Formazione laboratoriale pre-tirocinio: l’esperienza di Roberto, studente al terzo anno

Biotecnologie per la Salute

Ha le idee chiare, da grande vorrà entrare in Polizia Scientifica, ed è incuriosito dalla vita in tutte le sue forme. Roberto Miano, terzo anno, curriculum clinico, è uno degli studenti di Biotecnologie per la Salute ad aver frequentato le 8 ore di formazione laboratoriale da quest’anno previste per tutti gli studenti in procinto di cominciare il tirocinio. “Una bella novità voluta dal prof. Nicola Zambrano, Coordinatore del Corso di Laurea, per far sì che tutti noi studenti cominciassimo a prendere confidenza con il laboratorio”, commenta. E aggiunge: “Molto utile soprattutto perché, a causa del Covid, in tanti siamo stati privati delle attività laboratoriali normalmente previste all’interno degli insegnamenti”. Roberto ha completato le sue 8 ore in due sessioni, ad aprile: “All’inizio si è sempre un po’ spaesati e quindi il tutor, un dottorando, ha dedicato la prima lezione alla presentazione dell’ambiente e degli strumenti. Poi ci ha illustrato, ad esempio, come pipettare e come si prepara una soluzione”. La sua lezione preferita è stata la seconda, “poiché più applicativa. Ci siamo concentrati sulle colture cellulari, come cambiare i terreni di coltura e sulle condizioni per tenerle in vita. Mi piace lavorare con le cellule: sono il modo per osservare la vita esattamente nel suo fulcro”. E adesso è impegnato con il tirocinio vero e proprio, in Anatomia Patologica, che terminerà a settembre. “È comprensivo di due fasi. Quella pre-analitica, legata all’arrivo dei campioni o alla strutturazione delle analisi istopatologiche, e la fase analitica vera e propria”. Il biotecnologo, precisa, “non è un anatomopatologo. I miei compiti si avvicinano a quelli di un tecnico di laboratorio e in questo momento sono chiamato molto ad osservare. Di solito, quindi, affianco i tecnici, osservo le operazioni che compiono e le strumentazioni che impiegano”. Un’analisi che lo ha colpito in particolare: “In sala macro qualche tempo fa è arrivato un pezzo di intra-operatoria da sezionare per ricavarne una biopsia da mandare in laboratorio. In casi come questi il paziente è ancora sotto i ferri: il momento è delicato e bisogna fare presto e bene”. Biotecnologie per la Salute perché: “in futuro vorrei entrare in Polizia Scientifica. Molti studenti pensano che il biotecnologo possa lavorare solo come ricercatore, invece può ricoprire anche tanti ruoli applicativi. Al termine della Triennale sono indeciso se continuare gli studi alla Federico II oppure scegliere un Ateneo in cui ci sia un Corso di Biotecnologie con il curriculum forense che al momento da noi manca”. Roberto, membro dell’Associazione Studenti di Biotecnologie Mediche, è anche un rappresentante degli studenti nel Consiglio del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche. Un modo per vivere pienamente l’Università: “Il nostro Corso piace. Gli studenti del primo anno, ad esempio, hanno apprezzato la nuova modalità di esame a workshop che, infatti, credo verrà estesa anche agli anni successivi. Biotecnologie è un Corso formativo, ben strutturato, che offre anche tante opportunità”, conclude.

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