Architettura vota il Preside a maggio

Elezioni per il Preside di Architettura in tre date: il 15 maggio, e, in caso di mancata elezione, il 29 maggio e il 5 giugno. Lo ha deciso il decano, prof. Guido D’Angelo, “sentito il corpo elettorale”, nella seduta ad hoc tenutasi il 30 gennaio nell’aula Gioffredo della Facoltà in via Monteoliveto, alla presenza di una ottantina tra docenti, ricercatori e rappresentanti degli studenti. “I candidati, 30 giorni prima – dunque entro il 15 aprile – dovranno presentare la loro candidatura, mentre il programma è possibile presentarlo anche nei giorni successivi”, ha detto D’Angelo. Che ha aggiunto: “da regolamento le elezioni si debbono tenere tra il primo maggio e la fine di settembre. Siccome non possiamo prevedere che il Preside venga eletto in prima istanza, penso sia opportuno iniziare con anticipo”. E per la prima volta, come da norma approvata in Senato Accademico l’anno scorso, voteranno anche in numero ampliato ad un terzo i ricercatori: 40 su 164 aventi diritto complessivamente; 116 i professori ordinari ed associati, 5 i rappresentanti degli studenti, 3 del personale tecnico-amministrativo.
I commenti. “Spero che la Facoltà rispetti la tradizione dell’elezione a maggio del Preside”, è stato l’auspicio del prof. Benedetto Gravagnuolo, Preside in carica. Invece una richiesta di evitare confusioni è stata avanzata dal prof. Geppino Cilento: “perché non chiudiamo prima il Manifesto degli Studi, per evitare che diventi oggetto di contrattazione?”. Accolta dal Preside e da diversi docenti: “mi pare cosa giusta. E comunque il Manifesto va chiuso entro aprile”. Molti i docenti presenti, naturalmente i 4 candidati in pectore – Roberta Amirante, Alessandro Baratta, Claudio Claudi e Rolando Scarano -, l’ex Preside Arcangelo Cesarano, Attilio Belli, Francesco Forte, Antonio Lavaggi, molti ricercatori e i rappresentanti degli studenti che hanno invitato i candidati ad “un incontro all’americana” con gli studenti. Dalla prof.ssa Amirante una dichiarazione per Ateneapoli: “ho manifestato da tempo la mia disponibilità in Facoltà. perché intendo questa fase pre-elettorale una sorta di primarie, da cui far scaturire il o i candidati, condivisi, per la Presidenza”.
I candidati
Novità dei primi di febbraio è una lettera del prof. Baratta, inviata al decano ed ai professori della Facoltà, i cui si chiedono chiarimenti “più precisi” sulla candidabilità per chi non l’avesse presentata nei tempi fissati dallo Statuto della Facoltà. Motivo? Si potrebbe così privilegiare un candidato dell’ultima ora, in caso di situazione di stallo: il tipico salvatore della patria. Come già in passato talvolta è accaduto. Oltre Baratta, più di un candidato teme questa ipotesi. 
I candidati. Il più giovane è la prof.ssa Roberta Amirante, la quale chiede: “che la Facoltà discuta, seriamente, dei propri problemi, in questi prossimi tre mesi. Come si fa in una comunità”. “Ci sono delle insoddisfazioni: sullo stato attuale della Facoltà, sugli ordinamenti didattici, e nessuno intende dare deleghe in bianco”. Il suo motto è: “animare dall’interno e rappresentare all’esterno”. 
Anche il prof. Claudio Claudi, uno dei 4 papabili, ha le idee molto chiare: “a questo punto è mia intenzione candidarmi, nei tempi fissati dal decano”. Motivo? “Ho riscontrato già almeno in tre occasioni un largo consenso sul mio nome, sempre intorno all’80-85%: al Dipartimento (tre volte), al Corso di Laurea, al CdiA dell’ateneo e quando fui nominato dal Presidente del Polo Scientifico e Tecnologico, prof. Vinale, coordinatore della Commissione Didattica per tutte le tre Facoltà afferenti”. Ampio consenso “anche in questi giorni da chi mi ha sollecitato la candidatura”. Il primo obiettivo? “La Facoltà deve fare sistema. Finora non è accaduto e ne ha pagato i disagi. Da noi ci sono molti ottimi solisti, ma incapaci di fare orchestra. Così molte volte perdiamo occasioni importanti come Facoltà”. “Abbiamo una grande ricchezza disciplinare e laureati di ottimo livello, ma raccogliamo meno di quanto produciamo. I nostri ragazzi hanno facilità a trovare lavoro in importanti studi nazionali ed internazionali; va rafforzata la coscienza delle nostre potenzialità e l’immagine istituzionale ed il prestigio della Facoltà di Architettura di Napoli”. 
(P.I.)
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