“E’ un dramma”: quelle di Cono Lombardi, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Adisu, sono parole condivise da tutti i rappresentanti degli studenti nei diversi organi collegiali de L’Orientale. I tagli dei fondi universitari previsti dalla nuova Finanziaria toccano, inevitabilmente, anche l’ex Collegio dei Cinesi che si trova a dover rivedere alcuni servizi e a tenere ancora in sospeso questioni scottanti.
Nel Senato Accademico del 30 novembre e durante l’ultimo Consiglio d’Amministrazione, il Rettore Pasquale Ciriello ha informato tutte le componenti della situazione che si trova ad affrontare l’Ateneo non negando la gravità delle circostanze. “In Senato Accademico- racconta Alessandro Etzi- si è discusso della Finanziaria. Siamo tutti molto preoccupati: lo scorso anno furono tagliate diverse risorse destinate alle pubblicazioni, agli eventi culturali, alle manifestazioni. Per quest’anno credo che non si sbloccherà, ancora, la questione delle assunzioni per il personale tecnico ed amministrativo e anche la situazione di precarietà che incombe sui docenti a contratto e sui ricercatori non vedrà, per adesso, una risoluzione”.
Ma gli studenti in che modo ne risentiranno? Ci saranno tagli alle borse di studio, carenze di docenti e di servizi……? “La Finanziaria non ha preso la piega sperata- commenta Paolo Panaccione, rappresentante in seno al CdiA dell’Ateneo- I tagli sono rivolti verso tutti i settori. Noi, come studenti, abbiamo chiesto al Rettore di risolvere, comunque, la questione mensa, aumentare le aule studio e procedere all’informatizzazione dell’Ateneo”.
E se si potrà mantenere fede alle promesse, gli studenti potranno nuovamente servirsi della mensa universitaria da febbraio. E’ previsto, infatti, un incontro con l’Assessore Teresa Armato per definire un accordo tra Università e Regione sui finanziamenti per la mensa. “Siamo pronti a lavorare in concerto con tutti per raggiungere i nostri obiettivi e credo che gli studenti non risentiranno molto dei tagli – continua Panaccione- Dovremmo, comunque, aspettare l’apertura del primo semestre per valutare la situazione”.
Scenario un po’ diverso, invece, per quanto riguarda l’Adisu i cui finanziamenti hanno subito un taglio di circa il 30%. “Da otto anni il trend di tagli all’università e al diritto allo studio continua a crescere- dichiara Lombardi- Si sta lentamente portando l’università verso la privatizzazione abrogando la gran parte dei servizi per gli studenti. La maggior parte dei nostri fondi, circa 3 milioni di euro, sono destinati alle borse di studio, tenendo fuori servizi come quelli rivolti ai disabili o alla cultura e all’integrazione”.
E se la maggior parte degli interventi sono rivolti all’erogazione delle borse di studio, neanche in questo settore la situazione è tanto rosea: su 3000 idonei solo 300 studenti, pari al 10%, sono stati assegnatari per mancanza di fondi.
“Il governo non sta facendo la sua parte- denuncia Etzi- perchè nel programma elettorale venivano fatte altre promesse. Purtroppo nel nostro Paese non c’è una visione d’assieme sul futuro, non si riescono a capire le enormi potenzialità che hanno l’università e la ricerca per lo sviluppo economico dell’Italia. Da parte del Rettore- continua- c’è tutta la volontà per far funzionare sempre meglio il nostro Ateneo, ma se non ci sono i soldi la volontà non basta. Forse l’Orientale ha dei tempi di reazione più lenti, ma non si può certo parlare di cattiva amministrazione o di malgoverno”.
Anche un Ateneo a caratterizzazione umanistica, ricorda Etzi, possiede la possibilità di interagire con il territorio per lo sviluppo della società: “un brevetto farmaceutico o una scoperta scientifica sono importanti dal punto di vista economico e quindi vanno sostenuti i fondi per la ricerca scientifica- dice – ma anche le facoltà umanistiche svolgono un ruolo importante per lo sviluppo economico del Paese”.
E un esempio di quanto gli studenti dell’Orientale si impegnino nei rapporti col territorio sembra essere proprio la campagna ‘Regala un libro alla tua città’, organizzata dall’Associazione ‘Orientale 05’. In seguito, all’incendio doloso che ha devastato la biblioteca comunale di Piscinola nel novembre scorso, è partita una gara di solidarietà tra gli studenti per riportare a regime il servizio bibliotecario di quella zona. “Nell’incendio sono andati distrutti oltre 300 libri e diverse strutture – racconta Etzi – Come associazione abbiamo organizzato una raccolta di libri di vario genere fra gli studenti da donare alla circoscrizione di Piscinola. Abbiamo ricevuto l’appoggio di molti ragazzi e anche di diversi genitori, inoltre la libreria Treves ci ha donato 200 libri, così anche l’Orientale”. Ma tanto sforzo rischia di essere vanificato. “Abbiamo appreso dalle pagine de ‘Il Mattino’ che la ricostruzione delle infrastrutture della Biblioteca è stata rinviata per mancanza di fondi- commenta il presidente dell’Associazione Alessandro Poma- riteniamo che sia un segnale assolutamente negativo per la popolazione, lo Stato ancora una volta perde il confronto con la criminalità”. Ma i giovani di ‘Orientale05’ non si arrendono. Hanno deciso di chiedere aiuto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica perché, come primo cittadino e come napoletano dovrebbe intervenire per far riaprire la Biblioteca – spiega Danila Chiaro, organizzatrice della campagna ‘Regala un libro alla tua città’ -Tra ottobre e novembre, in piena emergenza sicurezza, i politici e i membri del Governo avevano annunciato numerose misure di carattere sociale e culturale per far emergere la città dal suo degrado, ma adesso ci accorgiamo di aver ascoltato solo delle promesse” .
Valentina Orellana
Nel Senato Accademico del 30 novembre e durante l’ultimo Consiglio d’Amministrazione, il Rettore Pasquale Ciriello ha informato tutte le componenti della situazione che si trova ad affrontare l’Ateneo non negando la gravità delle circostanze. “In Senato Accademico- racconta Alessandro Etzi- si è discusso della Finanziaria. Siamo tutti molto preoccupati: lo scorso anno furono tagliate diverse risorse destinate alle pubblicazioni, agli eventi culturali, alle manifestazioni. Per quest’anno credo che non si sbloccherà, ancora, la questione delle assunzioni per il personale tecnico ed amministrativo e anche la situazione di precarietà che incombe sui docenti a contratto e sui ricercatori non vedrà, per adesso, una risoluzione”.
Ma gli studenti in che modo ne risentiranno? Ci saranno tagli alle borse di studio, carenze di docenti e di servizi……? “La Finanziaria non ha preso la piega sperata- commenta Paolo Panaccione, rappresentante in seno al CdiA dell’Ateneo- I tagli sono rivolti verso tutti i settori. Noi, come studenti, abbiamo chiesto al Rettore di risolvere, comunque, la questione mensa, aumentare le aule studio e procedere all’informatizzazione dell’Ateneo”.
E se si potrà mantenere fede alle promesse, gli studenti potranno nuovamente servirsi della mensa universitaria da febbraio. E’ previsto, infatti, un incontro con l’Assessore Teresa Armato per definire un accordo tra Università e Regione sui finanziamenti per la mensa. “Siamo pronti a lavorare in concerto con tutti per raggiungere i nostri obiettivi e credo che gli studenti non risentiranno molto dei tagli – continua Panaccione- Dovremmo, comunque, aspettare l’apertura del primo semestre per valutare la situazione”.
Scenario un po’ diverso, invece, per quanto riguarda l’Adisu i cui finanziamenti hanno subito un taglio di circa il 30%. “Da otto anni il trend di tagli all’università e al diritto allo studio continua a crescere- dichiara Lombardi- Si sta lentamente portando l’università verso la privatizzazione abrogando la gran parte dei servizi per gli studenti. La maggior parte dei nostri fondi, circa 3 milioni di euro, sono destinati alle borse di studio, tenendo fuori servizi come quelli rivolti ai disabili o alla cultura e all’integrazione”.
E se la maggior parte degli interventi sono rivolti all’erogazione delle borse di studio, neanche in questo settore la situazione è tanto rosea: su 3000 idonei solo 300 studenti, pari al 10%, sono stati assegnatari per mancanza di fondi.
“Il governo non sta facendo la sua parte- denuncia Etzi- perchè nel programma elettorale venivano fatte altre promesse. Purtroppo nel nostro Paese non c’è una visione d’assieme sul futuro, non si riescono a capire le enormi potenzialità che hanno l’università e la ricerca per lo sviluppo economico dell’Italia. Da parte del Rettore- continua- c’è tutta la volontà per far funzionare sempre meglio il nostro Ateneo, ma se non ci sono i soldi la volontà non basta. Forse l’Orientale ha dei tempi di reazione più lenti, ma non si può certo parlare di cattiva amministrazione o di malgoverno”.
Anche un Ateneo a caratterizzazione umanistica, ricorda Etzi, possiede la possibilità di interagire con il territorio per lo sviluppo della società: “un brevetto farmaceutico o una scoperta scientifica sono importanti dal punto di vista economico e quindi vanno sostenuti i fondi per la ricerca scientifica- dice – ma anche le facoltà umanistiche svolgono un ruolo importante per lo sviluppo economico del Paese”.
E un esempio di quanto gli studenti dell’Orientale si impegnino nei rapporti col territorio sembra essere proprio la campagna ‘Regala un libro alla tua città’, organizzata dall’Associazione ‘Orientale 05’. In seguito, all’incendio doloso che ha devastato la biblioteca comunale di Piscinola nel novembre scorso, è partita una gara di solidarietà tra gli studenti per riportare a regime il servizio bibliotecario di quella zona. “Nell’incendio sono andati distrutti oltre 300 libri e diverse strutture – racconta Etzi – Come associazione abbiamo organizzato una raccolta di libri di vario genere fra gli studenti da donare alla circoscrizione di Piscinola. Abbiamo ricevuto l’appoggio di molti ragazzi e anche di diversi genitori, inoltre la libreria Treves ci ha donato 200 libri, così anche l’Orientale”. Ma tanto sforzo rischia di essere vanificato. “Abbiamo appreso dalle pagine de ‘Il Mattino’ che la ricostruzione delle infrastrutture della Biblioteca è stata rinviata per mancanza di fondi- commenta il presidente dell’Associazione Alessandro Poma- riteniamo che sia un segnale assolutamente negativo per la popolazione, lo Stato ancora una volta perde il confronto con la criminalità”. Ma i giovani di ‘Orientale05’ non si arrendono. Hanno deciso di chiedere aiuto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica perché, come primo cittadino e come napoletano dovrebbe intervenire per far riaprire la Biblioteca – spiega Danila Chiaro, organizzatrice della campagna ‘Regala un libro alla tua città’ -Tra ottobre e novembre, in piena emergenza sicurezza, i politici e i membri del Governo avevano annunciato numerose misure di carattere sociale e culturale per far emergere la città dal suo degrado, ma adesso ci accorgiamo di aver ascoltato solo delle promesse” .
Valentina Orellana







