Sul finire della prima settimana di maggio, L’Orientale ha riaperto finalmente i battenti, ma si rende “adesso indispensabile un piano per la riorganizzazione della didattica che sappia rispondere in maniera efficace alle rinnovate esigenze di tutte le categorie coinvolte”, afferma il Rettore Roberto Tottoli, fiducioso per il rientro. “È stata una gioia poter incontrare di nuovo gli studenti nei corridoi. Anche i colleghi con cui ho avuto modo di confrontarmi in questi giorni sono felici di tornare. Certo, si respira un clima diverso. Se dovessimo compararla a più di un anno fa, l’Università è difatti semideserta”. È ciò che è accaduto nei primi giorni di apertura, il 6 e 7 maggio. Dal lunedì successivo, “ho finalmente avuto modo di incontrare dal vivo anche le matricole: alcune un po’ spaesate, o con difficoltà a orientarsi, visto che quello del 10 maggio è stato per loro il primo giorno di lezione”. Dopo i primi giorni di assestamento, l’app di tracciabilità ha iniziato a funzionare a dovere riuscendo a fornire una rapida mappatura delle presenze in Ateneo. “Uno strumento di cui era necessario attrezzarci per iniziare a riflettere sulle strategie con cui poter ricominciare dal prossimo anno accademico, fermo restando che sarà il quadro legislativo nazionale – di concerto con i ragionamenti fatti sulla base dell’evoluzione del quadro epidemiologico – a dirci se potremo rientrare nei palazzi a settembre”. In ogni caso, per via delle numerose richieste, “abbiamo dovuto bloccare l’app per due giorni per testare i vari passaggi tecnici e capire le ragioni alla base dei codici di errore. In questa fase monitoriamo, comunque, costantemente i social per capire se l’applicazione è capace di reggere frequenti accessi. Dall’inizio delle lezioni del 10 maggio, non ho più ricevuto particolari lamentele”. Il più delle volte i problemi di malfunzionamento dell’app sono dovuti, infatti, a uno scorretto utilizzo. Perciò, “bisogna seguire pedissequamente le istruzioni”. Un inizio che lascia ben sperare nella possibilità di assicurare la frequenza in sede, se opportunamente monitorata con il sistema delle prenotazioni con consegna della dichiarazione al docente. Pian piano ritorneranno anche tutti i servizi. “Dal 17 maggio sarà ripristinato l’accesso alle aule di lettura in biblioteca per consultazione e ricerche”. Così, a ruota, tutti gli altri uffici amministrativi riprenderanno l’attività in presenza. “Già da questa settimana, il personale tecnico-amministrativo rispetterà un ciclo di turnazioni, lavorando in presenza per tre giorni a settimana e a distanza nei giorni restanti. La direzione generale ha optato per un’alternanza dei turni in modo da garantire il ricambio di personale senza incorrere nel sovraffollamento dei locali – soprattutto quelli di Palazzo del Mediterraneo – che, vista la capienza ridotta, non avrebbero consentito la presenza di più di due (o al massimo tre) persone in una stanza”.
Un’attenzione maggiore, garantisce il Rettore, sarà riposta anche sulla manutenzione delle strutture e la pulizia degli ambienti. “È stato incrementato il numero di addetti incaricati della pulizia, in ottemperanza alle misure richieste dal Polo di Sicurezza. Un investimento in più – in termini di costi – che però è stato sin dall’inizio prerogativa centrale”. La strategia dei prossimi mesi sarà dunque questa: “vogliamo privilegiare la presenza, ma allo stesso tempo ottemperare alle indicazioni provenienti dall’esterno”. Motivo per cui “non abbiamo ancora deciso in che modo strutturare l’organizzazione degli esami. Il dibattito con la CRUI e con il Comitato regionale è tuttora in corso, per cui attendiamo l’esito delle valutazioni specifiche prima di comunicare le modalità ufficiali. Lo faremo a breve, considerato che l’inizio degli esami è fissato tra tre settimane”. Sicuramente, “sarebbe difficile attrezzare esami con 200 iscritti, dato che – anche con l’app e anche nelle aule più grandi di cui disponiamo – possono entrare trenta persone al massimo”. Non immediato, invece, il processo di acquisizione di nuovi spazi che il Rettore aveva annunciato già l’anno scorso nel suo programma d’elezione. “Abbiamo appena chiuso il progetto su cui abbiamo lavorato negli ultimi tre mesi e che a breve sottoporremo al Consiglio di Amministrazione e agli altri Delegati di Ateneo. Un compendio di circa cento pagine in cui elenchiamo le ragioni per cui – in questa situazione storica, così come già emerso in passato – i numeri di iscritti rendono sempre più impellente un’espansione strutturale de L’Orientale nel centro storico di Napoli”.
Un’attenzione maggiore, garantisce il Rettore, sarà riposta anche sulla manutenzione delle strutture e la pulizia degli ambienti. “È stato incrementato il numero di addetti incaricati della pulizia, in ottemperanza alle misure richieste dal Polo di Sicurezza. Un investimento in più – in termini di costi – che però è stato sin dall’inizio prerogativa centrale”. La strategia dei prossimi mesi sarà dunque questa: “vogliamo privilegiare la presenza, ma allo stesso tempo ottemperare alle indicazioni provenienti dall’esterno”. Motivo per cui “non abbiamo ancora deciso in che modo strutturare l’organizzazione degli esami. Il dibattito con la CRUI e con il Comitato regionale è tuttora in corso, per cui attendiamo l’esito delle valutazioni specifiche prima di comunicare le modalità ufficiali. Lo faremo a breve, considerato che l’inizio degli esami è fissato tra tre settimane”. Sicuramente, “sarebbe difficile attrezzare esami con 200 iscritti, dato che – anche con l’app e anche nelle aule più grandi di cui disponiamo – possono entrare trenta persone al massimo”. Non immediato, invece, il processo di acquisizione di nuovi spazi che il Rettore aveva annunciato già l’anno scorso nel suo programma d’elezione. “Abbiamo appena chiuso il progetto su cui abbiamo lavorato negli ultimi tre mesi e che a breve sottoporremo al Consiglio di Amministrazione e agli altri Delegati di Ateneo. Un compendio di circa cento pagine in cui elenchiamo le ragioni per cui – in questa situazione storica, così come già emerso in passato – i numeri di iscritti rendono sempre più impellente un’espansione strutturale de L’Orientale nel centro storico di Napoli”.
Una nuova sala lettura a Palazzo Corigliano
Sulla battaglia per l’incremento di aule studio caldeggiata a oltranza dalle rappresentanze studentesche, che “dalla riapertura hanno mostrato un atteggiamento più tiepido nei confronti degli Organi d’Ateneo”, una novità riguarderà Palazzo Corigliano, dove “una vecchia sala – occupata già dieci anni fa – sarà adibita ad aula lettura. Era giusto che in ogni sede ci fosse uno spazio, ravvicinato al cortile, dove gli studenti avessero la possibilità di trattenersi tra un corso e l’altro o poter studiare. Un mese fa sono cominciati i lavori di ristrutturazione. Speriamo di inaugurarla al più presto”. Le altre aule destinate allo studio – fatta eccezione per quelle comprese all’interno degli spazi bibliotecari – resteranno chiuse.
Intanto, al vertice dei pensieri degli studenti c’è la sessione estiva. Sebbene la spinta sia quella di portare gradualmente in presenza molte prove – specialmente quelle della Magistrale – e lasciare a distanza gli esami del Triennio, “per ora dovremo per forza di cose continuare a tenere online alcune attività, come i ricevimenti o i tirocini esterni per gli enti che per il momento non riescono ad accogliere studenti”. Anche i convegni continueranno a svolgersi online in queste ultime settimane di maggio, per poi subire un arresto in fase d’esame, insieme ai laboratori, con l’eccezione delle attività legate al CISA (Centro Interdipartimentale di Servizi per l’Archeologia) che ripartirà in presenza nel rispetto dei protocolli anti-Covid. Ritornano anche le missioni e gli scavi archeologici, secondo le modalità sancite sul piano nazionale, laddove per le campagne all’estero varranno le regole già in attuazione per la mobilità internazionale (a breve implementata con la pubblicazione del bando relativo all’Erasmus Traineeship). “I giorni di presenza sono stati troppo pochi per ricavarne un bilancio esaustivo. Bisogna prendere atto del fatto che questa ripartenza vuole essere un segnale di speranza, ma non riguarda purtroppo la maggioranza di studenti, per i quali spostarsi – a causa delle varie difficoltà logistiche – è ancora troppo complicato”.
Intanto, al vertice dei pensieri degli studenti c’è la sessione estiva. Sebbene la spinta sia quella di portare gradualmente in presenza molte prove – specialmente quelle della Magistrale – e lasciare a distanza gli esami del Triennio, “per ora dovremo per forza di cose continuare a tenere online alcune attività, come i ricevimenti o i tirocini esterni per gli enti che per il momento non riescono ad accogliere studenti”. Anche i convegni continueranno a svolgersi online in queste ultime settimane di maggio, per poi subire un arresto in fase d’esame, insieme ai laboratori, con l’eccezione delle attività legate al CISA (Centro Interdipartimentale di Servizi per l’Archeologia) che ripartirà in presenza nel rispetto dei protocolli anti-Covid. Ritornano anche le missioni e gli scavi archeologici, secondo le modalità sancite sul piano nazionale, laddove per le campagne all’estero varranno le regole già in attuazione per la mobilità internazionale (a breve implementata con la pubblicazione del bando relativo all’Erasmus Traineeship). “I giorni di presenza sono stati troppo pochi per ricavarne un bilancio esaustivo. Bisogna prendere atto del fatto che questa ripartenza vuole essere un segnale di speranza, ma non riguarda purtroppo la maggioranza di studenti, per i quali spostarsi – a causa delle varie difficoltà logistiche – è ancora troppo complicato”.
Sabrina Sabatino
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