L’emozione dell’ultimo esame è qualcosa di inspiegabile. Soprattutto se si è a settembre e la tesi è lì pronta che aspetta solo il momento di essere consegnata; la seduta di laurea di ottobre è vicina e non sono ammessi ritardi. Non sempre però le aspettative si realizzano. A volte, al posto di un lasciapassare, sul libretto universitario appare una bocciatura. Una sconfitta che fa perdere l’intera sessione autunnale e confina la laurea nella sessione straordinaria tra febbraio e marzo. Conseguenza: una notevole perdita di tempo e la mancata iscrizione all’albo dei tirocinanti che deve avvenire entro novembre. “La sessione di settembre è stata approntata proprio per noi laureandi – dice Fabiana, studentessa della quadriennale – in quanto consente di sostenere gli ultimi esami senza ulteriori ritardi. Purtroppo non va sempre bene. Capisco che gli esami non vanno mai regalati, ma che bisogno c’è di bocciare a statino? In questo modo si preclude l’intera sessione e si slitta nell’altra”. Sono ben cinque i mesi che intercorrono tra le due sessioni e per chi ormai ha una certa età ed ha voglia di laurearsi sono veramente tanti. All’esame di Diritto Commerciale della cattedra del prof. Massimo Miola sono molti gli studenti che tengono stretta la tesi tra le mani. Ben rilegata, dovrà attendere il mese di febbraio per essere discussa. “Non è assolutamente giusto – afferma Grazia, studentessa della Specialistica – Ho sostenuto un esame tre giorni fa e l’ho superato. Adesso per questa bocciatura sarò costretta a rimandare tutto di un anno. Chi mi ripagherà di questo tempo perso? Perché non ci fanno ripetere l’esame a ottobre?”. Domande che non trovano risposta ma che lasciano sul viso di Grazia due lacrime di rabbia. All’esame di Diritto Amministrativo della prof. Renata Spagnolo Vigorita le cose non vanno meglio. Al solito pubblico che segue le domande più gettonate, a poco a poco si aggrega il gruppo dei bocciati, quelli che sono costretti a tornare a casa con la coda tra le gambe. Incalza Massimo: “i professori non sono clementi e bocciano a statino anche se è l’ultimo esame, forse quello più difficile da affrontare perché decide il post-laurea. Uno studio legale era già pronto ad accogliermi, ora dovrò rimandare all’anno prossimo”. “Quello che più mi preoccupa – sottolinea Tullio, studente della quinquennale – è che ho visto bocciare dei ragazzi per un complementare. Come si può rimandare la laurea per un esame di 300 pagine che magari è ininfluente per i progetti lavorativi?”. Una voce fuori dal coro quella di Salvatore che con la sua tesi sulla tutela dei consumatori si dirige verso la segreteria: “ho già superato un esame alcuni giorni fa. L’emozione di aver dato Commerciale e di lasciare presto l’università non da spazio alle parole e mi ripaga per il mese di agosto che ho trascorso interamente sui libri”. Anche per AnnaPaola è un giorno speciale: “sono così emozionata che mi viene da piangere. E’ la terza volta che provo Commerciale, ora ce l’ho fatta e finalmente posso laurearmi”. Per Annamaria la felicità è avvolta in mille dubbi: “so che la laurea ti pone davanti ad un bivio. Ora non si scherza più, si fa sul serio perché il mondo del lavoro è molto duro. Adesso mi godo questa sensazione, è la seconda volta che provo Commerciale e quindi so che significa essere bocciati. Purtroppo ad un passo dalla laurea è terribile, io ho la tesi pronta e mi sarebbe dispiaciuto veramente non poterla discutere. Ma perché non permettere ai bocciati di laurearsi a dicembre? I professori dovrebbero abolire la bocciatura a statino e concedere maggiori possibilità a noi studenti in dirittura d’arrivo”.
(Su.Lu.)
(Su.Lu.)