Tutti in regola con gli esami i dieci super studenti di Medicina

Sono quasi tutti in regola con gli esami i dieci “super studenti” di Medicina, a distanza di due anni, selezionati per partecipare al percorso di formazione di eccellenza MD/PhD, itinerario basato sulla ricerca da svolgersi in concomitanza col Corso di Laurea in Medicina. A parlarcene è il prof. Vincenzo Nigro, delegato all’assicurazione della qualità della Didattica di Ateneo e membro del Comitato Didattico-Scientifico del progetto: “il percorso è stato ideato per la formazione di figure professionali altamente specializzate, che disporranno di conoscenze avanzate rispetto ai loro coetanei. I dieci studenti che inizialmente sono stati selezionati sono oggi impiegati in dieci diverse aree della ricerca medica e stanno perseguendo grandi risultati. Quasi tutti sono in regola con gli esami (requisito fondamentale per poter continuare a far parte del progetto), a parte un ragazzo che, seppure bravissimo, ha abbandonato perché non riusciva fisicamente a sostenere i ritmi imposti dallo studio”. Il progetto è imperniato sulla ricerca, quindi gli studenti redigono articoli scientifici che recano il loro nome, “e chi lavora nella ricerca sa bene quanto sia importante”. L’esperienza di questi studenti “si correda inoltre di viaggi presso istituti prestigiosi, occasione che di certo non capita a tutti”. I docenti sono ben consapevoli dello sforzo enorme che si richiede: “Oltre alla mole di 360 crediti richiesti dal Corso di Laurea in Medicina, se ne aggiungono 60 del progetto MD/PhD, il tutto da conseguirsi senza ritardi sulla tabella di marcia”. Ciò significa “lavorare buona parte del giorno e studiare una volta tornati a casa. È una vita dedicata allo studio e alla ricerca, ma d’altra parte per questi studenti si profila la possibilità di una carriera universitaria in qualche modo privilegiata. È chiaro, infatti, che, disponendo di conoscienze molto più avanzate rispetto ai loro coetanei e avendo raggiunto un grado di eccellenza, godranno di posti a disposizione per i dottorati di ricerca banditi dall’Ateneo. Attenzione, ciò non vuol dire che lasceremo indietro gli altri, ma soltanto che si tratta di figure professionali diverse, che protendono verso altrettanto diversi sbocchi occupazionali”. Il nuovo bando sarebbe dovuto uscire a dicembre, ma “abbiamo deciso di aspettare la primavera. Crediamo che non sia utile bandire adesso il concorso di selezione, con il potenziale rischio di un nuovo lockdown che costringerebbe gli studenti a casa. Questo è un progetto che va vissuto di persona; durante la quarantena gli studenti hanno estrapolato dei dati clinici a distanza, ma naturalmente non è la stessa cosa. Prendiamo quindi un po’ di respiro e ne riparliamo tra qualche mese”. I criteri di selezione sono molto rigorosi: “basti pensare che tutti gli studenti della prima edizione sono giovanissimi, con una carriera scolastica e universitaria impeccabile, che hanno conseguito votazioni eccellenti alla maturità e alle prove d’ingresso per Medicina. Sono studenti che durante il primo anno di università hanno mantenuto una media alta (deve non essere inferiore a 28) e non hanno esami arretrati. Certo, un minimo di margine è corretto mantenerlo, perché davvero non si tratta di una fatica da poco. Ai selezionati viene garantita la massima autonomia nella scelta dell’ambito di ricerca; dovranno presentare un programma che il Comitato Didattico-Scientifico dovrà approvare”. Un progetto che dimostra quanto l’Ateneo punti all’eccellenza: “l’iniziativa costa all’Ateneo un milione di euro, e credo che questo sia sufficiente a confermare quanto la Vanvitelli stia lavorando per distinguersi tra le altre università, naturalmente non in uno spirito di competizione, ed emergere a scanso degli stereotipi. C’è un motivo se il nostro Ateneo ha ottenuto un’alta considerazione da parte dell’ANVUR, secondo cui siamo la prima Università del Meridione d’Italia. Sono certo che continueremo su questa linea, e il progetto MD/PhD ne è la prova”.
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