Lettere e gli sbocchi professionali

Quali sbocchi professionali? Il dilemma degli studenti che intendono iscriversi alle Facoltà umanistiche. Quesito cui hanno risposto i docenti delle quattro Facoltà di Lettere presenti sul territorio: Valeria Viparelli (Federico II), Riccardo Naldi (L’Orientale), Alessandra Perriccioli (Seconda Università), Pierluigi Leone De Castris e Massimiliano Marazzi (Suor Orsola Benincasa).
“Gli sbocchi ci sono- spiega la prof.ssa Perriccioli- Gli archeologi, ad esempio,  hanno buone possibilità di inserimento in gruppi di scavo, mentre gli storici dell’arte possono trovare lavoro presso i ministeri o gli enti locali, o nel settore del giornalismo colto”.
“Al Suor Orsola – racconta il prof. De Castris- si ha la possibilità di svolgere molte attività di laboratorio, ad esempio per il restauro e per l’archeologia, più che in altri Atenei. Forniamo un percorso completo dal triennio, fino al dottorato”.
Per svolgere la professione di archeologo è importante conoscere le lingue antiche?, un’altra domanda del pubblico.
“E’ necessaria un’ottima conoscenza delle lingue- spiega Marazzi- e non solo del latino e greco, ma anche di lingue di altre popolazioni. Oggi siamo davanti ad una forte informatizzazione del lavoro dell’archeologo, e sono emerse due figure: l’archeologo linguista e l’archeologo tecnologo”.
Chi proviene dallo scientifico e ha studiato solo il latino, come fa ad imparare il greco?, chiede uno studente.
“E’ predisposto un corso, bello tosto, di due anni di greco. Così tutti potete imparare”, risponde Marazzi.
Alla Facoltà di Lettere dell’Orientale, si studiano le lingue? 
“Ci sono esami obbligatori che seguono l’impostazione classica delle Facoltà di Lettere,- spiega Naldi- poi ci sono una serie di insegnamenti a scelta tra cui si possono inserire diverse lingue, come arabo, cinese o rumeno”. 
Per quanto riguarda la Mediazione Culturale, che inserimento lavorativo c’è?
“Si trova lavoro nel contesto diplomatico delle ambasciate o nelle organizzazioni internazionali, ma non esiste una figura professionale precisa”, risponde Naldi.
Poche speranze, invece, per chi pensa alla carriera universitaria o alla ricerca, se dopo una domanda di una studentessa sulla possibilità di svolgere ricerca letteraria, la prof.ssa Viparelli ha spiegato che “bisogna innanzitutto scegliere uno dei corsi in Lettere moderne, Lettere classiche, o Lingue. Dopo aver completato la Triennale più la Specialistica, tentare un concorso per un dottorato di ricerca. O, ancora, studiare per un periodo all’estero, concorrere per assegni di ricerca, e, in ultima analisi, tentare la carriera universitaria, grazie alla quale si può svolgere didattica e ricerca. Dico ‘in ultima analisi’ perché  è una strada molto difficile. Si può però tentare di svolgere ricerca anche presso enti culturali privati”.
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