40 studenti e dottorandi in visita tecnica nel Centro Italia colpito dal sisma nel 2016

Scarpe comode e blocchetto degli appunti alla mano. Nell’ambito dell’insegnamento di Dinamica delle Costruzioni e Ingegneria Sismica, il prof. Iunio Iervolino ha organizzato una visita tecnica nei luoghi del Centro Italia colpiti dalla sequenza sismica del 2016-2017. Due giorni, 17 e 18 giugno, interamente dedicati all’osservazione e all’analisi dei danni strutturali e geotecnici causati dal terremoto e degli interventi di ricostruzione messi in atto.

Il docente è un habitué delle visite sul campo. “Prima della pandemia ne ho sempre organizzate, nel Centro Italia o a Ischia e Casamicciola – ricorda – È fondamentale che gli studenti confrontino quanto studiato con le evidenze sul territorio. Al termine dell’esperienza, infatti, chiedo loro di redigere anche un rapporto tecnico da pubblicare sul sito del Corso di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, la Magistrale in cui rientra l’insegnamento”. Il gruppo che lo seguirà nelle Marche, al momento, è composto da circa 40 tra studenti e dottorandi: “Il nostro Dipartimento, Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura, provvederà alle spese di vitto e alloggio”, precisa. La partenza è prevista venerdì 17 giugno, di buon mattino. “La prima tappa sarà il centro storico di Camerino e, se ne avremo il tempo, anche il centro di Visso, altro comune molto colpito”. La visita proseguirà “a Castelsantangelo sul Nera dove sono ancora visibili gli effetti della frana indotta dal terremoto con decine di metri cubi di materiali che franarono lungo la montagna”. Tra centri storici dalle tipiche costruzioni in muratura e zone di espansione in cemento armato ci sarà tanto su cui discutere: “In generale, le strutture in muratura hanno subito il ribaltamento dei paramenti murari mentre negli edifici in cemento armato il problema è stato alle tamponature, tra travi e pilastri. I danni comunque sono molto struttura-specifici e sito-specifici”. E aggiunge: “Sarebbe interessante visitare anche Norcia. A seguito di una sequenza sismica che l’ha colpita negli anni Novanta è stata rinforzata e, infatti, il comportamento delle costruzioni durante la sequenza del 2016-2017 è stato differente”. Durante la visita, aggiunge, ci accompagneranno alcuni rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e del Commissariato alla Ricostruzione che ci forniranno ulteriori approfondimenti in merito agli aspetti geofisici e strutturali di quanto vedremo”.

L’esperienza, ribadisce il prof. Iervolino, sarà interessante oltre che formativa: “Ingegneria Strutturale e Geotecnica si focalizza sia sulla progettazione di nuove strutture che sul recupero e sulla manutenzione del patrimonio costruito”. Conclude: “Gli studenti oggi sono molto attratti dalle nuove tecnologie e dai settori dell’informazione e affini e non si rendono conto di quanto invece offra il mercato delle infrastrutture, soprattutto in questo momento grazie, ad esempio, proprio al PNRR”.

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