Tottoli: “Non drammatizzerei, sono spaccature destinate con il tempo a rientrare”
“Per certi versi la situazione che sta vivendo oggi la Federico II mi ricorda il periodo nel quale il mio Ateneo era spaccato tra orientalisti ed occidentalisti. Due gruppi ben definiti tra i quali non mancarono aspri confronti dialettici e polemiche”. Il prof. Roberto Tottoli, neo eletto al timone de L’Orientale – correva come candidato unico ed ha avuto un buon riscontro di voti – commenta la sfida per il Rettorato della Federico II. Tottoli parla al telefono con Ateneapoli mentre è in corso la conta delle schede della seconda tornata elettorale, che di lì ad un paio d’ore terminerà con la proclamazione di Lorito quale vincitore. “Da quello che ho letto – prosegue il prof. Tottoli – ci sono state anche asprezze e polemiche tra i due schieramenti. Non drammatizzerei, però. Sono spaccature destinate con il tempo a rientrare e lo testimonia proprio la vicenda de L’Orientale, che da alcuni anni è, per così dire, pacificato. Nella vita di una Università possono verificarsi momenti di contrapposizione piuttosto dura, ma poi in qualche modo le tensioni si stemperano, superata la fase elettorale”. Conclude: “è una considerazione che non riguarda solo le elezioni universitarie. Nel mio piccolo comune del Bresciano ho avuto anche esperienze politiche e ricordo campagne elettorali molto accese, terminate le quali il dibattito tornava ad essere pacato e si abbandonavano i toni da battaglia. La sfida del nuovo Rettore della Federico II sarà la capacità di ricompattare l’Ateneo e sono convinto che ci riuscirà, quando le elezioni saranno ormai alle spalle”.
Nicoletti: “Sarà importante, dopo il fischio finale, che ci si scambi le magliette e si mettano da parte le animosità”
Un altro Rettore che è stato eletto di recente e che correva come candidato unico all’Università Vanvitelli è il prof. Giovanni Francesco Nicoletti. “Quella in corso alla Federico II – commenta – è una partita molto aspra, dura, con qualche fallo di gioco. Non drammatizzerei, fa parte delle cose quando ci sono due candidati. Sarà importante, dopo il fischio finale, che ci si scambi le magliette e si mettano da parte le animosità e le rivalità nell’interesse comune dell’Ateneo”. Fondamentale affinché ciò accada, prosegue Nicoletti, è che il Rettore si consideri non un vincitore ma un eletto. “È un discorso che vale anche per situazioni come quella del mio Ateneo, nel quale c’era un unico candidato. Il Rettore che si percepisce come vincitore tende ad escludere, quello che si percepisce come un semplice eletto si attiva da subito per coinvolgere tutte le componenti della Università, comprese quelle che non lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale. Parole come vendetta o ritorsione nella comunità accademica non devono esistere e sono certo che, chiunque prevarrà tra Lorito e Califano, avrà la capacità di includere l’Ateneo in tutte le sue parti”. Se le elezioni con più candidati rischiano di spaccare un Ateneo, quelle con un solo candidato potrebbero trasmettere all’esterno una immagine di scarsa dialettica, di mancanza di confronto. Questo, almeno, è il pensiero di alcuni che hanno commentato la recente votazione alla Vanvitelli. Nicoletti è di tutt’altro parere. “Sono considerazioni prive di fondamento. So che c’è chi le ha avanzate. Pensi che mi hanno girato un commento sui social di un docente della Federico II secondo il quale la circostanza che io abbia avuto il 97% scontenterebbe alcune parti dell’Ateneo. Mi meraviglia che una simile riflessione possa provenire da un professore di discipline storicopolitiche. La mia candidatura unitaria è stata il frutto di un lavoro iniziato da tempo per coinvolgere tutte le parti dell’Ateneo e discutere con esse. È il frutto di un percorso, non di mediazioni al ribasso o di chissà cosa”. Un paio d’ore dopo la conversazione, quando lo spoglio è terminato e Lorito è ufficialmente vincitore, Nicoletti contatta di nuovo Ateneapoli per complimentarsi con il nuovo Rettore: “gli formulo i miei migliori auguri di ottimo lavoro alla guida di una Università prestigiosa come la Federico II”.
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