Al taglio del nastro la nuova edizione – tutta online, attraverso forme laboratoriali e webinar, dove i temi relativi alle tecnologie, oltre le metodologie didattiche, avranno ampio risalto – di Federico (Formation Experiences Didactic Evaluation Refl exivity Innovation Competences Organization), progetto che rientra nell’ambito delle iniziative di investimento sull’innovazione e la qualità didattica messo in campo dalla Federico II. Dedicato ai ricercatori a tempo determinato di tipo B, è partito nel marzo dell’anno scorso, “voluto fortemente dal Rettore, oggi Ministro, Manfredi e affidato a noi per il coordinamento, ‘Federico’ ha visto nella prima edizione 100 ricercatori impegnati in sei plenarie e in cinque settimane di workgroup dove si è lavorato in gruppi interdisciplinari”, raccontano i professori Roberto Serpieri e Maura Striano (che è anche Direttrice del Centro di Ateneo SinAPSi, Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti), coordinatori del Progetto. I temi trattati (video e materiali sono consultabili sul sito www.progettofederico-rtdb. unina.it) sono andati dalla valutazione alle tecnologie per la didattica e, soprattutto, i ricercatori, in accordo con i rispettivi Corsi di studio e relativi coordinatori, “si sono impegnati nel produrre oltre una ventina di progetti di innovazione didattica, dove metodologie e tecnologie hanno rappresentato dei punti di forza. Questi progetti, condotti anche a livello interdipartimentale, sono diffusi in tutte le Scuole e Dipartimenti del nostro Ateneo. Hanno, inoltre, coinvolto, oltre gli stessi ricercatori, almeno altrettanti docenti e in qualche caso anche dottori e dottorandi di ricerca”. Una Commissione di Ateneo li ha valutati distinguendoli in due fasce di premialità sulla base prevalentemente di un criterio di complessità e degli investimenti necessari. La Federico II, quindi, si è indirizzata verso la strada già seguita in altri Atenei, come ad esempio quello di Bologna, dove un bando per progetti di innovazione didattica è stato dedicato a tutti i docenti. A fine giugno partirà la seconda edizione del progetto che vedrà coinvolti altri 100 ricercatori: “Il Rettore, prof. Arturo De Vivo, insieme con la governance di Ateneo, ha voluto che il progetto andasse avanti e ha sostenuto convintamente l’opportunità di un riconoscimento simbolico, ma non solamente poiché c’è stato comunque un investimento significativo, nei confronti dell’impegno dimostrato dagli RTDB. Va anche ricordato in proposito che alcuni ricercatori sono stati coinvolti anche dal centro Federica di Ateneo per la produzione di MOOC”. Insieme alle altre iniziative di innovazione per la didattica presenti in Ateneo, il progetto Federico, sottolineano Serpieri e Striano, “potrà dare un ulteriore contributo anche per far fronte alle nuove esigenze che questi mesi di didattica on-line hanno fatto venire alla luce. Come dice il Ministro Manfredi, sarà difficile pensare di poter semplicemente riavvolgere il nastro: le sfide che ha posto la pandemia possono e debbono essere affrontate per una università non solo più innovativa anche nella didattica, ma anche più inclusiva e al servizio degli studenti e del territorio”.
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