Un prestigioso premio internazionale approda a Giurisprudenza: il ‘Top Student of the year’ nella materia dell’arbitrato internazionale, rilasciato dalla Queen Mary University di Londra, è stato vinto da Giovanni Zarra, allievo del prof. Massimo Iovane. Laureatosi alla Federico II nel 2012 a soli 23 anni (tesi in Diritto Internazionale), Zarra inizia a far pratica in uno studio legale americano a Roma. “Sono rimasto lì solo un anno – racconta – poi nel 2013 sono ritornato a Napoli per il Dottorato. Dopo un po’ sono partito per Londra, il prof. Iovane mi ha spinto a provare un’esperienza diversa. È grazie a lui se ho avuto lo spirito di andare fuori e mettermi in gioco. Il docente tiene molto al tema dell’arbitrato, in futuro il contenzioso internazionale riguarderà tutti noi. La Federico II dovrà adeguarsi”. Il dottorando ha dovuto superare tante prove – tutte in inglese – per sbaragliare la concorrenza. “C’erano ragazzi di ogni parte del mondo – spiega – non è stato facile vincere questo premio. Però, come in tutte le cose, l’inizio è sempre difficile. Solo se si è bravi, caparbi e tenaci si può arrivare primi, dimostrando di essere competenti. E poi, occorre studiare. Soprattutto imparare una lingua straniera”. Per questo consiglia “di seguire un corso ‘ufficiale’ di inglese che insegni a parlare in modo spedito. Da studente ho frequentato una scuola qui a Napoli, mi è stato molto utile”. Suggerisce, inoltre, “di non sottovalutare l’Università e quello che può offrire. Scegliete gli esami complementari, non per la facilità ma per l’attinenza alla materia che più vi piacerebbe affrontare in futuro. Durante lo studio, poi, non cercate scorciatoie. Io, ad esempio, ho studiato le materie penalistiche con minor fervore rispetto alle altre. Ora, a distanza di qualche anno, in vista dell’esame forense sto studiando per colmare le lacune. Sono dovuto ritornare sui vecchi manuali, quasi come un novellino”. E ancora: “Credo che un’esperienza all’estero sia un momento di crescita importante. Non bisogna avere paura, in dialetto si direbbe ti devi ‘vottare’ e prendere quello che si può”. Però, poi, sottolinea: “Ritornate sempre a casa per far valere ciò che si è maturato. Napoli deve poter contare su menti brillanti”. A 26 anni, Zarra sembra avere le idee molto chiare sul suo futuro: “Sto studiando per diventare professore universitario, è questa la carriera che per ora mi sta più a cuore. Quando ero a Londra, i miei docenti erano molto alla mano, si facevano chiamare per nome, erano degli amici. Inoltre, ho trovato una disponibilità nel…
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 20/2014)
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