Tra le molte deleghe che sono state assegnate alcune settimane fa dal Rettore Matteo Lorito, Orientamento, Didattica e Studenti sono certamente quelle che riguardano più da vicino le ragazze ed i ragazzi che frequentano la Federico II. Sono state assegnate, rispettivamente, ai professori Piero Salatino, Francesco Palumbo e Giuseppe Cirino. Il primo, Salatino, è un ingegnere chimico, insegna ad Ingegneria, ed è stato, tra i vari incarichi, Preside della Facoltà e Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. “Diciamo – commenta – che la mia delega è un modo per valorizzare un lungo trascorso di impegno su questi temi. Gli anni recenti, d’altronde, hanno evidenziato la necessità di investire sempre più energie su questo settore da parte degli Atenei. È un tema che riguarda l’intero sistema universitario nazionale ed anche i Ministri Manfredi ed Azzolina in un documento congiunto emanato tempo fa hanno sottolineato l’importanza di avviare con sistematicità la politica di orientamento universitario di concerto con le scuole”. L’Ateneo federiciano non parte da zero, perché da almeno dieci anni sono state avviate varie iniziative e hanno preso piede diversi progetti. “Abbiamo alle spalle – ricorda il docente – importanti esperienze pilota alle spalle. Il programma della Federico II nelle scuole è stato un laboratorio di coprogettazione di strumenti didattici a sostegno dell’orientamento formativo, finalizzato a colmare deficit di ordine culturale e permettere ai ragazzi di arrivare all’Università senza grosse lacune nelle materie di base. Una bella esperienza che ha visto lavorare insieme con sistematicità docenti universitari e di scuola superiore. Ha coinvolto quaranta istituti scolastici e 660 insegnanti di scuola superiore. Trenta i miei colleghi che hanno partecipato”. Un’altra importante esperienza, ricorda Salatino, “è stata quella del Piano Lauree Scientifiche, anch’essa rivolta alle scuole, nella quale siamo stati presenti come istituzione con partecipazione ed intraprendenza. I Piani orientamento e tutorato hanno rappresentato l’estensione a discipline diverse da quelle scientifiche di base. Il più grande vede 41 scuole a livello nazionale ed è coordinato dalla Federico II”.
L’orientamento vocazionale
Partendo da queste esperienze, l’obiettivo è, secondo Salatino, “dare sistematicità e stabilità ai vari interventi. Il mio primo atto formale sarà un seminario aperto per documentare gli esiti del gruppo di lavoro del progetto di Ingegneria, durante il quale sono state monitorate abitudini e propensione degli studenti nella fase di scelta. Informazioni essenziali per impostare l’orientamento. Noi dobbiamo agire su due livelli. Il primo per mettere lo studente in condizione di immatricolarsi senza deficit e lacune. Il secondo per dargli più strumenti possibili per cogliere la vera essenza delle discipline, per capire se entrano in risonanza con le sue aspettative e vocazioni. Definirei questo secondo binario orientamento vocazionale e, mano a mano che affrontavamo il tema, è emersa tutta la complessità della faccenda. Oggi non si può più parlare agli studenti prefigurando gli sbocchi occupazionali. Il mercato è mutevole. L’idea del dire cosa farò da grande va declinata diversamente. Va rafforzata la comprensione della struttura intima della disciplina per capire quali strumenti si acquisiscono e come possono essere utilizzati. È un processo difficile. Realizzarlo nell’era del Covid da un lato non agevola, ma rappresenta anche uno stimolo a superare strumenti troppo circoscritti e ad utilizzare strumenti web e tecnologie social”. Sarà fondamentale, secondo il docente, che tutte le iniziative di orientamento siano davvero allargate ed inclusive. “In passato – dice – sperimentazioni positive sono state circoscritte a platee limitate e privilegiate perché si sono svolte sempre con gli stessi istituti scolastici. Sappiamo che la Federico II ha un bacino di riferimento molto ampio”. Salatino, nel momento in cui ha accettato la delega all’orientamento, ha chiesto al Rettore Lorito “di poter costruire gruppi di lavoro, anche in questo caso capitalizzando le buone esperienze del passato. Di pari passo con le attività si definirà anche il gruppo dei docenti e dei non docenti che saranno coinvolti. Il tema dell’orientamento stimola generosità e disponibilità da parte di varie persone. Un altro passaggio immediato è quello di contattare le realtà istituzionali. Abbiamo già un accordo con la Direzione scolastica regionale. Mi ripresenterò alla Franzese e riprenderemo quel discorso. Idem con l’Assessore regionale Fortini con la quale l’ateneo ha collaborato molto bene in passato”.
Nuovi Corsi e innovazione
La delega alla didattica, si diceva, è stata assegnata al prof. Francesco Palumbo, che insegna Statistica nel Dipartimento di Scienze Politiche. “Nell’ambito del Senato Accademico – sottolinea il docente – mi sono sempre occupato di temi relativi alla didattica ed ero vicario nella Commissione presieduta dalla prof.ssa Mastrullo. Quando lei è andata al rettorato, ho svolto il ruolo di presidente. Non posso che ringraziare il Rettore per avere riposto fiducia in me”. Spiega: “Il delegato alla Didattica si occupa di programmazione in questo specifico ambito. Coadiuva il Rettore ed il Consiglio di Amministrazione al quale legge e statuto riconoscono opportunità di attivazione, disattivazione ed istituzione dei Corsi di Studio. Le proposte di nuovi corsi partono dai Dipartimenti, ma poi va seguito un percorso articolato di approvazione da parte del Cun e dell’Anvur ed in questa fase serve un’attività di coordinamento interno. Magari non tutte le discipline necessarie sono nel Dipartimento che vorrebbe attivare il nuovo Corso di Laurea e ci si deve muovere d’intesa con i Presidenti delle Scuole”. Altro tema di competenza di Palumbo sarà l’innovazione didattica. “Il Rettore Manfredi aveva già istituito una Commissione per l’innovazione didattica, poi la crisi pandemica ci ha messo di fronte ad una nuova realtà. Oggi gli studenti chiedono di utilizzare le piattaforme informatiche quando devono relazionarsi con il docente per una breve spiegazione o interlocuzione, ma negli altri casi chiedono di stare in sede. Sarà importante bilanciare le attività in presenza con un sostegno attraverso le piattaforme informatiche”. Palumbo non lavorerà da solo. “Mi affiancherà – dice – un gruppo. Io sono il coordinatore e non abbiamo avuto ancora modo di incontrarci tutti insieme per lavorare su un progetto futuro. L’offerta didattica per il 2021/2022, d’altronde, è stata chiusa il 13 gennaio e se ne è occupato ancora il prof. Cirino. La nostra data di inizio attività si può considerare il 14 gennaio”.
Il contributo degli studenti su sedi, aulari, residenze
Il prof. Giuseppe Cirino, docente a Farmacia, ha avuto la delega agli studenti. Una novità assoluta per la Federico II, dove fino a questo momento non era stata mai attivata. Di che si tratta? “Fondamentalmente – risponde il professore – è una delega sul diritto allo studio ed alla messa in opera di interventi del Ministero e Ateneo che vanno in questa direzione e devono essere sviluppati. Prima erano azioni effettuate da una serie di uffici, ora c’è un unico referente e questo dovrebbe rendere più efficaci le iniziative finalizzate all’attuazione del diritto allo studio”. Parte non trascurabile dell’operato del nuovo delegato sarà – annuncia – “stimolare una partecipazione ancora più attiva degli studenti alle decisioni. Non solo nella didattica, dove gli studenti sono già presenti nelle Commissioni paritetiche, ma anche nella realizzazione di nuove sedi ed aulari e delle residenze universitarie. Gli studenti dovranno essere ascoltati e potranno offrire contributi di idee e proposte affinché le scelte che si realizzeranno siano le più adatte a migliorare effettivamente la qualità della vita di chi frequenta gli spazi universitari. Agli studenti piace vivere la struttura. Lo stiamo notando in modo particolare in questo periodo nel quale le lezioni non si stanno svolgendo in aula. È importante fare in modo che abbiano spazi e servizi sempre più adeguati e, per riuscire, non possiamo prescindere dal loro parere e dai loro suggerimenti. In alcune aree, per esempio, potrebbero essere più importanti biblioteche, in altre laboratori didattici, a Medicina le attività cliniche”. Cirino preannuncia anche l’intenzione di “dare spazio e fiato alle iniziative studentesche, che possono spaziare su diversi settori, perché noi siamo un grande Ateneo generalista. Un esempio? Si parla tanto, ora, della designazione di Procida a Capitale della cultura per il 2022. Sarebbe bello che anche gli studenti organizzassero iniziative ed attività, magari in collaborazione con i docenti, coerenti con questo tema”. Cirino sarà un delegato aperto alle rappresentanze studentesche. “Cercherò – dice – di incontrare non solo gli studenti che sono in Senato Accademico, ma anche quelli degli altri organi rappresentativi di Ateneo e dei Dipartimenti”.
Fabrizio Geremicca
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