Rieletto Santamaria, un Preside al plurale

Il prof. Raffaele Santamaria, 58 anni, laureato in Scienze Nautiche e docente di Navigazione, è stato riconfermato per la seconda volta alla presidenza della Facoltà di Scienze e Tecnologie. Alle elezioni dello scorso 5 maggio, 29 votanti su 31 hanno espresso la propria preferenza per Santamaria (ci sono stati un’astensione e un voto andato al prof. Giancarlo Spezie). Una rielezione praticamente unanime che riempie di orgoglio il Preside. “Questo voto esprime l’apprezzamento dell’operato di un Preside super partes”, dice, “la nostra Facoltà ha quattro corsi di laurea molto differenti tra loro e ricevere la conferma essenzialmente da parte di tutti i colleghi significa che almeno l’operato di questi anni, non dico i risultati, è stato condiviso”. Non è troppo modesto? Perché sorvola sui risultati? “Che guadagno si ha a non essere modesti?”. Insistiamo. Parliamo dei risultati. Quali le hanno dato maggiori soddisfazioni negli ultimi tre anni? “Anzitutto l’avere instaurato in Facoltà un clima di serenità. Già c’era, per carità, ma ho posto ancora di più l’accento sulla partecipazione responsabile e collaborativa di tutti, nell’interesse dell’istituzione universitaria. Poi c’è stato l’importante traguardo del cambiamento di nome del Corso di Laurea in Scienze Nautiche, che oggi si chiama Scienze Nautiche e Aeronautiche, a evidenziare la peculiare vocazione anche aeronautica che il nostro percorso di studi possiede. C’è stato il trasferimento nella nuova sede al Centro direzionale. L’approvazione del nuovo Corso di Laurea in Scienze Biologiche, che sarà attivo dall’anno accademico 2009/2010. C’è stato un aumento generale del numero degli iscritti, tranne la parentesi del corso in Biotecnologie industriali ed alimentari, che non ha avuto la risposta sperata”. Quella è stata una delusione? “Più che altro si è verificata un’anomalia che non ci aspettavamo. Nonostante il sostegno offerto dal mondo delle attività produttive e nonostante il fatto che nel settore agroalimentare ci sia una forte richiesta di professionalità, si è registrata una mancanza di interesse da parte dei giovani. A questo fattore anomalo si è aggiuto che la nuova normativa non permette che restino in vita i Corsi che non raggiungono certi requisiti. Quest’ultimo problema ha fatto andare in sofferenza un po’ tutto il sistema universitario: quanti Corsi, anche in altri atenei, sono culturalmente da salvaguardare ma hanno numeri piccoli che ne impongono la chiusura?”. Adesso però guardiamo al futuro. Quali i prossimi obiettivi? “Il potenziamento delle attese. E’ già stato realizzato l’adeguamento alla 270 di quasi tutti i Corsi, si completerà la riorganizzazione. Puntiamo inoltre a rafforzare l’internazionalizzazione e a ottenere più laboratori e spazi studio per gli studenti. Lavoreremo per l’incremento del personale di Dipartimento e di Facoltà”. 
Il plurale fa parte del programma presentato dal prof. Santamaria a ridosso delle elezioni, una breve lettera con cui, dice, ha inteso aprire un dibattito immaginando che vi avrebbero partecipato anche altri possibili candidati. “Invece”, racconta, “i colleghi avevano già dato per scontato che io mi sarei ricandidato e non c’è stata alcuna altra candidatura”. Al termine di quella lettera si legge: “proprio il rafforzamento della massa critica interna e del coinvolgimento di tutte le componenti presenti, nessuna esclusa, allo scopo di accrescere il prestigio della Facoltà ed il valore formativo delle lauree e dei titoli che rilasciano, costituirà l’impegno fondamentale che sento di assumere in caso di riconferma”. Quel caso si è verificato e oggi Raffaele Santamaria si appresta ad affrontare con rinnovato entusiasmo il suo secondo mandato per realizzare “tutto ciò che resta ancora da fare”. 
(Sa.Pe.)
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