Utente cita la Sepsa per ritardi e vince la causa

Quante volte vi è capitato di attendere autobus, metropolitana, tram, per più di mezz’ora, di essere costretti a rimandare un appuntamento, di arrivare con estremo ritardo a lavoro, ad un esame o ad una lezione? E quante altre volte siete stati costretti a viaggiare in mezzi pubblici stracolmi nel caos cittadino di Napoli? Sono queste le motivazioni, che purtroppo accomunano troppe persone, a spingere Fabio Esposito, cittadino napoletano, ad intentare causa alla linea Circumflegrea assistito dall’avv. Giorgio Grasso. Esposito era stufo dei continui ritardi (una volta addirittura di 45 minuti) che gli hanno provocato “conseguenze sul lavoro, danni personali quali stress, disturbo da ansia generalizzata, tachicardia, danno esistenziale e turbamento della qualità della vita”, tanto da volere essere ascoltato, anzi da volere giustizia. E l’ha avuta. Nello specifico, sono state prese in considerazione due giornate – simili a molte altre – nelle quali il treno della linea Circumflegrea per Soccavo ha fatto registrare un ritardo di 45 minuti e un’altra mattinata quando Esposito era salito alla stazione di Rione Traiano per recarsi a Montesanto e poi al Tribunale, per motivi di lavoro, costretto ad arrivare col solito ritardo. Le giustificazioni addotte dalla Sepsa – nel primo caso, malore del macchinista e ritardo nel sostituirlo per motivi di traffico e, nel secondo, impreviste avarie del materiale rotabile – non hanno fatto leva sul giudice, il quale ha deliberato un risarcimento per l’ammontare di 750 euro, per danni alla salute in senso lato e danno morale soggettivo. Una sentenza esemplare. E di grande utilità per gli studenti pendolari che giornalmente utilizzano la Cumana per raggiungere le sedi di Ingegneria e di Monte Sant’Angelo.
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