Il prof. Luigi Califano ufficializza la candidatura al rettorato della “Federico II”

Ai Docenti
Agli Studenti
Al Personale Amministrativo e Tecnico
 
Dopo un’attenta riflessione, ho deciso di candidarmi alla carica di Rettore del nostro Ateneo. Ho preso questa decisione avendo valutato la complessità, ma anche il fascino di una simile sfida.
 
Fattori determinanti per questa decisione sono state le esperienze che ho maturato negli anni nell’ambiente Accademico, le sollecitazioni che ho ricevuto, ma soprattutto la forte passione per il mondo dell’Università in generale e per la nostra in particolare. Con il nostro Ateneo, da quando ho memoria, ho sempre avuto un legame affettivo profondo, maturato anche all’interno della mia famiglia. Sono certo di condividere con ciascuno di voi l’orgoglio di appartenere all’Università di Napoli Federico II che, con il suo prestigio secolare, rappresenta un punto di riferimento cruciale per il nostro Paese e per il nostro territorio, motore di progresso sociale ed economico per la qualità della formazione erogata e della ricerca svolta.
 
Questa lettera non vuole e non può essere un programma, che certamente seguirà, ma è frutto di un’intensa attività di ascolto e di riflessione, che ha fatto emergere alcuni temi che mi sembrano rilevanti e che voglio condividere con tutti voi. Naturalmente, la necessaria sintesi mi farà trascurare altri punti, su cui tornerò in un documento programmatico più esaustivo.
 
Sulle grandi Università, come la nostra, grava la responsabilità di un ruolo di guida e di indirizzo sia a livello locale che nazionale, attraverso il quale incidere sulle scelte ministeriali e su quelle regionali in tema di formazione, ricerca, diritto allo studio e sanità.
 
Il nuovo Rettore dovrà mettere a frutto il grande lavoro svolto dai precedenti Rettori e in particolare da Gaetano Manfredi in tema di rinnovamento e sviluppo dell'Ateneo. La continuità, ispirata ai principi del merito e della trasparenza, è per me un valore metodologico fondante e fondamentale per affrontare i grandi problemi in una dimensione strategica senza incorrere nell’asfissia del breve periodo.
 
Abbiamo una grande responsabilità innanzitutto nei confronti dei nostri studenti, che le famiglie ed il Paese ci affidano, non soltanto perché acquisiscano conoscenze e sviluppino competenze, ma anche per contribuire alla crescita delle loro capacità critiche che rappresentano il fondamento della vita democratica. Per affrontare questo difficile compito la Federico II ha tutte le risorse umane necessarie, in termini di professionalità, di creatività e di motivazione.
 
Agli studenti bisogna garantire condizioni di studio adeguate, un’ottima qualità della didattica in sede e la possibilità di fare esperienze internazionali. Per raggiungere questi obiettivi occorrono servizi validi e strutture di qualità: un numero adeguato di aule di studio, biblioteche e laboratori con l’ampliamento delle aule dotate d’infrastrutture telematiche. Inoltre è indispensabile il potenziamento della conoscenza della lingua inglese e degli elementi fondamentali dell’informatica insieme con le strutture per lo sport e il tempo libero. I risultati della didattica, come già accade per la ricerca, dovranno essere certamente sottoposti a un’attenta valutazione.
 
Molta attenzione va riservata poi agli studenti in difficoltà, difficoltà di ordine psicologico, motorio e quant’altro. Su tale versante una cura particolare andrà riservata, come avvenuto sino ad oggi, al Centro Sinapsi.
 
Meritoria è stata l’attenzione dedicata dagli ultimi Rettori all’espansione del patrimonio edilizio. Per fare pochi ma rilevanti esempi penso alla sede di San Giovanni e a quella di Scampia in dirittura di arrivo. Aggiungo l’avvio dei lavori per la sede di Veterinaria al Frullone. Queste iniziative andranno seguite con la massima cura, unitamente all'avvio di un piano per l'incremento di residenze per studenti e ospiti stranieri, a favore dei quali, per inciso, va allestita una forma di assistenza che li aiuti a districarsi nel dedalo degli adempimenti burocratici.
 
Essenziale però, accanto all’espansione del patrimonio edilizio, è un’azione di manutenzione quotidiana dell’esistente che eviti il deterioramento delle strutture e il degrado dei servizi più elementari, cosa che talvolta rende poco confortevole la vita quotidiana.
 
Le nostre strutture distribuite sull’area metropolitana hanno saputo creare un sistema a rete capace di integrarsi perfettamente con il territorio, agevolandone la crescita culturale e socio-economica.
 
Allo stesso tempo sono sorti altri problemi, ne cito uno: quello dei trasporti, le cui lacune affliggono in particolare realtà come quella di Monte Sant’Angelo, riducendone non di poco la forza attrattiva. In questi casi occorre intervenire con rapidità, sia attivando canali d’interazione con la Regione e il Comune, sia organizzando efficienti servizi alternativi.
 
Altro punto fondamentale è strutturare un percorso di orientamento che accompagni i giovani dal momento della scelta del corso di studio sino all’inserimento nel mondo del lavoro. Obiettivo ciclopico, quest’ultimo, su cui molto è stato fatto, ma tanto resta da fare.
 
Una gestione lungimirante dell’Ateneo non può non tener in considerazione la necessità di dare le giuste gratificazioni a tutti i meritevoli, giovani e meno giovani, che percorrono la carriera universitaria. Bisogna alimentare il loro entusiasmo anche stimolando, sempre attraverso gli strumenti del merito e della trasparenza, il soddisfacimento delle legittime aspirazioni.
 
La politica illuminata di questi ultimi anni ha fatto sì che il nostro Ateneo goda di un bilancio florido. Esso sarà determinante per garantire le progressioni di carriera dei docenti interni all’Ateneo, per riservare la dovuta attenzione all’immissione di eccellenze provenienti da altre istituzioni e naturalmente per avere un flusso continuo di nuovi ricercatori.
 
Una considerazione a parte voglio fare sulla ricerca scientifica, peraltro da sempre strettamente connessa all’insegnamento.
 
Un grande Ateneo come il nostro ha punte di eccellenza in tutte le aree scientifiche. Occorre prevedere meccanismi perequativi che garantiscano un sostegno alle aree che, per loro specificità, hanno opportunità molto ridotte di procurarsi risorse all’esterno dell’Ateneo. In particolare, penso alla cosiddetta ricerca di base la cui crescita dipende in modo significativo, spesso esclusivo, dai finanziamenti pubblici, e quindi anche dall’Ateneo.
 
Nello stesso tempo, oggi il paese chiede all’Università di sostenere la ricerca che produca innovazioni di prodotto o di processo, immediatamente utilizzabili. Anche su questo versante non si può tergiversare ed è importante dare risposte efficaci e consapevoli del fatto che se cresce la domanda di ricerca applicata si innesca un circolo virtuoso che sorregge anche la ricerca di base. A tal fine essenziale è, ovviamente, il rapporto tra mondo della ricerca e mondo produttivo, tra Università e imprese.
 
Ripetiamolo fino alla noia: la linfa che alimenta l'innovazione è la ricerca scientifica di alta qualità, pura o applicata che sia.
 
Il buon andamento dell’Università dipende, ovviamente, anche dal buon funzionamento delle sue strutture amministrative e tecniche. Il nostro personale tecnico amministrativo è una grande risorsa che ha saputo garantire, anche in momenti di difficoltà, il corretto funzionamento dell’Ateneo.
 
Al potenziamento del comparto tecnico-amministrativo dedicherò, quindi, la massima cura colmando le evidenti lacune di organico dell'amministrazione centrale e dei dipartimenti nei quali, in particolare, si avverte una forte carenza di personale tecnico di supporto alle attività didattiche e di ricerca. Oltre ciò si pensi, a solo titolo di esempio, all’acquisizione di personale altamente qualificato nel campo dello scouting delle opportunità di finanziamenti di progetti di ricerca, della loro redazione e della loro rendicontazione.
 
I Dipartimenti sono il cuore pulsante della vita universitaria. Va intensificata l'azione veloce di semplificazione regolamentare, che preveda una maggiore autonomia delle strutture periferiche e consenta snellezza ed efficienza nell’espletamento delle loro funzioni.
 
Per chiudere, qualche ultima osservazione. Innanzitutto devo dire che in ciascuna delle problematiche accennate in questa lettera avrei dovuto dedicare spazio all’importanza del sito web e più in generale degli strumenti telematici. Didattica e ricerca, amministrazione e trasparenza possono essere declinati oggi senza assumere come centrali le tematiche connesse alla crescita e miglioramento continuo del sistema informativo nel suo complesso?
 
E ancora, in relazione alla formazione degli studenti e dei dottorandi e alla attività di ricerca, un punto centrale è quello della internazionalizzazione, che intendo considerare come una priorità assoluta.
 
Certamente l'azione delle Scuole nei processi indicati dovrà essere centrale.
 
Come centrale dovrà essere, o meglio continuare a essere, il rapporto con la Regione. Si pensi soltanto, a puro titolo esemplificativo, al versante delle attività assistenziali connesse all'Azienda Universitaria Ospedaliera ed al relativo protocollo d'intesa, dal quale provengono interamente le risorse necessarie alla vita della struttura sanitaria (farmaci, attrezzature cliniche, personale sociosanitario e in parte medico).
 
Si tratta, come si vede, di obiettivi complessi, che richiedono un forte impegno corale che non può e non deve essere affidato al solo Rettore. La creazione, quindi, di un sistema di deleghe “fortemente legittimato” sarà indispensabile.
 
La capacità di assumersi la responsabilità di decidere è molto importante in una funzione di governo. Altrettanto lo è saper cambiare le proprie opinioni nel confronto dialettico. Per questo ascoltare e comprendere le esigenze di tutti i componenti della grande comunità universitaria è un elemento di priorità per il Rettore, in una atmosfera che garantisca pari diritti. A questo proposito, intendo richiamare con forza la mia intenzione di vigilare sul tema delle pari opportunità.
 
Vi ringrazio di essere arrivati fin qui. Con questa lettera spero di aver lasciato almeno la sensazione di quanto sarà specificato in forma estesa e dettagliata nel successivo programma, ma soprattutto spero di aver trasmesso le motivazioni e quel sentimento vero di operosità che mi hanno animato nella decisione di candidarmi.
 
Grazie a tutti dell’attenzione.
 
Luigi Califano
- Advertisement -




Articoli Correlati