IDEM si chiama, e sta per IDEntity Management. Si tratta di una federazione di università ed enti di ricerca promossa dal GARR, ovvero il consorzio che gestisce la rete telematica nazionale proprio nell’ambito di università e ricerca, e che fornisce alla stessa IDEM il supporto informatico necessario. Dall’undici gennaio di quest’anno, anche l’Università Parthenope ha aderito ad IDEM, entrando a far parte di una rete che vede partecipare, tra gli altri, enti come il CNR o l’ISTAT, e Università quali il Politecnico di Milano, Ca’Foscari di Venezia, ed ancora la Federico II e l’Università di Bologna. “IDEM – spiega il dott. Nunzio Napolitano, che del progetto è il referente per quanto riguarda l’ateneo partenopeo – è una federazione di enti universitari e di istruzione superiore. Esiste da due anni come tale, anche se si è costituita come progetto da quasi un quinquennio. La federazione si occupa di quella che in ambito tecnico si chiama ‘autenticazione centralizzata’, ma che in parole povere è qualcosa di tutt’altro che complicato”. Dietro la terminologia tecnica, infatti, talvolta un po’ troppo astrusa per i profani del campo, si nasconde una sorta di rete, nata per mettere a disposizione una serie di servizi comuni, agli utenti facenti parte dei singoli enti federati. “Per fare un esempio, prendiamo la rete wireless, che è una delle risorse principali messe a disposizione dagli enti che fanno parte di IDEM. Uno studente o un ricercatore della Parthenope, oggi, grazie ad IDEM, possiede un unico codice identificativo dell’utente ed un’unica password, che potrà utilizzare per sfruttare tutte le risorse messe a disposizione dagli istituti, che si tratti dell’Università di Torino, di Milano o così via”. Il vantaggio principale, insomma, è costituito dalla facilitazione all’accesso e dalla condivisione dei contenuti attraverso l’utilizzo di un unico modulo di accesso, valido per tutti. “La funzione di questo framework è quella di gestire in maniera condivisa gli accessi alle risorse on-line, facilitandone l’utilizzo agli utenti. Si tratta di una impostazione ormai consolidata in ambito internazionale, particolarmente incoraggiata anche dal Ministero per l’istruzione, l’Università e la Ricerca, tanto che a breve proprio la Parthenope aderirà anche alla piattaforma EDUROAM, una rete di condivisione specializzata per le connessioni wireless, ma attiva tra moltissime università europee. Si tratta di una impostazione di grande avvenire e di una importante innovazione anche da un punto di vista ‘etico’, perché favorisce lo sviluppo di un gruppo, di una comunità, che si basa sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di informazioni che vengono elaborate e fornite dagli stessi utenti della rete”. Non solo gli studenti, ovviamente, hanno la possibilità di usufruire di queste risorse. Anche il personale docente, quello tecnico e amministrativo, così come i ricercatori ed i dottorandi, che potranno, ad esempio, avere a disposizione in maniera più immediata una serie di risorse bibliotecarie, seppure comunque vincolate agli accordi tra i singoli enti ed istituti. Ancora, tra le risorse a disposizione figurano i contenuti wiki (documenti che vengono creati e sviluppati dagli stessi utenti che li utilizzano) delle varie università partecipanti, anche se a dire il vero, in quest’ambito, il progetto che si intende sviluppare è ben più ambizioso. “L’obiettivo – conclude il dott. Napolitano – è creare un unico wiki che raggruppi contenuti provenienti da tutte le università. Anzi, credo proprio che di questa eventualità se ne parlerà già a marzo, quando parteciperemo per la prima volta all’assemblea dei membri di IDEM”.
Riccardo Rosa
Riccardo Rosa