Università, centri di ricerca, impresa 50 milioni di euro per fare rete

Un fondo per l’erogazione di borse di studio, di ricerca, dottorati, stage, Master. L’Assessorato Regionale all’Università, Ricerca e Innovazione investe cinquanta milioni di euro per un progetto che ha come protagonisti gli Atenei, i Centri di Ricerca e le Imprese del territorio campano. Si tratta di un intervento che viene attuato nell’ambito delle opportunità offerte dal Fondo Sociale Europeo. La cooperazione dovrà avvenire tra i seguenti settori strategici di sviluppo: salute e biotecnologie; ambiente e agroalimentare; tecnologie abilitanti e tecnologie industriali; scienze socio-economiche, umane, beni culturali e turismo.
Il bando è stato presentato nel corso di un convegno dal titolo ‘Le opportunità del Fondo Sociale Europeo per Università, Ricerca ed Imprese’ dall’Assessore all’Università Nicola Mazzocca, il quale ne ha spiegato le finalità. “Abbiamo deciso di investire nella creazione di un rapporto forte tra il mondo dei saperi e l’impresa. Si tratta di una grande novità nell’ambito degli interventi di sviluppo territoriale che dà alle imprese un ruolo centrale nella definizione dei temi sui quali si dovranno formare le risorse umane. Spesso capita che Centri di Ricerca, Aziende, Università abbiano singolarmente progetti ma non creino coesione tra loro. Ciò significa perdere opportunità per mancanza di una rappresentanza forte. Con questo intervento riconosciamo per la prima volta un progetto che ha alla base l’internazionalizzazione, dunque la mobilità nazionale e transnazionale nei percorsi di studio e di ricerca”.
I progetti di ricerca vanno presentati entro il 15 gennaio prossimo e sono finalizzati all’assegnazione di borse di studio e assegni, per un totale di circa 3.000. Ogni progetto dovrà avere una durata minima di due anni. Secondo il Rettore dell’Università del Sannio Filippo Bencardino: “Queste risorse vanno ad irrobustire la ricerca. Nel nostro caso, se vogliamo che ci sia un’integrazione nel sistema regionale, è necessario che le piccole imprese dimostrino di essere innovative”.
Il Rettore Lida Viganoni de L’Orientale ha espresso enorme soddisfazione per l’iniziativa: “Sono lieta che la componente umanistica sia stata inclusa nel bando. Purtroppo il nostro è un settore che viene spesso considerato nel nostro Paese come ruota di scorta, anche se tutti ce lo invidiano. La possibilità di fare progetti con altri Atenei è molto importante, in quanto rappresenta un’inversione di tendenza e valorizza al meglio l’opportunità offerta dal Fondo Sociale Europeo”. 
La nascita di reti tra Università, Centri di Ricerca e Imprese dovrà anche favorire la creazione di poli formativi legati alle vocazioni produttive territoriali. La realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti è promossa anche su base interregionale e transnazionale allo scopo di favorire gli scambi con l’estero nei percorsi di studio e di ricerca. In quest’ottica, si tratta di valorizzare i percorsi formativi in contesti esterni al territorio campano e migliorare la capacità di penetrazione delle imprese campane nei mercati internazionali, attraverso la formazione di figure specialistiche.
“Iniziative come questa pongono la Campania all’avanguardia – ha commentato il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale, dott. Francesco Casillo – soprattutto se pensiamo che la Lombardia, unica regione a fare qualcosa di simile, finanzia però i progetti per un importo pari al 50%”. Anche il rappresentante di Confindustria Campania Luigi Iavarone si è dichiarato disponibile a supportare le linee guida del progetto: “Il valore aggiunto che un ricercatore può apportare ad un’impresa, soprattutto se è piccola, è enorme. Stiamo lavorando molto sulle reti di impresa, affinché ci sia una riaggregazione con le reti di ricerca”. 
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