La grammatica di base è alternata al linguaggio scientifico. L’italiano resta fuori dall’aula, per due ore si parla esclusivamente in inglese. La traduzione in italiano nelle esercitazioni è abolita o quasi, perché “l’importante è che gli studenti leggano, riassumano un testo scientifico e comunichino tra loro. È così che si acquisisce la lingua a un livello necessario per parlare a una conferenza e per leggere articoli in inglese”. Sono questi alcuni degli ingredienti dei corsi di Inglese per gli studenti di area medica. A parlarne è il prof. Alberto Brandi. Classe ’76, il suo curriculum parla di una Laurea in Lettere a L’Orientale, seguita da una Laurea in didattica della lingua inglese conseguita all’Università di Cambridge, per la quale lavora oggi come esaminatore. Da tre anni ha portato alla Federico II “il metodo di insegnamento ESL, English as Second Language. Insegno solo in lingua e faccio interagire molto i ragazzi tra loro, cercando di dare un’impostazione che permetta non solo di superare il test scritto che preparerò io per il Centro Linguistico di Ateneo, ma per acquisire un livello di inglese dignitoso per il lavoro e il tempo libero. Gli studenti saranno capaci…
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 7 aprile (n.6/2017)
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