composti in origine erano molti di più”. I ragazzi, inoltre, visiteranno posti come la Tomba della Quadriglia Infernale, le necropoli delle Pianacce di Sarteano, il Museo Civico per la preistoria di Cetona, che sono molto importanti per il loro percorso di studi. “Fisso sempre la data della partenza prima dell’esame – dice la prof.ssa Aurino – perché l’esperienza è utile a colmare i vuoti su funzione ed uso”. Insomma, un’esperienza che ha il sapore di una “vera e propria proiezione dell’antico”.
(Ma.Pa.) 
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