35 allievi, laureati Triennali e Magistrali, hanno acquisito competenze manageriali e digitali. Un bilancio con il prof. Paolo Ricci, coordinatore del percorso formativo per la Federico II
Volge al termine CoreAcademy (Conversion and Resilience Academy), percorso formativo semestrale che l’Università Federico II ha attivato quest’anno per la prima volta in collaborazione con KPMG Advisory, DXC Technology, Exprivia. Il prof. Paolo Ricci, docente di Public Accountability al Dipartimento di Scienze Politiche, delegato del Rettore alla semplificazione amministrativa e regolamentare, che ne è il coordinatore per l’Ateneo (lo affiancano Luca Cerri di KPMG Advisory, Nicola Mangia per DXC Technology, Arturo Possidente di Exprivia), traccia un bilancio della prima esperienza. “Abbiamo cominciato – ricorda – lo scorso novembre e termineremo tra un paio di settimane. Gli allievi si sono formati su aspetti di integrazione delle competenze manageriali e digitali. Kpmg, in particolare, si occupa di consulenza manageriale. Gli altri due nostri partner sono attivi nell’ambito della digitalizzazione e della trasformazione tecnologica”. L’edizione di esordio è stata dedicata all’ambito sanitario, anche alla luce della recente epidemia Covid-19: “Siamo partiti con l’idea di formare nel management sanitario giovani laureati Triennali o Magistrali nello spirito di adattare rapidamente le loro competenze ai cambiamenti che si manifestano in tanti campi, a cominciare dalle Pubbliche Amministrazioni”. Sono state circa trecento le domande di partecipazione, trentacinque gli allievi selezionati, laureati Triennali e Magistrali in varie discipline: Medicina, Ingegneria Gestionale, Economia Aziendale, Scienze Politiche, Giurisprudenza. “Abbiamo avuto – sottolinea il prof. Ricci – un’aula abbastanza composita e questo ha consentito di mettere insieme capacità e competenze differenti. Si è puntato molto negli anni passati su Academy collegate ad aspetti prettamente tecnologici: Apple, Cisco. Con CoreAcademy incrociamo anche gli interessi meno tecnologici di laureati in Giurisprudenza, in Economia o in Scienze Politiche. Le competenze di partenza non devono essere un limite ma un valore aggiunto e siamo molto interessati a consentire ai giovani di acquisire professionalità e saperi che magari non hanno potuto ottenere durante il percorso universitario”. Riferisce: “Gli allievi hanno seguito lezioni teoriche per una parte formativa d’aula ed hanno svolto lavori di progetto proposti dalle società partner, dove poi sono stati svolti, scelti in funzione delle vocazioni e delle possibilità di ciascun allievo. Quando coinvolgi gli studenti sui temi sui quali vogliono misurarsi si avvantaggia anche l’attività formativa”. Prosegue: “Non abbiamo ancora il dato occupazionale perché ci fermiamo a fine maggio. Non sappiamo quanti dei nostri corsisti saranno assunti dalle società partner o da altre. Sono in ogni caso molto elevate le aspettative degli allievi che stanno per concludere l’Academy. Anche le imprese sono molto soddisfatte. Hanno investito in termini di risorse finanziarie ed umane e non si sono pentite di averlo fatto”. Sono stati una cinquantina i formatori coinvolti nella prima edizione tra docenti universitari, esponenti aziendali e persone provenienti dal mondo del lavoro in generale. “Le attività sono state improntate molto sulla logica del caso pratico e dell’applicazione. Sono state numerose le testimonianze. Abbiamo avuto persone che fanno questo di mestiere ed hanno ottenuto risultati importanti. Manager, presidenti di società pubbliche, amministratori che si occupano dei temi della conversione manageriale e digitale”. A luglio sarà pubblicato il bando per selezionare i partecipanti alla seconda edizione dell’Academy. Il tema sarà di nuovo quello della gestione e della trasformazione digitale nell’ambito della sanità pubblica e privata. Lezioni e laboratori, come adesso, si svolgeranno nella sede della Federico II a San Giovanni a Teduccio.
Fabrizio Geremicca
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