Full immersion di due settimane per le matricole del prossimo anno

“L’anno accademico si sta svolgendo senza grossi problemi”, afferma il Preside Gennaro Marino, assicurando che i disagi iniziali, dovuti al sovraffollamento del corso in Biotecnologie per la Salute, sono stati superati. Si è tornati ora alla normalità, dopo che nei mesi autunnali la capienza delle aule della Tensostruttura è stata messa alla prova dalla triplicazione delle iscrizioni conseguente all’abolizione del numero programmato. Tre docenti di Chimica sono stati assunti con decreto d’urgenza ad ottobre per far fronte all’alto numero di matricole, mentre per il secondo semestre non c’è stato bisogno di rinforzare l’organico grazie al fisiologico calo del numero dei frequentanti. “Quando non ci sono prove di selezione, ci si iscrive anche senza avere una chiara motivazione; solo dopo ci si rende conto del tipo di problemi che presenta lo studio da affrontare – afferma il Preside che ha già una chiara idea di come risolvere in futuro la situazione – L’anno prossimo partiremo con un corso iniziale che riguarderà le applicazioni e le potenzialità delle biotecnologie. Sarà una full immersion di due settimane per illustrare cosa significhi occuparsi di biotecnologie, in modo che i ragazzi prendano subito coscienza di ciò a cui vanno incontro”. Non si tratterà di un pre-corso poiché le lezioni saranno parte integrante dei regolari percorsi d’esame e afferma soddisfatto: “ci sono stati buoni risultati nelle prove del primo semestre: questo significa che abbiamo reagito bene pur nella condizione un po’ provvisoria in cui ci troviamo”.
La Tensostruttura deve, infatti, far fronte a tutte le esigenze della didattica in attesa che si completino i lavori del nuovo edificio in costruzione in via De Amicis. 
Nei piani del Preside vi era il trasferimento, nel corso del 2007, della Presidenza da Monte S. Angelo al complesso di Cappella Cangiani. “In questo caso devo registrare un fallimento – ammette – Avevamo anche previsto il dettaglio dell’ampliamento della Tensostruttura che avrebbe dovuto inglobare gli uffici di Segreteria e Presidenza ma il progetto si è scontrato con la situazione economica dell’Ateneo”. Funziona regolarmente nei giorni pari, invece, il servizio di segreteria studenti nel complesso di Cappella Cangiani: “E’ uno sportello parziale, non svolge tutte le pratiche ma ha evitato ai corsisti di Biotecnologie per la Salute di dover attraversare tutta Napoli per andare a chiedere un certificato”.
La disponibilità del corpo docente ad andare incontro alle difficoltà degli studenti è testimoniata anche dal favore con cui è stata accolta una recente iniziativa dei rappresentanti. Per dar voce alle richieste degli iscritti è stato istituito un centro di ascolto in un’aula della Tensostruttura. Ogni mercoledì pomeriggio i rappresentanti si alternano per incontrare gli studenti, ascoltare i loro problemi per poi riferire le loro richieste nei Consigli di Facoltà. “Il servizio è partito a marzo, è una sorta di interfaccia tra studenti e Facoltà”, dichiara il Preside, consapevole che presto la vita universitaria dei futuri biotecnologi verrà ulteriormente semplificata grazie alla possibilità di usufruire di nuovi spazi pensati per la didattica, lo studio e i servizi. I lavori della nuova costruzione procedono, infatti, con solerzia e, pur accogliendo lo scaramantico invito del professore a tener incrociate le dita, ci si aspetta che per lo meno l’ala della didattica venga inaugurata tra la fine del 2009 e il secondo semestre del 2009-2010. “Dal punto di vista amministrativo e progettuale, il nostro Ateneo ha lavorato in maniera egregia: il contratto è tale che se anche ci sono dei rallentamenti questi poi vengono recuperati”, precisa il Preside. 
Se la convergenza, in un’unica struttura, dei tre Corsi di Laurea che afferiscono alla Facoltà non è ancora possibile, il Preside è costantemente impegnato a sollecitare lo scambio intellettuale e la cooperazione tra docenti e ricercatori costretti a lavorare ancora per un po’ nelle sedi sparse sul territorio. “Era una delle priorità del mio programma – rivendica il prof. Marino, la cui ultima iniziativa in tal senso è stata – il 9 e 10 aprile – il primo convegno scientifico della Facoltà “in ritiro”. – “Ho voluto inserire questa tradizione anglosassone nella nostra Facoltà – spiega il Preside precisando che professori e soprattutto ricercatori si sono incontrati a Serino per una due giorni di studio tesa a favorire la nascita di sinergie e progetti comuni – Questi momenti hanno riflessi molto positivi anche sulla didattica, servono per esempio a creare occasioni di tesi di laurea in comune.” La realizzazione del convegno è frutto del lavoro dei ricercatori ma è stato il Preside l’ideatore dell’iniziativa: “E’ stato un momento di confronto intensissimo in cui condividere le numerose esperienze in atto. D’altronde il criterio della valutazione scientifica sta diventando cruciale nella distribuzione delle risorse. Tutti dobbiamo esserne coscienti e mirare a fare scienza ad alto livello. In più per le Biotecnologie non si può prescindere da un discorso di integrazione delle competenze”.
Alla stessa vocazione interdisciplinare risponde il Master, coordinato dal prof. Marino, in Biotech Management che intende coniugare materie economiche e biotecnologiche e che purtroppo non è stato attivato per l’insufficiente numero di richieste. “Il Master ha ricevuto lusinghieri apprezzamenti dalla stampa nazionale. E’ un progetto che ritengo assolutamente valido. Numerose imprese hanno espresso il loro interesse però poi non hanno finanziato il Master. L’impossibilità di offrire borse di studio non ci ha permesso di raggiungere la soglia minima di iscritti per farlo partire. Probabilmente l’anno prossimo dovremo allargare la platea a tutte le Facoltà scientifiche”. Ma un primo risultato il Master l’ha già conseguito: “Sul piano intellettuale, il rapporto con i colleghi di Economia è stato culturalmente stimolante. L’anno prossimo metteremo a frutto al meglio questa collaborazione per formare nuove figure professionali: i manager delle imprese biotecnologiche”.
Manuela Pitterà
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