Antonella Russo, una giovane docente che si racconta agli studenti

A parlarci della prof.ssa Antonella Russo sono stati gli studenti stessi: la annoverano tra i loro docenti favoriti. “E’ bravissima”, ci hanno detto, e noi siamo andati a cercarla. Abbiamo scoperto che in realtà i ragazzi la conoscevano come assistente. Oggi la prof.ssa Russo è alle prese con i suoi primi corsi di lezioni, Internal Auditing al terzo anno del Corso di Laurea in Amministrazione e Controllo e Ragioneria internazionale alla Specialistica in Trasporti, che le sono stati affidati per coprire le cattedre della prof.ssa Lina Mariniello, in anno sabbatico. Il primo blocco è partito agli inizi di maggio e la docente ha subito avuto conferma della stima degli studenti attraverso il contatto con aule numerose e attente. Si è già svolta anche una prima tranche di esami abbastanza soddisfacente. 
32 anni, laureata alla Parthenope in Economia del commercio internazionale e dei mercati valutari, dottorato in Dottrine economico-aziendali e governo dell’impresa, oggi ricercatore: Antonella Russo ci racconta che questo cursus honorum non è stato tutto rose e fiori come si potrebbe credere. Lo ha raccontato anche ai ragazzi, in aula, indicando la sua esperienza come un possibile esempio di cui tenere conto quando ci si sente in difficoltà. “La mia storia è un po’ particolare. Prima di iscrivermi ad Economia, ho frequentato per due anni Chimica alla Federico II. Avevo studiato al liceo scientifico e volevo proseguire con una facoltà scientifica, ma non volli iscrivermi a Matematica perché, pensi un po’, non intendevo fare l’insegnante. A un certo punto Chimica mi ha stancato. Dopo gli esami di base si sarebbero dovuti sostenere praticamente solo esami di chimica. Questa idea mi annoiava, e decisi di cambiare. Scelsi Economia alla Parthenope con grande convinzione. Già allora era un Ateneo molto avanti per quanto riguarda le discipline economiche, il Corso di Economia internazionale e dei mercati valutari c’era solo qui e a Trento. Erano già stati introdotti i corsi semestrali e c’era un corpo docente giovane”. Ad Economia tutto liscio, dunque? “Ho sempre studiato e lavorato. Prima ho fatto le classiche ripetizioni private, poi ho lavorato nelle pubbliche relazioni, organizzavo eventi per una società. Ho portato avanti tutti e due gli impegni per un po’ di tempo, e a un certo punto ho lasciato scorrere la vita universitaria. A pochissimi esami dalla fine ho avuto uno stallo. E’ una cosa che capita a molti. Credo che quando ci si avvicina al traguardo scatti uno strano meccanismo psicologico: forse ci si blocca perché inconsciamente si ha paura di chiudere un capitolo, concluso il quale c’è la vita adulta. Si rinvia il momento di diventare grandi”. Lei come ha superato questo blocco? “Mi sono data una scossa e ho deciso di portare a termine quello che avevo cominciato. Inoltre è stato fondamentale il supporto della prof.ssa Mariniello, relatrice della mia tesi. Ha creduto in me e ha apprezzato il lavoro che ho svolto. Mi sono laureata a 27 anni con un 108 di cui sono orgogliosa, perché racchiude tutte le esperienze che ho vissuto in quegli anni, non solo di studio, e quando successivamente ho vinto il dottorato ho scelto la prof.ssa Mariniello come tutor. Sono stata assistente sia sua che del prof. Fiume”. Perché ha raccontato la sua storia agli studenti? “Mi hanno posto delle domande e ho risposto loro. Vorrei far capire loro che ciascuno di noi ha dei momenti di sconforto, in cui vorrebbe gettare tutto alle ortiche, ma si possono superare. Secondo me si deve cercare di essere flessibili e aperti a più possibilità, determinati ma non chiusi”. In base alla sua esperienza lei consiglierebbe ai suoi studenti di fare qualche lavoretto saltuario? “Sì, perché sono esperienze che arricchiscono. Si diventa più sicuri di sé, spigliati e pratici. Ma non ci si deve distogliere dall’obiettivo principale, che è la laurea”.  I suoi insegnamenti piacciono? “Internal Auditing è quello che suscita più interesse perché ha un approccio molto pratico. Tratta della revisione svolta da organi interni all’azienda e abbraccia tutte le problematiche aziendali. Ragioneria internazionale è più complesso, è lo studio delle differenze nei sistemi contabili dei vari Paesi e dei principi contabili internazionali. Comunque chi segue le lezioni non dovrebbe avere difficoltà a superare gli esami, perché seguire permette di comprendere meglio i concetti, acquisire più senso critico e capacità di esprimersi. E in ogni caso, anche quando boccio non vedo mai gli studenti andare via imbronciati, perché sono abituata a spiegare passo passo cosa hanno sbagliato per far capire dov’è l’inghippo”.  Come gestisce l’aula? “Tengo al rispetto dei ruoli e metto subito i patti in chiaro. Gli studenti avranno da me il massimo rispetto e io risponderò a tutte le loro domande, purché non siano domande frutto di pigrizia, della scarsa voglia di approfondire. Penso che il docente abbia due compiti: da un lato deve essere formatore con delle competenze professionali, ma dall’altro deve essere anche formatore del carattere e dare un esempio”. E dire che lei non voleva fare l’insegnante… “L’insegnamento è stata una bellissima scoperta. L’ho detto, si deve essere aperti a tutte le occasioni che la vita ci offre”. 
Sara Pepe
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