Didattica meno frammentata, test di valutazione ed incontri di orientamento

La Facoltà di Scienze Ambientali è la prima, fra tutte le altre del Secondo Ateneo, ad adeguarsi al decreto 270. Le matricole dell’anno accademico in partenza troveranno quindi “una riduzione nella frammentazione della didattica e un accorpamento dei moduli”, specifica il prof. Vincenzo Paolo Pedone, Preside della Facoltà che ha sede presso il Polo Scientifico di via Vivaldi, a Caserta. L’offerta didattica è costituita dal Corso di Laurea triennale in Scienze Ambientali e il Corso interfacoltà in Biotecnologie (in collaborazione con Medicina e Scienze Matematiche Fisiche e Naturali), entrambi a libero accesso. Il Corso in Scienze Ambientali ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali. “Scienze Ambientali – afferma il prof. Pedone – è un Corso di Laurea che assicura una forte formazione scientifica di base”. Durante il triennio, gli studenti si troveranno a confrontarsi con materie quali Matematica, Biologia, Scienze della terra, per poi entrare nello specifico con lo studio della Geologia, dell’Impiantistica ambientale, ecc. Il Corso di Laurea in Biotecnologie, invece, è più specifico e indicato per coloro che vogliono studiare la Biologia applicata. E’ un percorso di studi che si propone di conferire ai laureati una buona preparazione di base di tipo biologico, chimico e informatico, oltre ad una solida conoscenza delle metodologie biotecnologiche acquisite attraverso i laboratori previsti nel percorso formativo. “Biotecnologie nasce con l’obiettivo di preparare esperti con competenze scientifiche e professionali nelle diverse aree afferenti il settore medico, quello industriale e agro-alimentare”. A questo proposito, il Corso attiva tre curricula: medico, industriale-ambientale, vegetale ed alimentare. 
Anche gli sbocchi professionali che possono assicurare questi Corsi di Laurea sembrano molto interessanti, a patto che gli studi vengano completati con il conseguimento di una Laurea Specialistica. “L’agro-alimentare è uno dei settori trainanti dell’economia della zona casertana, – afferma Pedone – ma i nostri laureati possono trovare sbocchi anche presso industrie farmaceutiche dove si svolgono attività di diagnosi molecolare e genetica”. Una Facoltà, quella di Scienze Ambientali, il cui scopo è essere multi e inter disciplinare, salvaguardare, gestire e recuperare l’ambiente con un approccio pratico e teorico che aiuta ad affrontare il percorso di studi con entusiasmo. La novità di quest’anno sono i test di autovalutazione, organizzati in osservanza del decreto 270. “Si svolgeranno in quattro date: il 10 settembre, il 30 dello stesso mese e altre due giornate prima di marzo ancora da definire. Non sono assolutamente selettivi, – assicura il Preside – infatti gli studenti possono iscriversi comunque ai Corsi di Laurea, anche se non li passano”. In ogni caso, i ragazzi la cui prova dovesse dare esito negativo avranno l’obbligo di seguire un corso di recupero di Matematica – materia dove si riscontra il gap maggiore – che sarà avviato in parallelo con i corsi del primo semestre. Al termine, saranno tenuti a sostenere un colloquio sul modulo di Matematica I.
E’ frequente che le matricole non siano pronte ad affrontare un percorso di studi universitario, “in quanto – afferma la prof.ssa Rosa Iacovino, docente di Chimica generale e dello stato solido e nella Commissione di Orientamento della Facoltà – sono troppo abituati ad avere tutto organizzato da qualcun altro che siano le istituzioni o la famiglia”. Ma il percorso didattico, all’interno della Facoltà, “è agevolato – continua la Iacovino – dall’assidua presenza in loco di tutti i docenti coinvolti nei corsi, cosa che facilita il dialogo e lo scambio culturale e consente una più efficace azione di tutoraggio”. A supporto dei concetti teorici da studiare, attività ed esercitazioni pratiche in laboratorio già dal primo anno, che aiutano proprio nella comprensione di tematiche che, a primo impatto, possono risultare complicate. “La presenza di strutture attrezzate come il nuovo aulario (al quale si accede anche da viale Lincoln), la biblioteca, i numerosi laboratori didattici, nonché strutture di ricerca innovative e di alto livello, rendono l’attività didattica stimolante e interattiva, consentendo agli studenti di applicare immediatamente le nozioni teoriche apprese e di acquisire agevolmente competenze nel settore del monitoraggio, del ripristino, della tutela e della gestione dei beni ambientali”. Il più delle volte, la scelta della Facoltà è legata al dopo, a ‘quanto si guadagna’. “Quando l’Università è intesa solo come un mezzo per trovare lavoro, non sempre funziona, – avverte la Iacovino – ormai il mondo del lavoro non è più il classico posto fisso che si intendeva un tempo. La versatilità del campo occupazionale ha bisogno di persone che abbiano gli strumenti del sapere (forniti dall’Università) e la capacità di creare ed inventarsi un nuovo mondo del lavoro. Ciò che non deve mancare è la passione”.
Chi avesse bisogno ulteriore di chiarirsi le idee può farlo in occasione delle due giornate di orientamento che la Facoltà dedica alla matricole. “Ci saranno due incontri – conclude il Preside – durante i quali illustreremo a chi vorrà partecipare la nostra offerta formativa. Gli appuntamenti sono fissati il 9 e il 16 settembre alle 14:30 presso la sede della Facoltà, al Polo Scientifico”.
Maddalena Esposito
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