Elezioni del Rettore: restare uniti favorendo una politica di raccordo e collaborazione tra i tre Dipartimenti. L’auspicio della prof.ssa Rossella Bonito Oliva, docente di Filosofi a Morale e di Etica della Comunicazione Interculturale, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, membro del Consiglio di Amministrazione e della Commissione di Ricerca dell’Ateneo. “Il nostro lavoro deve essere organico e concentrarsi sulla qualità e sulle potenzialità di ciò che c’è ancora da sviluppare. L’Orientale ha tante carte da giocare”, afferma. Però si avverte “una certa sofferenza dal punto di vista delle risorse, frutto di scelte di politiche nazionali in corso negli ultimi anni che hanno visto una progressiva riduzione dei fondi destinati alla ricerca e all’Università statale in genere”. Un esempio: “non sono stati fatti grossi investimenti per compensare adeguatamente i pensionamenti avvenuti per il personale tecnico-amministrativo come per il personale docente”. Anche perché in seguito alle varie riforme che si sono succedute, “l’Università lavora sempre più con affanno destinando buona parte delle energie agli adempimenti burocratici”. In virtù della visita dei CEV, nel novembre scorso, “sono già state velocizzate alcune procedure con un notevole sforzo da parte della macchina accademica”. Tuttavia, “l’impressione è che ci sia sempre meno spazio per ragionare sui meriti, laddove l’impegno richiesto sia invece quello di attenersi sempre più a numeri e griglie di valutazione”. E poi “si sa, la classe imprenditoriale al Sud non è particolarmente fantasiosa e tende a non investire, salvo rare eccezioni, sulla cultura umanistica”. Al contrario, “bisogna lavorare perché essa riacquisti una posizione di valore e venga considerata un fattore primario anche per le aziende”. Quanto ai metodi del lavoro, “una necessità è sicuramente quella di snellire procedure di carattere burocratico attraverso gli strumenti della tecnologia. Il virus ha dato una spinta accelerata e imprevista in questa direzione e dobbiamo farne tesoro, anche per capire quali sono i nostri punti deboli”. Nell’offerta formativa, invece, “si potrebbe pensare a una maggiore attenzione all’apporto fornito dalla differenziazione degli insegnamenti per l’arricchimento che ne può derivare per la vocazione interculturale e internazionale dell’Ateneo. Alcuni Corsi di Laurea potrebbero così puntare maggiormente sui settori in crescita”, come ad esempio l’informatica umanistica o le tecniche di comunicazione. “Queste discipline, che non hanno una lunga tradizione d’insegnamento, risultano strategiche al fi ne di spingere anche verso l’acquisizione di nuove competenze”. Tra gli altri obiettivi, “rinforzare gli elementi di raccordo tra percorso Triennale e Magistrale, immaginando la carriera dello studente sui cinque anni”. Per il resto, “razionalizzare sempre di più l’offerta con un monitoraggio attento anche delle modalità e dei criteri di valutazione (quali esami prevedono la prova scritta, a quali si accompagna anche l’orale, per esempio) verificando che accanto ad essi siano corrisposte adeguate metodologie didattiche”. Ivi compresa l’ultima sfida rappresentata dalle lezioni virtuali. “La mia stessa presenza in questo Ateneo dà la misura di una volontà interdisciplinare nonché di una vivacità degli insegnamenti che accompagnano la carriera di uno studente di lingue e letterature”. In particolare, le discipline cosiddette socio-antropologiche (tra cui anche i vari insegnamenti filosofi ci, l’antropologia culturale, la sociologia nelle varie declinazioni, gli studi di genere) “catturano un certo interesse da parte della platea studentesca”. A cosa si deve questo fascino? “Forse perché ci occupiamo di questioni emergenti nel confronto con lingue e culture diverse, che arricchiscono notevolmente il quadro complessivo delineando una visione critica dei vari fenomeni in esame. Ed è una ragione per cui i miei insegnamenti sono trasversali rispetto ai percorsi formativi” di Triennale e Magistrale. Non a caso, una materia come Antropologia filosofica rientra nell’ambito del Percorso di acquisizione dei 24 crediti per l’accesso ai concorsi di insegnamento, di cui la docente è responsabile dal 2018. “Corsi anche questi sospesi vista l’emergenza e in corso di riorganizzazione in forma teledidattica”. Al momento collaborano alla cattedra della docente una ricercatrice e un assegnista. “Io andrò in pensione nel 2022. Per fortuna, questo settore ha avuto e riveste largo spazio all’interno del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali e mi auguro che possa avere un futuro anche dopo il mio pensionamento”.
Collaborazione tra i tre Dipartimenti e snellimento delle procedure burocratiche
- Advertisement -