Finite le superiori, hanno intenzione di proseguire gli studi. La maggioranza perché pensa che una laurea possa aiutare più del diploma nell’accesso al mondo del lavoro. Hanno scarsa conoscenza del pianeta Università – non conoscono, ad esempio, la differenza tra ‘Facoltà’ e ‘Corso di laurea’ e hanno difficoltà ad accedere ai portali degli Atenei; qualcuno ci ha persino chiesto quanto si paga per poter entrare in aula a seguire una lezione -. Questa è la fotografia dei futuri diplomandi, coloro che si apprestano a frequentare il quinto anno delle superiori e, nel frattempo, pensano a come strutturare il loro futuro, almeno a livello accademico o lavorativo. E’ evidente che, presso le loro scuole non è mai stata svolta attività di orientamento, come molti ci hanno confermato. Abbiamo raccolto le loro voci mentre gironzolano tra gli stand di ‘Orientarsi all’Università’. Cercano di accaparrarsi depliant e altro materiale cartaceo con la descrizione dei Corsi di laurea, più che chiedere chiarimenti ai delegati di ogni Ateneo. “Io non so proprio quale Facoltà scegliere – afferma Roberta, studentessa al quinto anno al liceo scientifico ‘Severi’ di Castellammare – Avevo pensato a Scienze, ma, seguendo il dibattito relativo alle Facoltà scientifiche, ho capito che c’è troppa matematica, e forse non fa per me, allora sto pensando a Lingue”. “Io vorrei fare la giornalista – dice Maria, sempre del ‘Severi’ – quindi sto pensando di iscrivermi a Scienze delle Comunicazioni ma sono interessata anche alla Psicologia. Il problema è che, per accedere ad entrambi i Corsi, c’è bisogno di superare i test di ingresso che sono complicati”. Amanda è un’altra loro collega che vive nell’indecisione più totale. Prima ci chiede se esiste una laurea in Disegno industriale, poi aggiunge: “Architettura sarebbe un bel percorso di studi, ma, siccome pratico danza da anni, dovrei scegliere qualcosa di più attinente al mondo dello spettacolo…”. Chiediamo alle ragazze come si possa essere indecisi su corsi di laurea così diversi. Sorridono e ci ripetono: “Non conosciamo le differenze, dobbiamo ancora informarci”. Una volta iscritti all’Università, capiterà di doversi trattenere anche di pomeriggio per seguire le lezioni, per le esercitazioni o altro. Gli studenti dell’Istituto Commerciale ‘Nitti’ di Portici l’hanno scoperto solo ora. “Siamo venuti per chiarirci le idee – affermano – ma abbiamo solo perso tempo: siamo tutti interessati a Scienze del turismo, ma il dibattito durante il quale si tratterà di questo Corso ci sarà alle 15, e noi non restiamo anche di pomeriggio. E poi non abbiamo neanche recuperato materiale. Sarebbero stati necessari molti più stand: uno per ogni Facoltà!”. Lo stand del Parthenope è assediato. “I ragazzi fanno razzia di brochure – spiega Angela, del Centro Orientamento – molti ci chiedono anche dei piani di studio, degli esami che caratterizzano i vari Corsi di Laurea, ma, a mio avviso, dovrebbero essere più partecipi…”. Stesso discorso allo stand del Suor Orsola Benincasa.
Domande anche su: esami, piani di studio e sbocchi
“La maggioranza chiede di Scienze delle comunicazioni e Giurisprudenza – dicono Bianca Bottiglieri e Giovanna Scassamacchia del S.O.T. – in particolar modo di esami e piani di studio…”. Tra tanti incerti, troviamo qualcuno che ha le idee chiare. “Mi iscriverò a Fisica, al Federico II – afferma Edoardo del liceo scientifico ‘Imbriani’ di Pomigliano D’Arco – ho già deciso perché so che voglio dedicarmi alla ricerca”. Pur avendo già definito il suo percorso, Edoardo ha deciso di essere presente agli incontri di orientamento. “Seguo perché sono una buona alternativa alla navigazione in internet, però devo dire che le aule sono troppo affollate e si parla poco di corsi e sbocchi lavorativi…”. Simone, diciottenne di Pomigliano d’Arco, è indeciso tra Matematica e Ingegneria, “perché le lauree scientifiche vanno di più – dice – ma per avere maggiori informazioni forse bisognerebbe chiedere a chi già frequenta l’Università o si è laureato da poco”. Secondo Francesca Antignani, interessata sia a Medicina che ad Ingegneria gestionale, “i docenti dovrebbero spiegare anche il modo in cui sono organizzati gli appelli d’esame in modo da sapere qual è la Facoltà che permette una migliore organizzazione”. Iniziative come Orientarsi, rappresentano, per molti, il primo contatto con il mondo universitario. “Venendo qui, si ha un contatto diretto con i professori, si visitano le aule universitarie… – afferma Alfredo, studente allo scientifico ‘Torricelli’ di Somma Vesuviana – Seguendo alcuni dibattiti, ho notato che i docenti dipingono il percorso universitario abbastanza complicato, ma se ce l’hanno fatta gli altri…”. C’è una percentuale di ragazzi indirizzati verso una determinata area di studi e quindi partecipano all’iniziativa solo per approfondire quel settore che interessa loro. E’ il caso di Jacopo, studente al classico ‘Flacco’ di Portici. “Mi piacerebbe studiare Beni culturali, aspetto quindi il dibattito su questa Facoltà…”. O anche chi si organizza da solo. “Nessuno dei miei compagni di classe ha voluto partecipare agli incontri che si tengono nel pomeriggio – dice Maria, diciottenne di Ponticelli – mi ha accompagnata mia madre perché volevo seguire il dibattito sulla Facoltà di Lingue, per approfondire e capire qualcosa in più, che va al di là di ciò che si trova sui siti internet”. Tutti più o meno d’accordo sulla questione che “è importante studiare ciò che piace”. Lo ripetono i ragazzi dello scientifico ‘Elena Savoia’ di Napoli. “Non ha importanza l’Ateneo – affermano Francesca e Gaia – è necessario trovare e iscriversi ad un corso di laurea che appassiona”. Roberta, una loro collega indecisa tra Giornalismo, Lingue e Giurisprudenza, ci parla di quello che definisce “il lato piacevole dell’Università”. “E’ sicuramente molto meglio della scuola perché ti gestisci da solo – dice – non ci sono interrogazioni continue e si è molto più liberi di organizzarsi le giornate”. Un ultimo consiglio da parte dei ragazzi che lavorano allo stand del Softel, il Centro del Federico II per l’orientamento, la formazione e la teledidattica. “Il percorso universitario è già complicato – dicono Fabiana e Riccardo, la prima studentessa di Giurisprudenza, il secondo di Scienze – è bene, quindi, seguire i propri interessi, logicamente informandosi e chiarendo i dubbi che si possono avere, anche recandosi presso i centri di orientamento, predisposti presso tutti gli Atenei”.
Maddalena Esposito
Maddalena Esposito