Il Consiglio di Facoltà di Economia del 17 dicembre si inaugura con una comunicazione insolita. La Facoltà ha ricevuto, dal prof. Scarpa, docente a Medicina, a nome del Rotary Club Napoli di Posillipo e della Camera di Commercio, un bando per un premio di laurea da 5mila euro, riservato a laureati magistrali o di vecchio ordinamento, che abbiano svolto tesi di valore e siano in condizione di disagio economico. Una commissione formata dai rappresentanti della Facoltà e degli enti promotori, valuterà tutte le segnalazioni pervenute al prof. Formica entro il 15 febbraio e proclamerà il vincitore. “La mia speranza è che ci siano davvero delle segnalazioni. Non vorrei che si ripetesse il caso del premio in memoria dell’ingegnere Nicola Romeo. In quel caso, abbiamo dovuto comunicare alla Fondazione che non ce ne erano state. Qui si tratta di dare un aiuto a dei nostri studenti, per il proseguimento degli studi e l’avviamento al lavoro” dice il Preside Achille Basile.
Due pratiche studenti, proposte dal Corso di Laurea in Economia Aziendale, destano l’attenzione dell’aula. La prima riguarda la richiesta di uno studente, laureato in Economia e Gestione Aziendale alla Libera Università Mediterranea Jean Monnet, che ha richiesto di iscriversi alla laurea specialistica di Economia Aziendale. Il Corso di Laurea scrive che, per conseguire il titolo, lo studente si è visto riconoscere 15 esami, per l’esperienza lavorativa pregressa, con il conseguente riconoscimento di 84 crediti. Poiché i requisiti minimi previsti dal Ministero, per l’attuale specialistica, vengono progettati sul quinquennio, il Corso di Laurea ritiene di non poter accettare la proposta in quanto il regolamento di Ateneo prevede un limite massimo per queste attività pari a 60 crediti. La Facoltà respinge la proposta all’unanimità, in linea con le indicazioni del Corso. Il secondo caso è quello di una studentessa che ha richiesto il riconoscimento dei 5 crediti nell’ambito delle attività libere per aver svolto il servizio civile. Il regolamento di Ateneo consente il riconoscimento solo nel caso in cui si tratti di attività congruenti con quelle svolte dal Corso di Laurea. “La studentessa ha svolto lavori di segreteria, gestione e pianificazione di progetti in base a normative nazionali e lavoro in rete, anche in inglese, presso la Proloco di Poggiomarino. In termini formali, non posso dire che non si tratti di attività che hanno una certa congruenza con quello che svolgiamo. Ho anche un certificato del responsabile nazionale dell’ufficio per il servizio civile che attesta queste competenze”, spiega il prof. Riccardo Mercurio, Presidente del Corso di Laurea. “Mi asterrò dal voto perché conosco la zona vesuviana e mi lasciano scettico queste dichiarazioni di attività” dichiara il prof. Francesco La Saponara. “Abbiamo un regolamento che riguarda tutte le attività formative integrative. Non le portiamo in Facoltà perché sono centinaia al mese. Per le pratiche relative al servizio civile, è attiva una Commissione apposita. Stiamo ragionando su un singolo caso, o stiamo decidendo di deliberare su tutta la materia?” chiede la prof.ssa Roberta Siciliano. “Il discorso cambia per i corsi che prevedono crediti per attività integrative” interviene la prof.ssa Simona Balbi. “A noi è capitato che un ente finanziario esterno, ci abbia chiesto di riconoscere dei crediti. In questo modo, invece che su 18 esami, alcune persone sarebbero state valutate su 17. Questo avrebbe creato discriminazione con gli altri studenti”, obietta il prof. Lucio Fiore. “Non abbiamo mai approvato attività non universitarie, non traducibili in voto. È diverso se una persona ha svolto un esame fuori” l’opinione del prof. Francesco Balletta. “Credo che si debba trovare una regolamentazione uniforme per tutti i corsi di laurea” suggerisce il prof. Ernesto Briganti. “Norme nazionali prevedono la possibilità di valutare queste attività e chi decide è il Corso di Laurea” chiude il Preside. Ma nonostante il riconoscimento in crediti delle attività svolte durante il servizio civile sia previsto dalla legge come dal regolamento di ateneo, il Consiglio boccia la richiesta con 16 voti favorevoli e 9 contrari e l’astensione del resto dell’aula.
Attuazione del decreto 270. A novembre sono stati approvati i nuovi ordinamenti e sono state compilate le schede per il nucleo di valutazione. La proposta formativa, così come prevede la normativa, deve essere sviluppata insieme ai rappresentanti del mondo produttivo. Così Preside e Presidenti dei Corsi di Laurea hanno tenuto, il 5 dicembre, un primo incontro con i dottori commercialisti, in attesa che l’Ateneo svolga consultazioni più ampie con l’Unione Industriali e le associazioni di categoria. Ritorna la questione riconoscimento crediti: “in maniera assolutamente inaspettata, il Ministero chiede a ciascun Corso di Laurea, di indicare a priori, qual è il numero massimo di crediti eventualmente riconoscibili, per attività successive alla scuola secondaria. Ancora una volta, laureiamo l’esperienza” spiega Basile. Dopo aver svolto le consultazioni interne, la decisione finale è di non riconoscere nessun credito al triennio e di riconoscerne, invece, sei al biennio. La magistrale in Statistica, incardinata nella Facoltà di Scienze Politiche, che prevede esami da 12 crediti, ne convaliderà altrettanti, perché sarebbe difficile registrare solo mezzo esame. Alla luce delle nuove indicazioni ministeriali, bisognerà rivedere anche le decisioni sulla tesi di laurea magistrale. La Facoltà aveva stabilito di assegnarle 18 crediti indifferenziati. La nuova procedura prevede che i crediti, siano, invece, articolati fra prova finale e un coacervo di attività che comprende ulteriori conoscenze linguistiche o informatiche, tirocini e stage. L’assemblea decide di assegnare 12 crediti alla tesi e 6 a questo blocco di conoscenze ulteriori. “Lo studente magistrale che vuole sviluppare un progetto all’esterno, nel corso di uno stage per esempio, potrà finalizzare sei crediti a questo obiettivo” spiega il Preside. Tra le opzioni, è prevista anche la capacità di redigere testi di carattere economico o aziendale, mentre alla triennale continuerà ad essere riconosciuto il tirocinio presso i commercialisti. Passaggi successivi al conseguimento del titolo triennale: la Facoltà stabilisce che i laureati in Economia e Commercio ed Economia Aziendale potranno transitare tra i due Corsi senza debiti formativi. Gli esterni, invece, saranno ammessi solo dopo aver verificato la congruenza del percorso svolto. Anche Scienze del Turismo e Statistica, seguiranno lo stesso tipo di procedura per gli esterni. Ai laureati interni della Classe Economica e Aziendale, non saranno poste preclusioni nemmeno per iscriversi alla Magistrale in Finanza a condizione che si siano acquisiti 5 crediti di Serie Storiche e 10 di Finanza, Inglese e Gestione e Controllo dei Rischi, rispettivamente.
Simona Pasquale
Due pratiche studenti, proposte dal Corso di Laurea in Economia Aziendale, destano l’attenzione dell’aula. La prima riguarda la richiesta di uno studente, laureato in Economia e Gestione Aziendale alla Libera Università Mediterranea Jean Monnet, che ha richiesto di iscriversi alla laurea specialistica di Economia Aziendale. Il Corso di Laurea scrive che, per conseguire il titolo, lo studente si è visto riconoscere 15 esami, per l’esperienza lavorativa pregressa, con il conseguente riconoscimento di 84 crediti. Poiché i requisiti minimi previsti dal Ministero, per l’attuale specialistica, vengono progettati sul quinquennio, il Corso di Laurea ritiene di non poter accettare la proposta in quanto il regolamento di Ateneo prevede un limite massimo per queste attività pari a 60 crediti. La Facoltà respinge la proposta all’unanimità, in linea con le indicazioni del Corso. Il secondo caso è quello di una studentessa che ha richiesto il riconoscimento dei 5 crediti nell’ambito delle attività libere per aver svolto il servizio civile. Il regolamento di Ateneo consente il riconoscimento solo nel caso in cui si tratti di attività congruenti con quelle svolte dal Corso di Laurea. “La studentessa ha svolto lavori di segreteria, gestione e pianificazione di progetti in base a normative nazionali e lavoro in rete, anche in inglese, presso la Proloco di Poggiomarino. In termini formali, non posso dire che non si tratti di attività che hanno una certa congruenza con quello che svolgiamo. Ho anche un certificato del responsabile nazionale dell’ufficio per il servizio civile che attesta queste competenze”, spiega il prof. Riccardo Mercurio, Presidente del Corso di Laurea. “Mi asterrò dal voto perché conosco la zona vesuviana e mi lasciano scettico queste dichiarazioni di attività” dichiara il prof. Francesco La Saponara. “Abbiamo un regolamento che riguarda tutte le attività formative integrative. Non le portiamo in Facoltà perché sono centinaia al mese. Per le pratiche relative al servizio civile, è attiva una Commissione apposita. Stiamo ragionando su un singolo caso, o stiamo decidendo di deliberare su tutta la materia?” chiede la prof.ssa Roberta Siciliano. “Il discorso cambia per i corsi che prevedono crediti per attività integrative” interviene la prof.ssa Simona Balbi. “A noi è capitato che un ente finanziario esterno, ci abbia chiesto di riconoscere dei crediti. In questo modo, invece che su 18 esami, alcune persone sarebbero state valutate su 17. Questo avrebbe creato discriminazione con gli altri studenti”, obietta il prof. Lucio Fiore. “Non abbiamo mai approvato attività non universitarie, non traducibili in voto. È diverso se una persona ha svolto un esame fuori” l’opinione del prof. Francesco Balletta. “Credo che si debba trovare una regolamentazione uniforme per tutti i corsi di laurea” suggerisce il prof. Ernesto Briganti. “Norme nazionali prevedono la possibilità di valutare queste attività e chi decide è il Corso di Laurea” chiude il Preside. Ma nonostante il riconoscimento in crediti delle attività svolte durante il servizio civile sia previsto dalla legge come dal regolamento di ateneo, il Consiglio boccia la richiesta con 16 voti favorevoli e 9 contrari e l’astensione del resto dell’aula.
Attuazione del decreto 270. A novembre sono stati approvati i nuovi ordinamenti e sono state compilate le schede per il nucleo di valutazione. La proposta formativa, così come prevede la normativa, deve essere sviluppata insieme ai rappresentanti del mondo produttivo. Così Preside e Presidenti dei Corsi di Laurea hanno tenuto, il 5 dicembre, un primo incontro con i dottori commercialisti, in attesa che l’Ateneo svolga consultazioni più ampie con l’Unione Industriali e le associazioni di categoria. Ritorna la questione riconoscimento crediti: “in maniera assolutamente inaspettata, il Ministero chiede a ciascun Corso di Laurea, di indicare a priori, qual è il numero massimo di crediti eventualmente riconoscibili, per attività successive alla scuola secondaria. Ancora una volta, laureiamo l’esperienza” spiega Basile. Dopo aver svolto le consultazioni interne, la decisione finale è di non riconoscere nessun credito al triennio e di riconoscerne, invece, sei al biennio. La magistrale in Statistica, incardinata nella Facoltà di Scienze Politiche, che prevede esami da 12 crediti, ne convaliderà altrettanti, perché sarebbe difficile registrare solo mezzo esame. Alla luce delle nuove indicazioni ministeriali, bisognerà rivedere anche le decisioni sulla tesi di laurea magistrale. La Facoltà aveva stabilito di assegnarle 18 crediti indifferenziati. La nuova procedura prevede che i crediti, siano, invece, articolati fra prova finale e un coacervo di attività che comprende ulteriori conoscenze linguistiche o informatiche, tirocini e stage. L’assemblea decide di assegnare 12 crediti alla tesi e 6 a questo blocco di conoscenze ulteriori. “Lo studente magistrale che vuole sviluppare un progetto all’esterno, nel corso di uno stage per esempio, potrà finalizzare sei crediti a questo obiettivo” spiega il Preside. Tra le opzioni, è prevista anche la capacità di redigere testi di carattere economico o aziendale, mentre alla triennale continuerà ad essere riconosciuto il tirocinio presso i commercialisti. Passaggi successivi al conseguimento del titolo triennale: la Facoltà stabilisce che i laureati in Economia e Commercio ed Economia Aziendale potranno transitare tra i due Corsi senza debiti formativi. Gli esterni, invece, saranno ammessi solo dopo aver verificato la congruenza del percorso svolto. Anche Scienze del Turismo e Statistica, seguiranno lo stesso tipo di procedura per gli esterni. Ai laureati interni della Classe Economica e Aziendale, non saranno poste preclusioni nemmeno per iscriversi alla Magistrale in Finanza a condizione che si siano acquisiti 5 crediti di Serie Storiche e 10 di Finanza, Inglese e Gestione e Controllo dei Rischi, rispettivamente.
Simona Pasquale