A Giurisprudenza si insegna a scrivere

A Giurisprudenza il primo anno si insegna a scrivere. Non solo si svolgono prove intercorso, ma veri e propri esami che tendono a rafforzare le potenzialità linguistiche di ogni studente attraverso la forma giuridica scritta. “Gli studenti – spiega la dott.ssa Giulia Maria Labriola, responsabile orientamento della Facoltà- quando arrivano all’università perdono l’abitudine alla scrittura e la riacquistano con evidenti difficoltà solo nel momento della tesi. In una Facoltà come la nostra che accoglie 150 studenti l’anno, è un dovere far esercitare i ragazzi alla scrittura. Una percentuale elevata di laureati, candidati ai concorsi pubblici in materie giuridiche, commette errori di ortografia impensabili per il ruolo che si andrà a ricoprire. Quindi non un corso di lingua italiana, ma un esame che abitui lo studente nella produzione di testi scientifici attraverso l’utilizzo di un linguaggio tecnico come quello giuridico”. Due gli esami previsti: Lingua italiana e scrittura di testi giuridici; Introduzione alle scienze giuridiche Lessico storico- concettuale. “Questi sono esami di preparazione che costituiscono l’ideale completamento di un buon corso di laurea. Se un ragazzo non si esprime in un linguaggio corretto la colpa non è sua, ma dei suoi professori, perché il linguaggio tecnico va acquisito attraverso un’educazione lessico giuridica. Dopo le prime 3 settimane di corso si tiene il primo scritto. Molte volte i ragazzi trovano l’incipit iniziale ma non riescono poi a completare interamente il compito. La seconda volta questo non succede perché imparano a tarare la loro capacità di esprimere contenuti in un tempo limitato. Questo in futuro li aiuterà non poco per il superamento dei concorsi post laurea”. Preferire la completezza del ragionamento ad una prolissa dimostrazione di conoscenze sembra il segreto per avviarsi alle prime prove universitarie. “Naturalmente da noi non conta solo lo scritto. Non dimentichiamoci che l’avvocato è il principe del foro e quindi deve avere anche un’ottima dialettica”. 
Un tirocinio costante indirizza gli studenti ma il primo anno non è poi così semplice da affrontare. “I primi mesi –dice la dott.ssa Labriola- sono strategici. I ritardi generalmente si acquisiscono durante il primo anno e quindi bisogna intervenire subito”. Giornate di accoglienza e brochure informative in cui saranno pubblicati anche gli orari di ricevimento dei docenti, fungeranno da supporto agli studenti.
Ma quali caratteristiche deve avere chi intende iscriversi a Giurisprudenza? “Dev’essere una persona curiosa ed aperta perché la Facoltà offre una ricchezza straordinaria che bisogna saper cogliere. La ricchezza di stimoli, il connubio tra ricerca e didattica, merita una mente creativa che, aiutata dalla passione, raggiunga risultati eccellenti”. 
(Su.Lu.)
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