L’epidemia sanitaria non ferma Start Cup, la competizione promossa dai sette Atenei campani che si rivolge a studenti, ex studenti, dottorandi, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, con un bando che li invita a presentare un business plan basato su un’idea imprenditoriale che valorizzi la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica. Non solo, infatti, sarà rispettato l’appuntamento con il bando 2020, che scade il 12 luglio, dopo due proroghe necessarie per l’emergenza sanitaria, ma sono in corso una serie di tappe di avvicinamento. Incontri di formazione e di preparazione a beneficio di chi abbia una qualche idea di partecipare alla competizione. Naturalmente, si sono tenuti in modalità da remoto, senza la presenza fisica in aula. “Il terzo ciclo di incontri – dice il prof. Giuseppe Lucio Gaeta, Presidente dell’edizione 2020 e docente di Scienza delle Finanze a L’Orientale, Ateneo che quest’anno ha il ruolo di coordinare Start Cup mentre la direzione del Premio ha la sede operativa presso il Coinor della Federico II – è partito il 21 maggio. È curato dal professore Pierluigi Rippa dell’Università Federico II ed ha avuto come protagonisti gli incubatori d’impresa campani. Hanno illustrato le proprie attività, le modalità con cui sostengono la nascita di nuove imprese ed i servizi offerti al tessuto delle startup e degli spin off universitari. Si è partiti con i due incubatori certificati, Campania New Steel e 012 Factory, poi sono intervenuti l’incubatore per imprese sociali Dialogue Place, il Centro Incubatore Servizi Napoli Est del Comune di Napoli, Seed Up ed infine Sella Lab e Giffoni Innovation Hub”. I primi due cicli di incontri formativi promossi da Start Cup Campania lungo il cammino di avvicinamento alla scadenza del bando hanno riscosso notevole successo con oltre 400 discenti iscritti. Un numero che non era stato finora mai raggiunto nelle precedenti edizioni. Il primo modulo di lezioni, iniziato il 23 aprile, è stato organizzato dall’Università Parthenope, coordinato dal prof. Luigi Moschera e dall’Uffi cio per le Attività di Terza Missione. Ha previsto sei incontri durante i quali i discenti si sono confrontati su come sviluppare un’idea imprenditoriale, analizzare il mercato di riferimento, elaborare un piano marketing, redigere piani operativi ed economico-finanziari. Il secondo modulo di lezioni, avviato il 5 maggio, è stato organizzato dall’Università Luigi Vanvitelli con il coordinamento scientifico del prof. Mario Sorrentino e la collaborazione di Start Up Lab, laboratorio per l’imprenditorialità e l’open innovation. Tra i temi: la valutazione e la comunicazione di un’idea imprenditoriale. Ci si è confrontati, inoltre, con i problemi che riguardano modalità di finanziamento e difesa della proprietà intellettuale. “Mi fa piacere sottolineare – dice il prof. Gaeta – che abbiamo voluto aprire la possibilità di partecipare a questi cicli di seminari propedeutici alla competizione agli allievi, ai docenti ed al personale amministrativo di tutti gli atenei italiani. Lo abbiamo fatto perché ci sembrava giusto, in una fase complicata come quella che sta vivendo il Paese, dare un segnale di unità e collaborazione e mettere a disposizione dei possibili concorrenti di tutte le edizioni regionali di Start Cup l’esperienza di Start Cup Campania”. Anche l’appuntamento del 2020 della competizione per l’innovazione mette in palio premi per le cinque migliori idee oltre a riconoscimenti speciali per la migliore idea sviluppata nel mondo delle Scienze umane e sociali, per il miglior progetto sviluppato da studenti, per le pari opportunità e l’imprenditoria femminile e per la migliore idea nata dalla contaminazione tra ambiti disciplinari diversi. “Soprattutto in momenti di cambiamento come quello che stiamo vivendo – sottolinea Gaeta – è utile ragionare su innovazioni che sappiano soddisfare nuovi bisogni della collettività e supportare trasformazioni virtuose del nostro modo di vivere. Anche per questo motivo, oggi assume particolare valore il lavoro di promozione di innovazione e imprenditorialità che le Università campane, già da diversi anni, compiono in sinergia attraverso Start Cup. Malgrado le difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria, il lavoro sull’edizione 2020 del premio è andato avanti senza esitazioni e la risposta dei giovani campani è stata straordinaria, con una partecipazione alle attività formative che sin qui è decisamente superiore a quella che abbiamo registrato nelle ultime edizioni”. C’è un particolare che potrà forse motivare ulteriormente gli studenti ed il personale tutto de L’Orientale a partecipare all’edizione 2020. Il prof. Gaeta è stato a sua volta un protagonista della gara. “Presi parte – ricorda – tre anni fa a Start Cup Campania. Già ero docente. Scesi in campo nell’ambito di una squadra interdisciplinare che propose una piattaforma per mettere in contatto migranti ed italiani per uno scambio di natura culinaria. Sulla piattaforma interagivano italiani e stranieri. Questi ultimi erano inviati a casa dei nostri connazionali, raccontavano storie del loro paese e preparavano piatti della loro cucina tradizionale. L’idea imprenditoriale ottenne una menzione speciale. L’anno scorso, poi, il premio per la migliore idea sviluppata nel mondo delle Scienze umane e sociali è stato vinto da tre studentesse dell’Ateneo del quale faccio parte. Presentarono un progetto di costruzione di strutture innovative per l’accoglienza dei rifugiati in un campo in Africa”. Conclude il docente: “Sono sempre più convinto che ci sia spazio anche per gli studenti dell’Orientale ed in generale di area umanistica in Start Cup. Per questo, durante l’anno, con le colleghe Johanna Monti e Fabiana Sciarelli seguiamo tutte le ragazze ed i ragazzi che sono anche vagamente interessati a prendere parte alla competizione. Li seguiamo passo passo, cerchiamo di capire quali siano le loro idee e cosa fare. Naturalmente non abbiano folle oceaniche di partecipanti, ma conto che il numero dei nostri allievi impegnati nella competizione possa crescere anno dopo anno”.
Fabrizio Geremicca