“È fondamentale una buona cultura di base. Per la prova di ammissione e soprattutto per il seguito, il percorso universitario. Questo perché il campo dell’architettura abbraccia aspetti umanistici e tecnico-scientifici, indispensabili a costruire una solida formazione. Poi, ovviamente, è essenziale che ci sia una certa attitudine e capacità di elaborazione grafica”. Mario Losasso, Direttore del Dipartimento di Architettura della Federico II, descrive alle future matricole le caratteristiche che non possono mancare ad uno studente ed illustra la didattica che, superato il test di immatricolazione in programma a fine luglio, affronteranno al primo anno. “Questa caratteristica di Architettura alla quale facevo cenno, il suo abbracciare campi e settori diversi – dice – si evidenzia sin dall’inizio, dal primo anno”. Parte dal Corso di Laurea Magistrale in Architettura, quello che dura cinque anni: “Troverete, ragazzi, insegnamenti di natura prevalentemente teorica, come Storia dell’architettura e dell’arte. Poi c’è il disegno, che richiede anche di acquisire doti di elaborazione grafica. Analisi matematica e geometria sono i primi approcci della carriera degli studenti con insegnamenti di natura scientifica. Completano il quadro la costruzione delle opere di architettura, i fondamenti di urbanistica, la composizione architettonica e urbana, le teorie della ricerca e della progettazione architettonica contemporanea”. In gran parte uguale il primo anno del Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura, che prevede, dopo tre anni, la possibilità di conseguire la laurea junior. Spendibile, quest’ultima, per progetti su scala minore. “Ci sono – sottolinea il docente – anche gli insegnamenti dell’inglese e dell’informatica”. Urbanistica è l’altro Corso di Laurea Triennale attivato dal Dipartimento, forma i professionisti che si occuperanno di pianificazione del territorio, dell’ambiente, della città. È anch’esso a numero programmato ma il test, che si tiene a settembre, non è ministeriale ma organizzato dall’Ateneo.
Il prof. Losasso ritorna, poi, al tema delle materie tecniche e scientifiche. “Una delle difficoltà che incontrano spesso gli studenti – puntualizza il docente – è che non si aspettano, ad Architettura, tanta matematica o geometria. Lo ripeto ogni volta che posso: l’architetto non è un esteta od un artista. La dimensione tecnica e applicativa è importante al pari di quella teorica, quindi l’approccio è complesso e teso al controllo di numerose componenti culturali e scientifiche finalizzate all’attività progettuale”.
I corsi, che cominciano in genere all’inizio di ottobre, si svolgono per lo più nella sede che affaccia su via Toledo, l’edificio dello Spirito Santo. Dove, tra l’altro, ha sede anche la segreteria studenti. L’edificio ospita anche il centro di plottaggio, in cui, su prenotazione, è possibile effettuare stampe dei progetti, sulla base di un regolamento approvato circa due anni fa. Sempre nel palazzo dello Spirito Santo sono molto frequentate le aule studio, al piano terra, e l’aula autogestita, alla quale si accede dal cortile. La sede storica di Architettura, quella dove si sono formate generazioni di architetti, è però Palazzo Gravina, in via Monteoliveto. Un edificio di grande pregio, ma che manca di un’Aula Magna. Convegni, mostre ed altre iniziative si svolgono, perciò, solitamente all’interno della Chiesa sconsacrata dei SS. Demetrio e Bonifacio, in vico Carrozzieri, sempre nel centro storico di Napoli. A Palazzo Gravina ha sede la biblioteca centrale, che è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 19.
Architettura Federico II
è a cura di
Fabrizio Geremicca
Il prof. Losasso ritorna, poi, al tema delle materie tecniche e scientifiche. “Una delle difficoltà che incontrano spesso gli studenti – puntualizza il docente – è che non si aspettano, ad Architettura, tanta matematica o geometria. Lo ripeto ogni volta che posso: l’architetto non è un esteta od un artista. La dimensione tecnica e applicativa è importante al pari di quella teorica, quindi l’approccio è complesso e teso al controllo di numerose componenti culturali e scientifiche finalizzate all’attività progettuale”.
I corsi, che cominciano in genere all’inizio di ottobre, si svolgono per lo più nella sede che affaccia su via Toledo, l’edificio dello Spirito Santo. Dove, tra l’altro, ha sede anche la segreteria studenti. L’edificio ospita anche il centro di plottaggio, in cui, su prenotazione, è possibile effettuare stampe dei progetti, sulla base di un regolamento approvato circa due anni fa. Sempre nel palazzo dello Spirito Santo sono molto frequentate le aule studio, al piano terra, e l’aula autogestita, alla quale si accede dal cortile. La sede storica di Architettura, quella dove si sono formate generazioni di architetti, è però Palazzo Gravina, in via Monteoliveto. Un edificio di grande pregio, ma che manca di un’Aula Magna. Convegni, mostre ed altre iniziative si svolgono, perciò, solitamente all’interno della Chiesa sconsacrata dei SS. Demetrio e Bonifacio, in vico Carrozzieri, sempre nel centro storico di Napoli. A Palazzo Gravina ha sede la biblioteca centrale, che è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 19.
Architettura Federico II
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Fabrizio Geremicca