“Università e Impresa: una sinergia vincente per lo sviluppo”, il tema del convegno che si è tenuto il 23 ottobre presso il Belvedere di San Leucio. La relazione centrale dell’incontro, organizzato dal Consolato Americano di Napoli, la Seconda Università e l’Unione Industriali di Caserta, è stata tenuta dal prof. Robert Taber, Ph.D in Biologia, dal 1992 responsabile per la commercializzazione della ricerca presso la Duke University nel North Carolina.
Attraverso la descrizione delle attività della sua università, tra le prime negli Stati Uniti per la quantità e la qualità delle ricerche portate avanti soprattutto in campo medico e biotecnologico, il prof. Taber ha sottolineato come, soprattutto a partire dagli anni ’80, il rapporto tra università e impresa rivesta un ruolo centrale nella società americana. Basti pensare che negli Stati Uniti ben 185 università hanno uffici che si occupano esclusivamente di trasferimento di tecnologie e che questi, originariamente amministrati da personale universitario, sono andate sempre più dotandosi di esperti provenienti dal mondo imprenditoriale. In un paese in cui la ricerca riceve enormi finanziamenti dal governo centrale, le università competono tra loro per ottenerli e ciò porta ad un generale innalzamento dei livelli qualitativi dei risultati. Anche le aziende fanno la loro parte, favorendo così il trasferimento di tecnologie, quindi lo sviluppo delle aziende a crescita rapida e, in ultima analisi, l’incremento dei posti di lavoro.
Il Rettore della SUN Antonio Grella ha sottolineato le differenze italiane rispetto alla situazione descritta dal prof. Taber (1,5% del PIL investito in ricerca in Italia contro l’8-9% degli Stati Uniti) ed ha auspicato un passaggio ad un’economia della conoscenza, dei servizi e della qualità, non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Ha poi aggiunto che la Regione Campania investe nella creazione di centri di competenze, soprattutto in materia di biotecnologie, ma che il collegamento tra imprese e centri di ricerca è ancora flebile. Ha poi citato gli accordi in campo scientifico-tecnologico recentemente stipulati con la Russia da SUN, Provincia, Camera di Commercio, Confindustria e Comune di Caserta come esempio della volontà da parte delle istituzioni casertane di rafforzare il trasferimento di tecnologie.
Anche il Presidente di Confindustria Caserta Carlo Cicala, il Presidente della Provincia Alessandro De Franciscis ed il Sindaco di Caserta hanno ribadito la necessità di una maggiore apertura delle università a collaborare con le imprese e, viceversa, di un’azione più incisiva da parte delle imprese a finanziare la ricerca, nell’interesse comune di favorire sviluppo dell’economia e aumento della competitività internazionale dell’Italia in campo scientifico e tecnologico.
Attraverso la descrizione delle attività della sua università, tra le prime negli Stati Uniti per la quantità e la qualità delle ricerche portate avanti soprattutto in campo medico e biotecnologico, il prof. Taber ha sottolineato come, soprattutto a partire dagli anni ’80, il rapporto tra università e impresa rivesta un ruolo centrale nella società americana. Basti pensare che negli Stati Uniti ben 185 università hanno uffici che si occupano esclusivamente di trasferimento di tecnologie e che questi, originariamente amministrati da personale universitario, sono andate sempre più dotandosi di esperti provenienti dal mondo imprenditoriale. In un paese in cui la ricerca riceve enormi finanziamenti dal governo centrale, le università competono tra loro per ottenerli e ciò porta ad un generale innalzamento dei livelli qualitativi dei risultati. Anche le aziende fanno la loro parte, favorendo così il trasferimento di tecnologie, quindi lo sviluppo delle aziende a crescita rapida e, in ultima analisi, l’incremento dei posti di lavoro.
Il Rettore della SUN Antonio Grella ha sottolineato le differenze italiane rispetto alla situazione descritta dal prof. Taber (1,5% del PIL investito in ricerca in Italia contro l’8-9% degli Stati Uniti) ed ha auspicato un passaggio ad un’economia della conoscenza, dei servizi e della qualità, non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Ha poi aggiunto che la Regione Campania investe nella creazione di centri di competenze, soprattutto in materia di biotecnologie, ma che il collegamento tra imprese e centri di ricerca è ancora flebile. Ha poi citato gli accordi in campo scientifico-tecnologico recentemente stipulati con la Russia da SUN, Provincia, Camera di Commercio, Confindustria e Comune di Caserta come esempio della volontà da parte delle istituzioni casertane di rafforzare il trasferimento di tecnologie.
Anche il Presidente di Confindustria Caserta Carlo Cicala, il Presidente della Provincia Alessandro De Franciscis ed il Sindaco di Caserta hanno ribadito la necessità di una maggiore apertura delle università a collaborare con le imprese e, viceversa, di un’azione più incisiva da parte delle imprese a finanziare la ricerca, nell’interesse comune di favorire sviluppo dell’economia e aumento della competitività internazionale dell’Italia in campo scientifico e tecnologico.