Una donna alla guida del Dipartimento: la prof.ssa Masi

La prof.ssa Carla Masi è il nuovo Direttore del Dipartimento di Diritto romano e Storia delle scienze romanistiche. Giovane, attenta ai rapporti internazionali e propensa ad una didattica innovativa, è la seconda donna, nella lunga storia di Giurisprudenza della Federico II, che arriva alla guida di un dipartimento. Napoletana, si è laureata nel 1984 con il professore Luigi Labruna. Ha insegnato dal 1993 al 1998 all’università di Campobasso. Associata dal 1998, nel 2000 è diventata ordinaria. Insegna Storia del diritto romano.   
Assume l’incarico di direttore forte dell’ampio consenso riscosso alle elezioni: 33 preferenze su 36 votanti.
Quali iniziative scientifiche e didattiche sono in cantiere?
“A gennaio dopo le vacanze di Natale, il Dipartimento organizzerà una giornata di studio dedicata alla storia dell’avvocatura a Napoli. Interverrà certamente Massimo Di Lauro, che è un esperto di questo particolare argomento. Partendo dalla figura di De Marsico, il convegno ripercorrerà le principali tappe ed alcune delle più significative biografie che hanno fatto la storia dell’avvocatura in città. Stiamo anche lavorando per promuovere, all’inizio del 2006, un seminario dedicato al processo nell’età del Principato. Penso ad una serie di incontri, con cadenza settimanale, per circa 40 ore complessive. Il seminario sarà aperto ad un numero limitato di studenti della Specialistica”. 
Una delle caratteristiche del Dipartimento, è la propensione ai rapporti internazionali. In che modo pensa di rafforzare questa vocazione?
“Per esperienza personale e per convinzione ritengo che gli scambi culturali siano particolarmente formativi, sia per i docenti, sia per gli studenti. Quest’anno avremo tra l’altro l’opportunità di ospitare qui in Dipartimento un collega giapponese e alcuni professori di diritto cinesi, anche grazie ai contatti promossi dal professore Labruna. Siamo parte integrante, inoltre, del programma di scambio di docenti e ricercatori che coinvolge circa 150 università, Una specie di Socrates, ma su un’area tematica specifica, appunto quella del diritto romano. Per favorire la mobilità studentesca il dipartimento ha aderito già da tempo alla laurea specialistica internazionale, che è promossa da 4 sedi diverse, tra le quali Budapest. Circa venti studenti dell’ultimo anno del biennio potranno svolgere uno stage presso uno studio legale, in una delle sedi che partecipano al progetto. Senza dimenticare, naturalmente, che un’opportunità di mobilità è anche quella legata all’ormai consolidato progetto Erasmus”.
Lo scorso anno, con la simulazione di un processo nell’antica Roma repubblicana, è riuscita a dimostrare come, con un po’ di fantasia e tanto entusiasmo, è possibile insegnare in modo innovativo e coinvolgente anche le discipline più tradizionali. Ha già pensato a qualche analoga iniziativa? 
“L’idea del processo, al quale parteciparono gli studenti vestiti da antichi romani, traeva spunto dal successo che al cinema riscosse The Passion, il film di Mel Gibson sulla passione di Gesù. Se sul grande schermo assisteremo a qualche film che offra altri spunti interessanti, non escludo di ripetere l’esperienza dello scorso anno”. 
Che altre iniziative intraprenderà, nella prima parte del suo mandato di Direttore?
“Mi sto già occupando della bella aula convegni, purtroppo inutilizzata da tempo a causa di un allagamento, che ha provocato danni piuttosto seri. Sono in contatto con l’ufficio tecnico dell’ateneo, perché vorrei quanto prima riuscire a rendere quello spazio fruibile”. 
Servirebbero anche nuovi spazi. C’è qualche opportunità concreta?
“Vero, stiamo un po’ stretti, nella nostra bellissima sede. Tra l’altro sono in arrivo nuovi libri della biblioteca De Martino. Un’acquisizione che ovviamente mi fa piacere, ma acuisce il problema spazi. Le difficoltà di reperirli, però, sono notevoli, anche perché siamo in un edificio che in gran parte è occupato dalla Facoltà di Scienze, che afferisce ad un altro Polo. Anche su questo tema, peraltro, sto iniziando a muovermi, per capire se ci sono possibilità e per individuare eventuali soluzioni praticabili”. 
Fabrizio Geremicca
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