Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Federico II

Il prof. Edoardo Massimilla
Dalla direzione del Dipartimento di Studi Umanistici, che ha mantenuto per sei anni, pari a due mandati, al Consiglio di Amministrazione. È il percorso nelle istituzioni dell’Ateneo che compie il prof. Edoardo Massimilla, che insegna Storia della filosofia. “Mi sono proposto – dice – per contribuire alla vita ed alla crescita ordinata dell’Ateneo in un’altra funzione e sulla scorta della mia esperienza di Direttore di un Dipartimento molto grande che sarebbe comunque terminata il primo gennaio prossimo. Il Rettore Lorito mi ha convinto profondamente ed è stato sostenuto con convinzione da tutto il Dipartimento. Sono sicuro che sarà possibile lavorare bene, continuare a crescere ed a consolidarsi e risolvere le questioni ancora aperte”. Quali sono queste ultime? “Dal mio punto di vista è molto importante il tema delle strutture e dei servizi di Ateneo, reso drammaticamente attuale dalla sfida che ci ha posto la pandemia e che dobbiamo trasformare in occasione per i tempi di normalità. Ugualmente importante è la semplificazione regolamentare, l’armonizzazione tra le varie fonti regolamentari che governano la vita di Ateneo nell’ottica di un’amministrazione che sempre più possa andare incontro alle esigenze degli studenti e dei docenti. Poi si tratta di consolidare gli ottimi risultati della ricerca, di mettere in campo una didattica sempre più efficace con la saggia utilizzazione di strumenti innovativi. Da non trasformare in feticci, questi ultimi, ma da considerare come importanti opportunità”. Poi si dice “molto lieto della fiducia del Senato Accademico e del Rettore” e promette “di operare per il bene dell’Ateneo nella sua interezza”. Il prof. Massimilla guarda con distacco a quanto accaduto in campagna elettorale, quando la Federico II è apparsa spaccata tra i sostenitori di Lorito e quelli di Califano e non sono mancati momenti di polemiche. “È buona norma nella vita di una Università – sottolinea – che il giorno dopo la scelta del Rettore questo sia considerato come il Rettore di tutti. Ho l’impressione che sia stato avviato un importante lavoro di ricomposizione già nelle settimane precedenti all’insediamento di Lorito. Voglio sottolineare un dato di grande rilievo che è anche un sintomo di quello che dico. Nella elezione del CdiA ci sono una serie di candidature, il Senato Accademico vota ed i primi dieci sono la rosa entro la quale il Rettore può scegliere i consiglieri di amministrazione. Ebbene, mi sembra di grande rilievo e dimostrazione di una generale volontà ricompositiva che i primi cinque candidati votati dal Senato Accademico siano quelli scelti dal Rettore. Mi sembra un sintomo importante, un fatto concreto”. La nomina del prof. Massimilla in CdiA accelera i tempi della convocazione delle urne per la scelta del nuovo Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. Si voterà tra qualche settimana, certamente prima di Natale: “Molto correttamente finora non sono emerse candidature perché io ancora per qualche giorno sono in carica. Dopo le mie imminenti dimissioni, il Vicedirettore Luigi Musella assumerà tutte le funzioni. A questo punto toccherà in tempi rapidi indire le elezioni e si presenteranno le candidature. Penso che il Dipartimento abbia tutte le possibilità di scegliere tra i suoi ordinari un nuovo Direttore che sappia guidarlo per il futuro in maniera degna del valore e dell’importanza che esso ha. Sono fiducioso perché c’è un clima estremamente positivo”.

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