Tempo di esami al Dipartimento di Studi Umanistici. Per la prima volta è aperta a tutti la sessione di novembre, prima riservata soltanto a fuori corso e studenti del terzo anno. Il 18 novembre ad affollare Porta di Massa ci sono gli esaminandi in latino con la prof.ssa Silvia Condorelli: “è un esame di Lingua e Letteratura Latina, ma ai corsi non ti insegnano a tradurre, mentre all’esame si pretende la traduzione. Se ci chiedono di non imparare a memoria i classici, perché non suddividere l’esame in Letteratura e Lingua, insegnando a tradurre la lingua latina?”. È la domanda che si pone Maria, al terzo anno di Lettere Moderne. “In ogni Corso di Laurea si riprende da zero la materia che non si è mai toccata al Liceo o agli Istituti professionali. In molti proveniamo da questi, e non è mica colpa nostra se non abbiamo mai tradotto il latino. Risulta discriminante proporre classici senza insegnarci a tradurli. Se paghiamo le tasse come gli altri, vorremmo che l’Università garantisse anche un servizio di recupero”, sottolinea. Maria ammette tranquillamente di non conoscere il latino e di star lì a tentare l’esame: “non so tradurre, perché nessuno mi ha insegnato la grammatica”. Fa l’esempio del Corso di Lingua Spagnola per spiegare come vorrebbe impostato quello di latino: “con il prof. Salvatore Musto abbiamo un corso molto interattivo, dove prima ci spiega le basi della grammatica, poi ci insegna a tradurre, in ultima analisi ci propone i classici in lingua. Questo è un esame da sei crediti e nel tempo ridotto a disposizione il docente riesce a sottoporci il nutrito programma. Perché non si fa lo stesso per un esame da 12 crediti come quello di Latino?”, conclude la ragazza. Diversa è la situazione di Ciro e Tiziana, iscritti ad Archeologia e Storia delle Arti, curriculum da storico dell’arte il primo, archeologico alla Magistrale la seconda. Le richieste però sembrano simili a quelle di Maria: “la grammatica latina per me qui è uno scoglio insormontabile. È la terza volta che ripeto quest’esame con la prof.ssa Condorelli e sono in perfetta media con gli altri. Già laureato alla Pontificia Facoltà, ho studiato il latino lì con un gesuita, che teneva un corso di lingua e uno di letteratura. La divisione mi ha permesso di…
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 19/2015)
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