Sono quasi le 8.00 del mattino a Piazzale Tecchio e, a piccoli gruppi, gli studenti si stanno radunando di fronte alla stazione di Campi Flegrei, in attesa che i pullman arancioni targati ANM li conducano al complesso di Monte Sant’Angelo. “Noi matricole del Dipartimento di Fisica abbiamo cominciato le lezioni in presenza il 23 settembre e oggi – lunedì 5 ottobre – è il primo giorno in cui si vede un po’ più di folla, forse perché al campus stanno riprendendo le attività anche di altri Dipartimenti”, è la considerazione di Susy Del Mastro. L’incremento delle corse sulle tratte studentesche sembra rassicurare i ragazzi, un S1 quasi pieno è in partenza, ma in molti decidono tranquillamente di aspettare il successivo. Susy è tra questi: “Al momento sul fronte trasporti non abbiamo problemi. Non riusciamo sempre a rispettare la distanza di sicurezza, ma non siamo compressi l’uno contro l’altro. Anche in sede mi sento tranquilla, rispettiamo tutti le norme, indossiamo sempre la mascherina e, ogni ora, si esce un po’ dall’aula per permettere il ricambio dell’aria”. Le matricole di Fisica sono circa 150 divise in due gruppi di una settantina di studenti: “Con noi seguono anche quattro o cinque del terzo anno che devono dare ancora i nostri esami, tutti gli iscritti agli anni successivi al primo sono a distanza. Essere tornati in aula è sicuramente un vantaggio – e indica i colleghi che sono insieme a lei – L’ambiente universitario è diverso, merita di essere vissuto dal vivo, il che permette anche un altro tipo di interazione. Se fossimo stati a distanza non avremmo potuto fare gruppo così in fretta”. Chissà che succederà si domanda, invece, Cecilia Giuranna, matricola di Matematica al suo primo giorno di lezione: “Al momento non siamo ancora a pieno regime. Spero che quest’esperienza in presenza duri il più a lungo possibile anche se ne dubito considerando l’aggravarsi dell’emergenza. Non sono preoccupata all’idea di essere fisicamente all’università, quanto piuttosto dal fatto che non tutti sono rispettosi delle regole, soprattutto nei mezzi di trasporto”. Amante della matematica, conosce già il Campus: “Durante il liceo, ci sono stata per seguire alcuni corsi extracurriculari. Al momento, abbiamo seguito una lezione introduttiva in cui ci è stata fatta un’interessante panoramica sullo studio che andremo ad affrontare. Non so ancora cosa aspettarmi dalla mia esperienza, sono aperta ad ogni possibilità”. Piccola nota dolente: “La difficoltà nell’uso di Go-In, la piattaforma che serve per prenotare le lezioni. Non essendo ancora immatricolata devo accedere con il mio SPID che spesso non va, ma penso sia abbastanza normale essendo un’applicazione recente e ancora in fase di rodaggio”. Ha perso il 180 per qualche secondo e ha ancora il fiatone Fiorella Cestari che si rivela “un po’ turbata, perché non riesco ancora a capire bene come funzionano le cose qui all’università e sono in cerca di aiuto”. Appena iscritta a Biologia, quest’anno non ha superato il test per Medicina, “ma riproverò il prossimo anno. Mi interessano molto i campi della biologia molecolare, della genetica e dell’analisi, infatti sono molto interessata all’insegnamento di Citologia e Istologia con laboratorio, anche se non ho ancora le idee chiarissime”. L’università se la immagina con “tante aule, molto grandi, con il professore un po’ più lontano dallo studente rispetto alla scuola. Terminare il liceo online è stato triste. Sono felice di non essere in didattica a distanza anche perché sono una persona molto timida e sono un po’ più restia a fare amicizia. Sui gruppi Facebook e Whatsapp del Corso ho notato che i ragazzi parlano come se si conoscessero da sempre. Io, invece, non ho ancora voluto scrivere nulla”. Tempo una decina di minuti e, anche per lei, è in partenza un S1 quasi vuoto.
Carol Simeoli
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