La Facoltà di Medicina del Federico II ha dedicato due intere giornate – il 16 e il 17 maggio – alle tematiche inerenti la mobilità, ospitando il meeting annuale internazionale dell’ECTS (European Credit Transfer System) Medical Association, al quale hanno partecipato più di cinquanta delegati provenienti da Università di tutta Europa. Un evento formativo che testimonia l’impegno di Medicina nei programmi di cooperazione europea, ormai dal 1989, che hanno l’obiettivo primario di implementare la didattica e i nuovi insegnamenti e rafforzare l’istruzione professionale attraverso lo scambio di studenti e docenti. “La Facoltà di Medicina è stata tra le prime ad aderire alla fondazione ECTS – spiega il prof. Sabino De Placido, coordinatore ECTS/Erasmus per Medicina insieme alla prof.ssa Bianca Maria Veneziani e al prof. Franco Rinaldi – Oggi, è integrata in un network cui partecipano più di cinquanta università, con sedi in venti diversi paesi europei, e con l’obiettivo di ottimizzare l’interscambio formativo degli studenti”. Ma cosa significa, nello specifico, ‘European Credit Transfer System’? “L’ECTS è un sistema di trasferimento crediti. E’ grazie a questo sistema che tutti i nostri studenti che scelgono di studiare in un’Università straniera, per un periodo che va dai sei ai dodici mesi, al loro ritorno, non avranno alcun tipo di problema con la convalida degli esami o il calcolo dei crediti formativi, anzi totalizzano un capitale trasferibile che non va perso. Questo perché la Commissione Erasmus manda gli studenti solo nelle Università che sono d’accordo nel convalidare qualsiasi attività didattica”. Lo studente, in questo modo, torna sicuramente con un bagaglio di conoscenze più ampio. “Certo, e poi c’è da dire che gli studenti di Medicina del Federico II amano studiare fuori perché, solitamente, le ore dedicate alla pratica sono maggiori di quelle previste presso la nostra Facoltà. Attualmente, sono 67 gli studenti che stanno facendo l’esperienza Erasmus, mentre 24 sono gli stranieri ospiti nella nostra Facoltà”. Mobilità e internazionalizzazione alla base, quindi, dell’apertura mentale e del confronto. E’ ciò che ribadisce anche Borghild Roald, Presidente dell’ECTS-MA. “Mobilità – afferma la professoressa – significa imparare a conoscere un sistema scolastico-educativo e medico differente, perché le malattie sono sempre le stesse ma le metodologie di cura sono diverse. Ed è dal confronto che gli studenti comprendono e si arricchiscono”. Gli iscritti al terzo anno, con una base teorica forte, all’estero, affrontano parte della fase clinica. “La mobilità è riferita alle discipline cliniche: Cardiologia, Oncologia, Ematologia, Pediatria, Neurologia, etc. Le diverse Università prendono accordi soltanto quando hanno piani di studio simili, per fare in modo che il percorso dello studente sia lineare e fruttuoso. Se le Università lavorano bene, i ragazzi potranno tornare arricchiti. Spesso l’Erasmus è una sfida per lo stesso studente, ma non ho mai sentito nessuno lamentarsi…”.
Maddalena Esposito
Maddalena Esposito