Studiare Ingegneria è così difficile come si dice?

Nella top ten delle domande ricorrenti ‘ Ma studiare Ingegneria è così difficile come dicono?’. Il primo anno è considerato generalmente uno scoglio ma, negli anni, si è ridotto il numero di abbandoni sulle Triennali passando dal 16% di sette-otto anni fa al 12% ad oggi. “Tutto sta nel come si studia. L’acquisizione degli strumenti è fondamentale, così come imparare a ragionare e a risolvere i problemi. Quello che state studiando ora tra dieci o vent’anni sarà superato, perciò dovrete essere in grado di aggiornarvi costantemente” (Lignola, Federico II). Tra le future professioni più gettonate c’è, immancabilmente, una che si collochi in Formula 1. I docenti fanno notare che spesso, per quanto ci sia un percorso preferenziale, le Ingegnerie sono comunque trasversali. “Per diventare un progettista meccanico si può senz’altro partire da Ingegneria Meccanica, un mio ex dottorando ora, ad esempio, lavora in Ferrari. Ricordo che alla Federico II abbiamo anche Unina Corse, con due team di studenti che progettano un loro prototipo di veicolo per partecipare a competizioni” (Mauro, Federico II). “La stessa ingegneria dell’informazione, ad esempio, ha molto a che fare anche con i veicoli, sul versante della sensoristica come dell’elaborazione delle informazioni in tempo reale” (Baselice, Parthenope). Tra i settori giudicati più moderni e interessanti da esplorare, poi, robotica e nanotecnologie e relative strade per arrivarci. “Alla Federico II c’è la Magistrale in Automazione e Robotica. La Triennale che dà sbocco naturale a questa Magistrale è Ingegneria dell’Automazione, ma non hanno grosse difficoltà d’accesso i laureati triennali del settore dell’informazione, qualsiasi sia l’Ateneo di provenienza” (Gianmaria De Tommasi, Federico II). “Quanto alle nanotecnologie siamo nell’ambito dell’Ingegneria dell’Informazione, sia Elettronica che Informatica” (Comegna, Vanvitelli). Sull’attività dell’ingegnere Edile-civile oggi: “Nell’immaginario collettivo è colui che costruisce strade, palazzi, dighe, ponti. Oggi l’ingegnere civile edile riveste un ruolo fondamentale nella tutela e conservazione del costruito esistente e del nostro straordinario patrimonio artistico e culturale” (de Sanctis, Parthenope). Un ultimo consiglio: “Seguite, partecipate, vivete il confronto con docenti e colleghi”. (Comegna, Vanvitelli).

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