Il neurochirurgo: “bisogna farsi trovare pronti”

“Le ali sono libertà solo quando sono spalancate in volo. Chiuse sulla schiena sono solo un grande peso”, è la citazione con la quale si è aperta la giornata del 12 novembre, dal titolo esplicativo “Dove ora siedi tu, sedevo io”, nell’Aula Magna “G. Salvatore” del Policlinico collinare. Una manifestazione dedicata alle matricole di tutti gli indirizzi di laurea della Scuola di Medicina e Chirurgia, che ha visto protagonista dell’incontro il prof. Antonio Bernardo, Direttore del Laboratorio di Microneurochirurgia del basicranio, Dipartimento di Chirurgia Neurologica del Weill Cornell Medical College di New York. Un ospite d’eccezione, ex studente dell’Università federiciana, che ha raccontato del suo percorso accademico, della specializzazione e di tutti i suoi viaggi ai ragazzi del primo anno, ma non solo. Moltissimi, infatti, sono stati gli studenti iscritti ai successivi anni di Medicina che non hanno voluto perdere l’occasione di incontrare un professore del calibro di Bernardo. 
Al prof. Giuseppe Cirino, docente di Farmacologia, e al prof. Paolo Cappabianca, docente di Neurochirurgia, il compito di aprire la mattinata. I primi tre esami superati con 18, poi un percorso di eccellenza tra 30 e 30 e lode e il coronamento della laurea con 110 e lode: l’esempio del prof. Bernardo conferma che, se ci si impegna al massimo per raggiungere un obiettivo, qualche voto basso non segnerà drasticamente il futuro. “Quindi ragazzi non scoraggiatevi se i primi esami non andranno come immaginavate, perché non è questo a segnare la vostra carriera”, sottolinea il prof. Cirino. “L’incontro di oggi ha lo scopo di farvi iniziare il vostro percorso con la giusta motivazione. Non smettete mai di credere di poter realizzare qualsiasi vostro sogno, questo è il tema della mattinata insieme: ‘dai miei sogni di studente ad oggi’. Aspirate e sognate in grande”, conclude il prof. Cirino, incentivando i ragazzi a non aver mai paura di puntare in alto.
“Il segreto è stare sempre un passo avanti”
“Un percorso accademico e, successivamente, una carriera lavorativa davvero atipici: laureato qui alla Federico II, ha poi deciso di trasferirsi in Scozia per iniziare la Specializzazione, che ha portato a termine comunque presso la nostra Università. Ma rimaneva forte la sua voglia di scoperta, e segue quindi il desiderio di vivere e studiare in America: prima la California, poi si trasferisce per alcuni mesi in Perù, torna e si sposta in Arizona e, alla fine, la proposta di lavoro al Weill Cornell Medical Center di New York. È salito su questo tram in corsa, che però non aveva un chiaro percorso. È stato lui, poi, con le sue decisioni, a indirizzarlo. Il segreto è stare sempre un passo avanti”, sono le parole con cui il prof. Cappabianca presenta i successi del suo ex allievo. 
“Avevo solo 32 anni quando…
 
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